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20 Marzo 2018 ore 11:08 - NEWS Pavimenti e rivestimenti |
Il fuoco, uno dei quattro elementi ancestrali, è il più potente e temuto; mentre la colata lavica è una delle manifestazioni naturali più terrificanti e maestose, fiume distruttore ma sorgente di vita.
Da sempre i vulcani affascinano l'uomo, che li ha spesso parificati agli dei. E da sempre anche la pietra vulcanica è utilizzata in architettura: per pavimentare le strade e i marciapiedi, fabbricare fontane ed elementi decorativi o costruire interi edifici.
Basalto, porfido, gabbro e granito sono le pietre vulcaniche più diffuse e apprezzate: roccia fusa e solidificata in complicati arabeschi cristallini. In Italia però la lava per eccellenza si identifica nello scuro basalto, nero, grigio, viola o verde in base alla sua varietà.
Un materiale senza tempo, antico e sempre nuovo, che negli ultimi tempi vive una fase di vera e propria riscoperta, entrando a pieno titolo tra le nuove tendenze dell'architettura di interni.
Come mai? Perché è un materiale naturale, di colore neutro, sobrio e facilmente plasmabile e modificabile grazie alle sue caratteristiche peculiari, che ne consentono un'inedita rilettura.
Tre le tipologie di piastrelle attualmente disponibili sul mercato ci sono quelle di pietra naturale levigata o cesellata, di pietra rifusa e di pietra smaltata.
Levigare o lavorare una pietra naturale è uno dei modi più semplici per esaltarne le qualità espressive come la texture, il colore, le venature e la vibrazione alla luce.
É quanto ha fatto l'azienda Salvatori con Lava, una linea di pavimenti e rivestimenti in grandi lastre di basalto grigio. Cinque le texture della palette di soluzioni: Levigato e Levigato Grosso per apprezzare pienamente le qualità cromatiche del materiale, Infinito con una serie di linee parallele orizzontali per dare forma e ritmo allo spazio, Cesellato per esaltare la vibrazione alla luce con un sapiente gioco di luci e ombre, Sabbiato per una finitura rustica e accattivante.
Il grigio scuro e neutro si sposa alla perfezione sia con i colori sobri (bianco, nero, grigio, beige e nuance terrose) tipici dello stile minimalista, sia con le sfumature vivaci e brillanti di un arredamento più estroverso, giovane e informale.
Inoltre, combinando sapientemente texture e orientamento della posa si ottengono effetti compositivi decisamente accattivanti, ideali soprattutto per loft metropolitani e suggestioni un po' underground.
Ma la lava è essenzialmente roccia fusa successivamente solidificata: un ciclo reversibile e potenzialmente ripetibile all'infinito, sempre uguale a se stesso da miliardi di anni.
Cosa succede quindi rifondendo la lava? Si riporta il magma al proprio stato primordiale, pavimentando il proprio spazio con piastrelle dal fascino irripetibile.
NeroSicilia lo ha già fatto, rivoluzionando il materiale e dando vita a vere e proprie colate artificiali: grazie a un forno speciale appositamente studiato, il basalto estratto dalle cave alle pendici dell'Etna mantiene infatti sostanzialmente inalterato il proprio aspetto naturale, migliorando tuttavia le caratteristiche materiche, estetiche e meccaniche.
La superficie delle lastre grezze vengono fuse passando da un forno ad alta temperatura progettato ad hoc.
Un nuovo concept ideale per il vivere contemporaneo, declinato in tre collezioni legate intimamente alla Sicilia, ai suoi colori e tradizioni costruttive sapientemente reinventate in chiave innovativa.
Surface è il modello base: cinque diverse basaltiche (laGrigia, laRoccia, laNera, enneUno, enneTre) con altrettante sfumature dal grigio chiaro al nero intenso e cinque trame cristalline, in classiche piastrelle quadrate con lato di 20 o 30 cm, grandi lastre lunghe fino tre metri o sottili listelli rettangolari.
Multiplem prende le stesse varietà lapidee e le trasforma nel Tangram, antichissimo rompicapo cinese formato da sette tessere con diverse forme: cinque triangoli, un piccolo quadrato e un parallelogramma, che sbrigliano la fantasia componendo infinite forme.
Ed ecco questo gioco che diventa architettura: quattro lastre con quattro diverse forme e sfumature si uniscono in innumerevoli combinazioni rigorose e modulari, ordinando lo spazio senza mai stancare.
Buki esplora invece la terza dimensione e con il suo colore nero intenso e la forma circolare restituisce suggestioni ancestrali di mondi inesplorati e civiltà sconosciute. Sei formati: quattro dischi pieni con diametro di 20, 40 e 80 cm e due dischi forati combinabili in disegni inusitati.
Le migliori applicazioni sono probabilmente i pavimenti da esterno e soprattutto i vialetti da giardino.
Buki aRilievo combina infine i grandi dischi alla severa geometria del quadrato: una vera e propria scultura da parete che dona personalità a qualsiasi spazio.
Ma la lava riserva altre grandi possibilità: l'unione tra il vetro e la pietra vulcanica genera infatti effetti visivi sorprendenti, derivanti dalla simultanea fusione di due materiali completamente differenti.
Onirolava ha raccolto questa sfida, dando vita a un'ardita combinazione tra un'antica tecnica di smaltatura e il design contemporaneo: il risultato è una linea di piastrelle che preserva e valorizza l'aspetto naturale della pietra lavica, a cui si sovrappone un pattern moderno di vetro pigmentato.
L'insieme forma una decorazione bicroma, con il vetro lucente che emerge in lieve aggetto da una superficie scura e un po' grezza, restituendo percezioni multisensoriali: visive, generate appunto dal contrasto tra i colori, la lucentezza e l'opposta grana dei materiali, e tattili grazie alla texture rilevata e la sapiente contrapposizione tra il vetro liscio e la pietra ruvida.
Tutti i prodotti vengono fabbricati in Italia: ogni piastrella è smaltata a mano da un artigiano esperto e successivamente cotta in forno a più di 1000° C.
Ciascun pezzo è unico e irripetibile, perché la fabbricazione manuale produce quelle minuscole imperfezioni che gli danno personalità: una caratteristica che nessuna lavorazione completamente industriale, per quanto tecnicamente perfetta, potrà mai replicare.
Vasta anche la gamma dei decori: piccoli puntini bianchi e neri ripresi dal repertorio anni '80 dell'op art, esagoni, cerchi, intrecci, triangoli, zig zag, linee variamente segmentate e fiori stilizzati; il tutto in numerosi colori differenti: bianco, nero, grigio, giallo, rosso, verde, blu, azzurro e viola.
Non mancano i classici intramontabili, come i cubi prospettici di sottili lineette o il pied de poule, un inconfondibile motivo tessile formato da due filati di colore contrastante che ricorda una zampa di gallina: tradotto in scala extra large ed esteso a un'intera parete dona un po' di ironia e sdrammatizza qualunque architettura.
Anche iTessuti di NeroSicilia riprendono da vicino l'estetica e la modularità delle stoffe: questa linea nasce infatti come un modulo infinito e liberamente replicabile in qualsiasi direzione, concettualmente simile a una lunga pezza di stoffa da cui tagliare i pezzi.
Entrambe le collezioni sono disponibili in piastrelle quadrate di vari formati o listoni anche molto lunghi. Le possibili applicazioni sono dunque decisamente variegate: pavimenti, rivestimenti parietali, scale e top di cucina. Molto interessanti sono poi le bordure decorative, ad esempio di specchi o di pannelli di altri tipi di piastrelle, ottenibili semplicemente tagliando opportunamente i listelli.
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