Ecco quali piante velenose potresti avere nel tuo giardino!

Conoscere quali sono i tipi di piante tossiche e distinguerle. Quali piante causano problemi sotto ingestione, e quali anche con il semplice contatto; i sintomi.
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Tipi di piante velenose che probabilmente si hanno in giardino


Siete amanti del giardino?

Lo sapete che nel vostro giardino di casa, fra varie e stupende piante ornamentali, si possono ritrovare anche, con ogni probabilità, delle piante velenose?

Se da un lato si tratta di piante comunemente usate per decorare il proprio giardino, dall'altro è importante fare attenzione!
Le piante in questione si trovano dunque fra quelle comunemente usate per le coltivazioni in giardino e nelle aiuole. Il fatto è che se accidentalmente ingerite, o in alcuni casi anche solo toccate, vi sono potenziali pericoli per la salute.

La prima cosa da fare è individuare le suddette piante, così che l'utente possa prestare attenzione ed evitare gli effetti indesiderati di una coltivazione affascinante ma pericolosa.

La ginestra, una inaspettata pianta velenosa


La ginestra è una pianta ornamentale magnifica, che cresce spontanea.
Essa detiene un grado di tossicità che la persona può assumere solamente per ingestione.

Le infiorescenze gialle della ginestra Le infiorescenze gialle della ginestra

Chi ha una ginestra in giardino dovrebbe vigilare sui bambini, che per propria attitudine, spesso mettono cose varie in bocca. Oltretutto, vi sarebbe da fare attenzione anche agli animali.

Se ingerita, la ginestra genera di frequente vomito, convulsioni, tachicardia.


I pericoli celati dalla splendida Calla


Altra pianta ornamentale molto nota è la Calla. Conosciuta anche con il nome di Giglio del Nilo, per le sue origini sub sahariane, è una bellissima pianta da giardino, che si contraddistingue per le forme delicate dell'infiorescenza.

Il candore della calla Il candore della calla

La prevalenza del suo bianco candore non dovrebbe però trarre in inganno.
Infatti, la calla appartiene ai fiori velenosi.Si rivela tossica sia per ingestione che per contatto. se infatti viene toccata a mani nude può provocare la comparsa sulla pelle di rossori e conseguenti bruciori.

Se poi la Calla viene ingerita, si va incontro a questioni decisamente più complesse. L'ingestione, infatti, genera fitte addominali, diarrea, senso di nausea.

Ciò a opera di diverse sostanze tossiche che si trovano nella sua composizione.


L'iris con la sua linfa fa parte delle piante tossiche


L'iris dà luogo a delle infiorescenze di colore azzurro-violaceo, e il suo pericolo consiste nella linfa. Come se ne dedurrà a questo punto, la pianta appartiene ai fiori velenosi, e arreca disturbi se parti di essa dovessero venire ingerite.

La violacea iris La violacea iris

Il contatto dunque non genera problematiche, poiché la parte tossica è nella linfa, ma anche il contatto fra quest'ultima e la pelle non genera disturbi.

Se ingerita, genera per l'appunto, anche in questo caso, dolori a livello addominale, unitamente a nausea, vomito, anche diarrea.


Il gelsomino, se non è quello vero, fa parte delle piante velenose!


Cosa si intende per gelsomino che non sia vero?

Una pianta particolare contraddistinta dalla sua somiglianza con il gelsomino, ma che si tratta in realtà del Trachelospermum jasminoides.

Il finto gelsomino, detto anche gelsomino stellatoIl finto gelsomino, detto anche gelsomino stellato

Non a caso è comunemente chiamato finto gelsomino o falso gelsomino.
Sebbene la sua valenza decorativa sia fuori discussione, spesso capita nei nostri giardini ritenendolo erroneamente il comune gelsomino.

La sua tossicità si manifesta attraverso le bacche.
Se le sue bacche velenose sono ingerite, arrecano diverse problematiche all'apparato gastrointestinale.

Una volta prestata attenzione a tale aspetto, il falso gelsomino di presenta con fiori bianchi simili a quelli del gelsomino, e dalla profumazione altrettanto gradevole. L'attenzione in giardino dovrà essere comunque estrema nell'evitare l'ingestione delle bacche velenose del finto gelsomino a bambini e animali.


Oleandro, da cosa guardarsi


L'oleandro è una coltivazione molto diffusa nei giardini.
La sua bellezza si contrappone all'elevata tossicità, in quanto anch'esso appartenente ai fiori velenosi.

Il profumatissimo oleandroIl profumatissimo oleandro

Laddove una parte qualsiasi della pianta venisse ingerita, oltre a disturbi gastrici si hanno altresì dei disturbi ben più gravi.

L'ingestione dell'oleandro, indipendentemente che si tratti di foglie o di fiori inerentemente alle parti ingerite, dà luogo a un vero e proprio avvelenamento, con tachicardia e anche disturbi del sistema nervoso centrale.


Il caso del glicine, altra pianta velenosa non considerata


Pianta rampicante il cui uso è anch'esso molto apprezzato per il giardino, nasconde le sue insidie. Le infiorescenze del glicine si presentano di colore bianco, oppure di un azzurro propendente verso il viola, e il suo profumo è davvero molto delicato.

Il glicine, rampicante dalle sfumature viola e lilla Il glicine, rampicante dalle sfumature viola e lilla

Le insidie non si trovano in qualsiasi parte della pianta ma solo nei semi, radici e fiori.

L'ingestione di tali parti sotto qualsiasi forma, anche di infuso, porta a dei sintomi che si confondono in sostanza con quelli della gastroenterite.
Dunque anche qui dolori addominali accompagnati da nausea e vomito.


Il tasso e l'alta velenosità


Il tasso viene molto utilizzato per la sua valenza come siepe ornamentale.
Ogni parte del tasso si identifica per un livello piuttosto elevato di velenosità.

Anzi è considerato una pianta velenosissima.
Il tasso, usato come siepe ornamentale nei giardini Il tasso, usato come siepe ornamentale nei giardini

Le sostanze nocive contenute sono riconducibili agli alcaloidi cardiotossici, tra cui spicca la tassina (la più caratteristica del tasso).

I relativi effetti, se una parte viene ingerita sotto qualsiasi forma, non si fermano neppure ai malori, ma potrebbero altresì rivelarsi fatali (da qui l'indicazione antecedente del tasso fra le piante velenosissime.

Può condurre dunque a delle crisi respiratorie o paralisi cardiache che non lascerebbero vie di scampo. I primi sintomi potrebbero manifestarsi con tremori e debolezza, oltre a difficoltà nel respirare. È dunque il tasso la pianta più altamente tossica e velenosa.


La stella di Natale, da simbolo delle feste a casi di pericolo


La stella di Natale, molto caratteristica delle feste natalizie, di cui è simbolo floreale per eccellenza, ha degli aspetti da cui guardarsi. In molti non si sarebbero aspettati che, anche in tal caso, ci si trova dinanzi aduna pianta velenosa.

Gli aspetti riguardano l'ingestione, che causa diarrea e nausea, ma anche irritazione di bocca e gola.

La stella di Natale, da sempre ravvivante le feste natalizie La stella di Natale, da sempre ravvivante le feste natalizie

Così come lo sfregamento e qualsiasi operazione che faccia entrare il lattice della pianta a contatto con la pelle.

In tale ipotesi si hanno irritazioni della pelle, con la formazione di aree sottoposte a rossore, prurito, bruciore.

Non si esclude la comparsa di eritemi cutanei. Se ciò dovesse avvenire, l'applicazione di una pomata antistaminica risolverà tutto.

Se ingerita si avvertono particolarmente gli effetti del lattice, ma anche del triterpene, un'ulteriore sostanza nociva nella pianta contenuta in ogni parte.

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Piante tossiche che spesso si hanno inconsapevolmente in giardino
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