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Per rilanciare l'edilizia ormai profondamente in crisi, con il Decretvo Legge 112/2008 il Governo varò il cosiddetto Piano Casa, che divenne operativo il 1 aprile 2009.
I provvedimenti principali erano quattro:
Il Piano aveva inizialmente una durata pari a un anno e mezzo.
La concreta applicazione venne inoltre delegata alle singole Regioni tramite l'emanazione di proprie leggi regionali per la definizione dettagliata dei criteri di ampliamento, gli effettivi coefficienti (che potevano subire anche alcuni adattamenti alla realtà locale) e gli edifici ammessi o esclusi.
Si verificò perciò una situazione molto eterogenea, che permane ancora oggi a dieci anni di distanza perché molte Regioni hanno prorogato varie volte i termini di scadenza.
Alcune volte la legge Piano Casa risulta perciò tuttora vigente e operativa, mentre in altri casi è stata abrogata già da qualche tempo.
Come funziona il Piano Casa e quali novità presenta il 2019?
Vediamo di scoprirlo Regione per Regione.
In Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Lazio la scadenza Piano Casa si è già verificata e le agevolazioni previste sono state a volte parzialmente recepite dalle rispettive normative in materia di edilizia, urbanistica e uso del territorio.
Negli altri casi la situazione è invece assai più variegata.
Le tendenze principali sono due: ulteriore proroga dei termini e trasformazione (con eventuali modifiche) in legge regionale permanente.
In Trentino Alto Adige il Piano Casa è regolato a livello provinciale.
Nella provincia autonoma di Bolzano le prescrizioni, diventate strutturali e dunque prive di scadenza, sono particolarmente restrittive. Sono infatti ammessi gli ampliamenti solo negli edifici già esistenti alla data del 12 gennaio 2005 con destinazione d'uso prevalentemente residenziale e un volume fuori terra di almeno 300 metri cubi.
L'aumento massimo consentito è pari a 160 metri quadri e 200 metri cubi fuori terra.
La demolizione con ricostruzione è invece riservata agli edifici in zona agricola e prevede un ampliamento fino al 35% del volume preesistente, con un incremento al 45% se l'intervento viene effettuato nell'ambito di strumenti di riqualificazione come piani urbanistici di dettaglio, piani di recupero o piani particolareggiati.
Il Piano Casa dell'Abruzzo è stato prorogato fino al 31 dicembre 2019.
Restano perciò vigenti le attuali disposizioni che consentono l'ampliamento coi seguenti coefficienti:
Con la legge regionale 11/2018 la Basilicata ha reso strutturale il proprio Piano Casa, che diventa dunque permanente.
Gli aumenti previsti sono molto articolati:
Anche la Calabria ha prorogato il proprio Piano Casa portando la scadenza al 31 dicembre 2020.
Gli ampliamenti sono:
In Campania il Piano casa è stato prorogato fino al 31 dicembre 2019.
Restano perciò in vigore le attuali prescrizioni che stabiliscono l'ampliamento del 20% per gli edifici residenziali di volume non superiore a 1500 m3 e del 35% in caso di ricostruzione.
In Liguria il Piano Casa è invece diventato strutturale, con prescrizioni molto articolate per scoraggiare l'abbandono delle zone più marginali, soprattutto in montagna.
Possono dunque essere ampliati gli edifici residenziali con volume:
Sono inoltre stabiliti ulteriori bonus in caso di miglioramento sismico, di interventi per l'aumento dell'efficienza energetica, dell'impiego di materiali e tecniche tradizionali o del recupero di edifici con altitudine maggiore a 500 metri.
Non è invece previsto alcun ampliamento per gli edifici non residenziali.
In caso di demolizione e ricostruzione si possono invece eseguire i seguenti ampliamenti:
La scadenza del Piano Casa Marche è stata rinviata al 31 dicembre 2020.
Continuano quindi ad applicarsi le attuali prescrizioni, che prevedono l'ampliamento del volume degli edifici residenziali e non residenziali:
Anche in Molise la nuova scadenza del Piano Casa è prevista per il 31 dicembre 2020.
Ancora per due anni si potranno perciò ampliare gli edifici residenziali e non residenziali con struttura portante completata entro il 31 dicembre 2014 fino al 20% del volume esistente e al 30% se l'intervento consegue la diminuzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento.
Sono previsti ulteriori bonus pari al 10% per gli interventi con materiali e tecniche costruttive tradizionali e da calcolare secondo alcuni coefficienti in caso di bonifica di manufatti in amianto.
La ricostruzione è invece incentivata mediante l'ampliamento:
In Piemonte la situazione è ancora incerta. Il Piano Casa era stato infatti prorogato fino al 31 dicembre 2018 per consentire l'approvazione della leggeregionale 16/2018 sul riuso, la riqualificazione dell'edificato e la rigenerazione urbana che lo avrebbe di fatto reso permanente.
Erano incentivati il recupero di rustici e sottotetti, la demolizione degli edifici rurali abbandonati con trasferimento in altra zona del volume risultante e l'istituzione di alcune premialitàa determinate condizioni.
A novembre il Governo ha però riscontrato alcuni problemi di costituzionalità legati sopratutto all'intepretazione del concetto di distanze tra edifici e al collegamento con il Piano paesaggistico.
L'impasse sembra superata grazie alla decisione del Governo di non impugnare la legge regionale e alla volontà della Regione di introdurre alcune modifiche sui punti controversi.
La legge regionale 14/2009 è stata prorogata ancora per un anno: la scadenza è perciò prevista per il prossimo 31 dicembre.
Le norme vigenti prevedono l'ampliamento degli edifici residenziali e non residenziali con aumento della cubatura fino al 20%, estendibile al 35% in caso di demolizione con ricostruzione e al 45% in caso di riqualificazione edilizia con delocalizzazione nell'ambito di un programma integrato di rigenerazione urbana.
Sono stati inoltre recepiti alcuni emendamenti, che ad esempio estendono la possibilità di ampliare, sempre fino al 20% e con un massimo di 300 metri cubi, anche gli edifici residenziali con un volume superiore a 1000 metri cubi.
La proroga Piano Casa della Sardegna è fino al 30 giugno 2019.
Il quadro normativo risulta molto articolato:
Il Piano Casa in Sicilia è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020.
Rimane dunque operativa l'attuale legge, che consente:
Anche la Toscana ha propogato il proprio Piano Casa fino al 31 dicembre 2020.
Restano perciò in vigore le attuali norme, che consentono incrementi di superficie utile lorda pari al 20% in edifici residenziali e non residenziali, con un massimo di 70 metri quadri in caso di semplice ampliamento e del 35% della superficie utile lorda in caso di demolizione con ricostruzione.
Anche in Umbria la situazione appare decisamente favorevole.
Infatti la legge regionale 1/2015 (Testo Unico sul governo del territorio e le materie correlate) istituisce, senza alcuna scadenza temporale, la possibilità di ampliare fino al 25% e con un massimo di 80 metri quadri la Superficie Utile Coperta:
Anche le condizioni della Valle d'Aosta sono particolarmente vantaggiose, perché il Piano Casa venne reso strutturale fin da subito. Sono previsti due tipi di interventi:
La situazione del Veneto è in evoluzione. L'attuale Piano Casa è stato infatti prorogato fino al 31 marzo, ma dovrebbe essere sostituito (e probabilmente reso permanente) da una nuova legge regionale sulla riqualificazione urbana e la naturalizzazione attualmente in fase di definizione.
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