Mutui per giovani con lavoro precario
Grazie ad un'intesa siglata nel 2011 tra l'allora Ministro della Gioventù Giorgia Meloni e l'Abi sul Fondo di garanzia per l'accesso ai mutui per l'acquisto dell'abitazione principale, le giovani coppie, anche se con contratto di lavoro precario a tempo determinato, hanno incominciato ad avere un accesso più facile ai mutui.
L'iniziativa nasceva con l'obiettivo di favorire i giovani all'ingresso nella vita sociale, anche attraverso l'acquisto di una casa e rientrava nell'ambito del pacchetto di iniziative denominato Diritto al futuro che riguardavano, oltre che la casa, l'accesso agli studi ed al mondo del lavoro.
Tuttavia gli stringenti requisiti richiesti per poter accedere al Fondo costituiscono ancora dei paletti insormontabili per molti giovani, rendendo di fatto inefficace il provvedimento.
Il Governo uscente ha quindi allo studio una serie di semplificazioni per eliminarli.
Gli interventi si rendono tanto più necessari in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando.
Il fondo è stato gestito dalla Consap Spa, ed è costituito da una dotazione patrimoniale di 50 milioni di euro. Esso rilasciava alle banche e agli intermediari finanziari garanzie a prima richiesta a copertura di un ammontare non superiore a 75mila euro, costituito dal 50% della quota capitale dei mutui ammissibili, degli interessi contrattuali calcolati in misura non superiore al tasso legale e dei costi di recupero non superiori al 5% del capitale residuo.
Ha aderito all'iniziativa il 40% degli sportelli che rappresentano il sistema bancario italiano, ma il presidente dell'ABI Giuseppe Mussari conta che questa percentuale venga ulteriormente incrementata.
Naturalmente non sono mancati i punti critici del provvedimento, come il principio che ne siano state escluse le coppie di fatto.
Requisiti per accedere ai mutui
Queste le caratteristiche inizialmente previste per poter accedere al Fondo:
- importo del mutuo non superiore a 200.000 euro per l'acquisto di prima abitazione che non rientri nelle categorie catastali del lusso (A1, A8 e A9) e non superi i 90 mq di superficie;
- i richiedenti possono essere giovani coppie coniugate o nuclei familiari costituiti da un genitore e un figlio minore;
- età del richiedente inferiore a 35 anni;
- reddito Isee della coppia inferiore a 35.000 euro e non oltre il 50% del reddito complessivo deve provenire da contratti a tempo indeterminato;
- mancato possesso di altri immobili ad uso abitativo, ad eccezione di quelli acquisiti per successione.
Un primo passo per rendere più accessibile il credito per le coppie giovani, sarà quello di adeguare i tassi a cui vengono concessi i mutui ai prezzi attuali di mercato, per cui i finanziamenti dovranno essere sottoscritti con un tasso massimo non superiore al tasso effettivo globale medio sui mutui.
Un'altra semplificazione riguarda le caratteristiche che dovrà avere il reddito. Quello ai fini ISEE passerà dall'attuale limite di 35.000 euro a quello di 40.000 euro, aumentando così il numero di coloro che possono accedere al Fondo.
Inoltre non ci sarà più il vincolo che il reddito complessivo imponibile ai fini Irpef sia derivante per almeno il 50% da lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Cambiano anche i limiti previsti per la metratura massima che può avere la casa, che passano dai 90 mq precedentemente fissati a 95 mq.
Inoltre per rendere più accessibile il credito ai giovani, il Governo intenderebbe impedire alle banche di chiedere ulteriori garanzie non assicurative ai giovani mutuatari.
L'importo massimo concedibile rimane fermo, invece, a 200.000 euro.
A partire da quest'anno, per le richieste arrivate in contemporanea, verrà data priorità alle coppie con lavoro precario e a quelle con figli minori.