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Le porte antiche, interne ed esterne, che si conservano più o meno intatte in molti edifici storici sono elementi architettonici di grandissimo valore storico e spesso hanno un pregio estetico indiscusso.
Tutelarle, restaurarle e valorizzarle è perciò fondamentale per vari motivi.
Anzitutto, perché costituiscono il naturale complemento di altri tipi di decorazioni quali stucchi, affreschi, solai o soffitti di legno intarsiato e dipinto, caminetti decorativi e pavimenti in pietra, cotto, veneziana o parquet.
La loro conservazione è anzi esplicitamente prevista per legge, in particolare dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.
Inoltre, una vecchia porta si abbina perfettamente alla maggior parte dei mobili del passato, creando ambienti classici e d'antiquariato dall'indubbia atmosfera vintage.
Un edificio antico con le finiture originali, compresi quindi i serramenti, assume un maggior valore di mercato e può quindi essere venduto o affittato a un prezzo sensibilmente più alto.
Esistono numerosi modelli e tipologie di porte antiche, che differiscono per tecnica costruttiva, destinazione d'uso (porte per ambienti di servizio o di rappresentanza, interne o esterne), dimensioni, numero dei battenti, essenza legnosa impiegata e ovviamente stile, pregio e ricchezza della decorazione.
Per gli ambienti di servizio e i portoni d'ingresso delle case di edilizia minore, fin dal '600 si diffondono ad esempio porte antiche rustiche formate da robuste tavole di legno munite di serrature a chiavistello.
I modelli più ricercati potevano invece presentare una decorazione a losanga formata dalle tavole disposte obliquamente a 45° e rinforzi di spessi chiodi o borchie sporgenti disposti secondo semplici motivi geometrici.
I portoni antichi in legno dei palazzi signorili erano invece molto grandi, normalmente a due battenti riccamente decorati con intagli e un motivo a cassettoni.
Presentavano, inoltre, piccole porte in legno ricavate all'interno di una delle ante, che venivano usate per fare uscire una persona. L'intero portone, spesso e pesante, era invece spalancato quando passava una carrozza.
Il serramento era completato da un'elaborata ferramenta che comprendeva normalmente cardini, cerniere, una o due serrature esterne e chiavistelli interni, le maniglie, i battenti per bussare e uno spioncino formato da una piccola griglietta metallica protetta da una laminetta apribile di ferro.
Alcuni di questi elementi potevano essere anche di metalli preziosi (ad esempio rame, bronzo e ottone) o decorati con testine umane, animali stilizzati e motivi floreali.
Le caratteristiche delle porte interne antiche sono invece completamente diverse.
Anche in questo caso si tratta spesso di porte a due battenti ma con dimensioni assai più contenute.
Nelle case più modeste, ma comunque abitate da persone agiate, le porte sono ornate da semplici specchiature quadrate, rettangolari o più raramente romboidali o circolari, formate da listelli modanati.
Questi serramenti erano semplicemente verniciati di bianco oppure in due o tre colori contrastanti per formare campiture in tinta unita.
Nei palazzi signorili troviamo invece porte antiche dipinte con grottesche, elementi floreali stilizzati, piccoli animali, putti, figure allegoriche, miniature di paesaggi, medaglioni con ritratti e stemmi nobiliari incorniciati dai listelli delle specchiature rifiniti con la doratura.
Nei serramenti più ricchi queste decorazioni venivano intagliate nel legno e poi stuccate e colorate. Le porte con decorazioni intarsiate ottenute con l'accostamento di legni a più colori (anche esotici e costosi) sono invece assai più rare.
Questo stile è tipico soprattutto delle porte del Settecento e dell'Ottocento ma circa centocinquant'anni prima si erano diffuse le porte in stile barocco, ancora più fastose, che costituivano il naturale complemento degli ampi saloni decorati con stucchi dorati e preziosissime specchiere di vetro veneziano.
Questi serramenti si riconoscono facilmente per le specchiature scolpite secondo forme curvilinee particolarmente complesse, tali da richiedere un lunghissimo lavoro da parte di un provetto falegname, e la decorazione pittorica con grandi scene figurative dalla policromia decisamente esuberante.
Non mancano infine le porte antiche con vetro, in cui la parte superiore delle ante presentava un'intelaiatura di listelli in legno modanati che sostenevano piccoli riquadri di vetro opaco o trasparente, bianco o più raramente colorato.
Anche in questo caso maniglie e serrature erano veri e propri piccoli capolavori, con forme e superfici ornate minuziosamente e inserti di materiali rari come rame, vetro, marmo e maiolica policroma.
Il metodo migliore per valorizzare una porta antica consiste nel lasciarla nell'ambiente in cui si trova, perché spesso la sua decorazione si coordinava con quella della stanza e con l'arredamento, formando uno spazio unico attentamente progettato fin nei minimi particolari.
Le vecchie porte spesso si presentano in cattivo stato di conservazione.
I portoni in legno antichi risentono ad esempio dell'esposizione secolare alle intemperie, che provoca la progressiva cancellazione delle decorazioni dipinte e la corrosione della ferramenta, con le parti in legno che tendono ad arrugginire e quelle in bronzo e rame a formare la tipica patina di colore verde-azzurro.
Le serrature antiche, gli spioncini e i chiavistelli perdono quindi la propria funzionalità, mentre la stessa struttura lignea può presentare fessure, deformazioni, rotture e perdita di parti.
Un'altro importante fattore di degrado è l'uomo, che provoca sia il degrado da usura con il semplice utilizzo degli oggetti, sia gravi danni in seguito ad atti di vandalismo come la rottura o l'asportazione di pezzi a scopo di furto e l'imbrattamento intenzionale. Molto dannosi sono inoltre gli animali come il picchio e gli insetti xilofagi, in particolare tarli e termiti.
Anche gli interventi incongrui come l'installazione di una moderna serratura industriale o del videocitofono possono alterare o danneggiare irreparabilmente una porta legno antica.
Il degrado delle porte interne consiste invece spesso nell'apparente perdita della decorazione originale, che tende ad essere nascosta da altri strati di pittura più recente perché considerata fuori moda. Tuttavia, con un'attenta opera di sverniciatura da parte di un restauratore abilitato, quasi sempre è possibile recuperarla.
Le porte vecchie da recuperare vanno perciò affidate a personale specializzato, in grado di recuperarle secondo i principi del restauro.
Una volta concluso l'intervento, le porte vecchie restaurate vanno ricollocate nella loro posizione originaria.
Tuttavia, se si abita in una casa antica che ha perduto i propri infissi originari, è possibile valorizzare porte antiche ormai fuori contesto grazie ad antiquari e operatori specializzati come l'azienda Porte del Passato.
Tuttavia, per non imbattersi in persone di pochi scrupoli che potrebbero rivendere beni trafugati da edifici abbandonati o veri e propri falsi, occorre sempre verificarne la provenienza legittima e l'originalità prima dell'acquisto.
I serramenti originali a volte vengono venduti senza ferramenta, magari perduta già da molti anni, e perciò vanno completati con maniglie, serrature, battenti, cardini e cerniere per porte in legno antiche originali o fedelmente riprodotte.
Anche le porte con asole vetrate spesso sono sprovviste di vetro, perché questo, essendo molto delicato, tende a rompersi con facilità.
In ambienti ed edifici moderni o contemporanei, dove non è possibile recuperare porte vecchie e anche l'inserimento di porte antiche originali risulterebbe dissonante, si può personalizzare lo spazio inserendo porte etniche tradizionali.
Si tratta di serramenti originali vecchi di almeno un secolo tolti dagli edifici tradizionali dell'India, dell'Africa e del Sud America, anche in questo caso commercializzati da operatori specializzati come Simone Marro.
Molto interessanti sono ad esempio le porte tipiche dell'India, con le venature naturali dei legni esotici oppure uniformemente laccate di rosso o verde e normalmente caratterizzate da una fittissima trama di minuti intagli.
O ancora, quelle africane con un fitto bassorilievo di motivi geometrici e figure umane stilizzate.
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