Usi e caratteristiche degli intonaci di gesso

Gli intonaci di gesso, sebbene vulnerabili all'umidità, sono un buon materiale per la finitura delle pareti interne grazie al loro aspetto e ai numerosi pregi.
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L'intonaco di gesso, una scelta conveniente

Il gesso è il materiale più antico per la confezione di intonaci e la finitura di pareti, in quanto conosciuto da più di novemila anni.

Si tratta quindi di un materiale con una tradizione molto ben consolidata, frutto di millenni di miglioramenti e sperimentazioni ininterrotte: è perciò scelta validissima anche al giorno d'oggi per la stuccatura e rifinitura delle pareti interne.

Tipica superficie di una finitura superficiale a base di gessoTipica superficie di una finitura superficiale a base di gesso

Ha avuto un ruolo molto importante anche nella storia dell'arte, perché la malta di gesso, grazie al suo colore bianco intenso, alla sua ottima lavorabilità e alla rapidità di presa, è uno dei materiali preferiti per l'esecuzione delle decorazioni plastiche di stucco soprattutto a partire dal '600.


I pregi degli intonaci di gesso

Per le sue caratteristiche tecniche e prestazionali l'intonaco di gesso risulta adatto soprattutto agli spazi interni degli edifici ecosostenibili.

É infatti un materiale completamente naturale, il cui processo produttivo rilascia in atmosfera soltanto vapore acqueo.

Fissaggio provvisorio con gesso a presa rapidaFissaggio provvisorio con gesso a presa rapida

Ha inoltre un'ottima lavorabilità grazie alla sua plasticità, al buon potere adesivo e alla pressoché totale assenza di ritiro, fatto che consente di lavorarlo anche senza l'uso di inerti e contribuisce a formare superfici lucide e lisce, particolarmente piacevoli sia al tatto che alla vista.

Tuttavia, a causa dei tempi di presa e indurimento decisamente ridotti rispetto agli intonaci di calce o cemento, richiede una certa velocità di applicazione e il ricorso a maestranze esperte.

Applicazione a spruzzo di un intonaco di gessoApplicazione a spruzzo di un intonaco di gesso

É infine un buon isolante termico e acustico e possiede una buona resistenza al fuoco.

Dove non usare gli intonaci di gesso


Tuttavia il gesso è anche molto igroscopico, cioè assorbe facilmente le molecole d'acqua dall'ambiente circostante, abbassandone il tasso di umidità relativa.

Il gesso non è adatto in ambienti molto umidiIl gesso non è adatto in ambienti molto umidi

Questo lo rende perciò sconsigliato:

  • negli ambienti interrati come cantine o garage;

  • al piano terra degli edifici fortemente soggetti a umidità di risalita capillare;

  • in bagni e cucine, cioè nelle stanze con un alto tasso di vapore acqueo non eliminabile;

  • per gli intonaci esterni, anche se posti in zone protette dall'azione diretta della pioggia battente come logge, portici o verande.


I materiali degli intonaci di gesso


Il gesso da intonaco si ricava dalla cottura della selenite, una roccia facilmente riconoscibile per i suoi grossi cristalli traslucidi o trasparenti di solfato di calcio bi-idrato, dall'aspetto simili a scaglia.

Cristalli di selenite, la materia prima del gesso da intonacoCristalli di selenite, la materia prima del gesso da intonaco

Variando la temperatura della fornace, si ottengono leganti con caratteristiche diverse:

  • a 130 °C il gesso a presa rapida, indicato soprattutto per i fissaggi provvisori;

  • tra 150 °C e 180 °C (solfato di calcio semi-idrato) il gesso da presa o da stuccatori, detto anche gesso alabastrino e comunemente utilizzato per la confezione di intonaci;

  • tra 180 °C e 250 °C un'anidrite insolubile, anch'essa indicata per l'esecuzione delle malte.

Gesso emidrato fine di Fassa Bortolo per la confezione di intonaciGesso emidrato fine di Fassa Bortolo per la confezione di intonaci

Questi prodotti sono ovviamente tuttora facilmente reperibili sul mercato: FASSA BORTOLO commercializza ad esempio un ottimo gesso emidrato per intonaci, fornito sfuso in cisterna in due diverse granulometrie, fine o normale.


Il gesso nell'edilizia storica


I leganti sopra descritti vengono utilizzati da soli oppure, più comunemente, addizionati con altri inerti, additivi o leganti.

Con la malta di gesso si facevano anche stucchi ornamentaliCon la malta di gesso si facevano anche stucchi ornamentali

Le malte di gesso tipiche dell'edilizia storica sono essenzialmente:

  • la scagliola, costituita da una miscela di gesso da stuccatori, polvere di selenite a granulometria finissima e colla animale, particolarmente indicata per gli stucchi ornamentali, le sculture e l'imitazione delle tarsie in pietra naturale;

  • una malta bastarda (cioè con due leganti) di gesso, grassello di calce area e un inerte di sabbia di fiume ben lavata o roccia bianca finemente macinata, molto usata soprattutto nel bolognese per intonacare i controsoffitti o le finte volte di canniccio.


I premiscelati attuali


Al giorno d'oggi sono invece più comuni i cosiddetti premiscelati, cioè gli intonaci già pronti, normalmente confezionati in sacchi di plastica o carta spessa da 25 kg.

Essi sono di uso particolarmente agevole perché per ottenere la malta basta aggiungere la quantità di acqua consigliate dal produttore.

Un intonaco premiscelato a base di gessoUn intonaco premiscelato a base di gesso

Il catalogo di Roefix comprende ad esempio Röfix 190, un intonaco di gesso, calce area e sabbia calcarea macinata, da usare come sottofondo (rinzaffo) di pareti e soffitti interni di qualunque materiale.

Può essere quindi usato su mattoni o blocchi in laterizio o calcestruzzo, murature in pietra naturale come tufo o di arenaria, e infine muri di cemento a finitura scabra di edifici comuni non antichi, cioè privi di particolare pregio storico, artistico e documentale.

Applicazione a cazzuola di un intonaco di gessoApplicazione a cazzuola di un intonaco di gesso

Per lo strato successivo (detto arriccio) si può invece utilizzare un intonaco di qualsiasi materiale, cioè di malta cementizia, di calce aerea o idraulica naturale, di solo gesso o bastarda nelle due varianti gesso/calce e calce/cemento.


Rasature superficiali a base di gesso


Naturalmente con la malta di gesso si possono eseguire anche gli intonachini superficiali, cioè gli strati di finitura degli intonaci a civile, oppure le vere e proprie rasature.

Queste prevedono l'applicazione a cazzuola o frattazzo di un sottile straterello di un legante a consistenza pastosa, allo scopo di regolarizzare e levigare la superficie di un intonaco preesistente, e contemporaneamente prepararla per la tinteggiatura finale o l'incollaggio di una carta da parati.

Applicazione del rasante di gesso e calce idrata Weber RZ di Saint-Gobain WeberApplicazione del rasante di gesso e calce idrata Weber RZ di Saint-Gobain Weber

weber RZ di Saint-Gobain Weber è un rasante per superfici intonacate interne, nuove o preesistenti, a base di gesso e calce aerea idrata a finitura liscia e granulometria inferiore a 0,1 mm.

Risulta adatto per diverse applicazioni:

  • costituire l'intonachino di intonaci tradizionali o premiscelati;

  • rasare le superfici con buona complanarità in lastre di cartongesso, pannelli di laterogesso o blocchi di cemento cellulare;

  • stuccare le pareti in cui si sono asportate le tinteggiature preesistenti o le vecchie carte da parati;

  • ripianare le soluzioni di continuità come fori o cavillature ed eseguire piccoli rappezzi.




Un singolo strato ha uno spessore di 1 mm, ma sovrapponendo varie mani si può arrivare fino a circa 3 mm.

Inoltre, per ottenere una finitura particolarmente liscia e levigata si deve lavorare la superficie con un platrio, uno speciale frattazzo costituito da una lamiera in acciaio flessibile e rettangolare con un manico centrale.

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Preparazione di un muro in gesso
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Alert Commenti
  • Martina
    Martina
    Lunedì 31 Agosto 2020, alle ore 11:44
    Vorrei utilizzare il prodotto Roefix 225 sulle pareti interne di casa mia, senza però applicare alcun colore dal momento in cui mi piace molto la finitura di questo materiale.
    Avreste delle immagini esemplificative dell'appicazione del prodotto?
    Mi chiedevo quale potrebbe essere la resa finale e l'effetto globale dell'intera parete.
    Martina
    rispondi al commento
    • Pasquale
      Pasquale Martina
      Lunedì 31 Agosto 2020, alle ore 12:49
      Purtroppo non abbiamo immagini del prodotto finito. Le consiglio, però, di consultare il sito online della  Roefix ed inserire nel motore di ricerca il prodotto di riferimento ed avrà modo di avere tutte le informazioni del caso. Cordiali saluti.
      rispondi al commento
  • Giovanni
    Giovanni
    Giovedì 19 Settembre 2013, alle ore 09:29
    Sto ristrutturando un'abitazione degli anni 60, con pareti che agiscono da struttura portante in mattoni pieni, e tramezzi nuovi in forati.
    Sono indeciso se fare intocare le pareti, attualmente rizzaffate, con intonaco a gesso e/o con intonaco con tonachina.
    Cosa mi consiglia?
    Saluti e grazie.
    rispondi al commento
  • Ennionelli
    Ennionelli
    Martedì 25 Settembre 2012, alle ore 08:42
    Dovrei fare una parete per dividere un appartamento in due, ma mi piacerebbe che la parte divisoria avesse la possibilità di essere interrotta da fasci di luce pur essendo insonorizzata.
    Ho scartato a priori la soluzione in mattoni in vetro per ovvi motivi di estetica
    rispondi al commento
    • Immacolataguarino
      Immacolataguarino Ennionelli
      Lunedì 1 Ottobre 2012, alle ore 12:53
      Per Ennio Nelli: Un idea potrebbe essere quella di inserire nella parete, moduli vetrati insonorizzati scegliendo la posizione giusta, in commercio esistono moduli vetrati che si adattano bene anche a pareti in cartongesso, oppure si possono scegliere vetri fonoassorbenti capaci di creare ambienti moderni ed originali, se arricchiti da decorazioni, oppure ancora si potrebbe decidere di realizzare, se si tratta ad esempio della zona giorno, una parete intera vetrata che garantisce l'isolamento acustico e la giusta privacy grazie all'inserimento di motivi grafici che filtrano la luce.
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