|
Risale allo scorso aprile (2024) l'approvazione del nuovo Regolamento europeo sull'ecodesign, noto come Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR).
Nelle intenzioni del legislatore, rappresenta un significativo passo avanti verso una maggiore sostenibilità ambientale e circolarità dei prodotti nel mercato europeo.
Il regolamento appena varato si propone di sostituire la Direttiva 2009/125/EC, che finora ha regolato l'ecodesign per i prodotti legati all'energia, ampliando il campo di applicazione a quasi tutti i beni di consumo, ad eccezione di alimenti, mangimi e medicinali.
Green economy, foto da Pexels
Il regolamento è parte integrante dell'iniziativa sui prodotti sostenibili della Commissione Europea ed è stato proposto nel 2022.
Il principale obiettivo dell'ESPR è migliorare vari aspetti dei prodotti durante il loro ciclo di vita, rendendoli più durevoli, affidabili, facili da riutilizzare, aggiornare, riparare e riciclare, riducendo così l'uso di risorse, energia e acqua.
Questi cambiamenti mirano a diminuire la produzione di nuovi rifiuti e l'impatto ambientale complessivo, affrontando anche pratiche dannose come l'obsolescenza programmata.
Le principali disposizioni sono organizzate per rispondere a numerose esigenze riguardanti i prodotti europei. Ecco le principali.
Si parte con i criteri di durabilità, riutilizzabilità, aggiornabilità e riparabilità: il regolamento stabilisce requisiti per garantire che i prodotti siano progettati per essere durevoli e facili da riparare e aggiornare.
Minor impatto ambientale e vantaggi economici, foto da Getty Images
Questo include la disponibilità di pezzi di ricambio e manuali di istruzioni chiari per facilitare le riparazioni da parte dei consumatori e dei riparatori indipendenti.
Un salto nel passato, quindi, quando gli oggetti si riparavano più e più volte e venivano sostituiti solo quando non c'era davvero più nulla da fare.
Subito dopo, l'attenzione della normativa si concentra sull'efficienza energetica e delle risorse: l'ESPR impone criteri rigorosi per migliorare l'efficienza energetica e delle risorse dei prodotti, contribuendo a ridurre il consumo di energia e le emissioni di gas serra.
Questi criteri includono anche l'uso di materiali riciclati e la riduzione delle sostanze nocive che impediscono il riciclo.
Il nuovo regolamento impone il "Passaporto digitale del prodotto": fornirà informazioni dettagliate sulla sostenibilità ambientale dei prodotti, accessibili tramite la scansione di un codice.
Il passaporto digitale aiuterà i consumatori a fare scelte d'acquisto informate, faciliterà le riparazioni e il riciclo e migliorerà la trasparenza sul ciclo di vita dei prodotti.
Il regolamento affronta poi anche la questione dell'obsolescenza programmata, forse uno dei temi che stanno più a cuore ai consumatori.
Attenzione all'ambiente, foto da Pexels
Si stabilisce il divieto immediato alla distruzione dei prodotti invenduti e soprattutto vengono imposti requisiti per garantire che questi siano progettati per durare più a lungo e mantenere la loro funzionalità nel tempo.
Quest'obbligo, se applicato correttamente, costituirà una vera rivoluzione rispetto alle abitudini consolidatesi negli ultimi anni presso i consumatori, abituati a cambiare con una frequenza mai riscontrata nella storia.
Un ulteriore ritorno al passato, quando gli oggetti erano costruiti per durare il più a lungo possibile.
Vedremo se questo cambiamento avrà conseguenze anche sul design dei prodotti, progettati per essere sotto gli occhi del consumatore per molto tempo.
L'implementazione del regolamento è attesa per portare notevoli benefici ambientali ed economici.
Si prevede che entro il 2030 le nuove misure possano portare a risparmi energetici primari equivalenti a 150 miliardi di metri cubi di gas naturale, quasi equivalenti all'importazione di gas dalla Russia da parte dell'UE.
Questo contribuirebbe anche a risparmi energetici significativi per i consumatori, stimati in 120 miliardi di euro all'anno.
Efficienza energetica, foto da Getty Images
La Commissione Europea delineerà i requisiti specifici per i diversi gruppi di prodotti attraverso atti delegati, con priorità data a prodotti come ferro, acciaio, alluminio, prodotti tessili (in particolare indumenti e calzature), mobili, pneumatici, detergenti, vernici, lubrificanti e prodotti chimici.
Questi piani di lavoro saranno adottati entro nove mesi dall'entrata in vigore del nuovo regolamento.
È fondamentale ricordare che le norme proposte sotto l'ESPR si applicheranno a tutti i prodotti immessi sul mercato dell'UE, indipendentemente dal luogo di produzione, in conformità con le regole del commercio internazionale.
La Commissione Europea lavorerà in partnership con i paesi produttori che condividono l'obiettivo di migliorare la sostenibilità dei loro prodotti, sviluppando misure come il passaporto digitale del prodotto in dialogo con i partner internazionali per rimuovere le barriere commerciali per i prodotti verdi e ridurre i costi per gli investimenti sostenibili.
Coinvolgere di fatto anche i paesi extraeuropei comporta la necessità, da parte di questi ultimi, di rispettare le norme ambientali previste se intendono esportare in Europa.
Elettrodomestici attenti all'ambiente, foto da Getty Images
Lo scopo evidente è quindi imporre comportamenti virtuosi anche fuori dal territorio europeo.
ll regolamento europeo sull'ecodesign rappresenta una svolta significativa verso un'economia più sostenibile e circolare.
Le sue disposizioni contribuiranno a ridurre l'impatto ambientale dei prodotti, migliorare la trasparenza e la tracciabilità, e promuovere una cultura del riuso e della riparazione.
Questi cambiamenti non solo favoriranno l'ambiente, ma offriranno anche benefici economici sostanziali ai consumatori e alle imprese, posizionando l'Europa come leader nella sostenibilità globale.
|
||