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I pavimenti di marmo sono stati sempre molto apprezzati per i colori, le venature e il loro valore di status symbol: i marmi rari erano infatti estremamente costosi e commissionare un pavimento intarsiato consentiva di sfoggiare la propria ricchezza.
Questo concetto è ancora attuale, perché tuttora i pavimenti di marmo naturale sono spesso richiesti nella progettazione di ambienti prestigiosi come ville, banche o alberghi di lusso.
Tuttavia un pavimento nuovo, anche se ripropone fedelmente le decorazioni tradizionali, ha sempre un aspetto freddo e un po' artificioso: la superficie si presenta infatti perfettamente liscia e priva di qualsiasi difetto.
I pavimenti antichi, pieni di piccole imperfezioni, rotture e zone consunte a causa del lunghissimo calpestio emanano invece un grande fascino e sembrano ancora risuonare dei passi degli antichi abitanti. Tutti possono permettersi un pavimento nuovo, ma un pavimento antico ci ha messo secoli per assumere il proprio aspetto ed è un privilegio per pochi.
Come fare dunque per avere un bel pavimento con aspetto vissuto?
Sostanzialmente in due modi: cercando tra i rivenditori di materiali edili, lastre e piastrelle di recupero oppure utilizzando il marmo anticato, cioè sottoposto a speciali lavorazioni che ripropongono la tipica usura della pietra naturale invecchiata.
La seconda opzione presenta diversi vantaggi:
Per ottenere il tipico aspetto vissuto, le pietre naturali come il marmo, il granito o il travertino vengono sottoposte alla burattatura, una speciale lavorazione che prevede l'inserimento delle lastre in un apposito macchinario insieme ad acqua e sabbia: grazie alla rotazione e all'azione abrasiva della sabbia, la superficie della pietra viene erosa e graffiata, con un effetto simile all'invecchiamento dovuto all'esposizione alle intemperie.
Le piastrelle di marmo o travertino burattato si riconoscono dunque facilmente per la superficie leggermente sabbiata e ruvida al tatto, gli spigoli arrotondati e la texture un po' meno definita rispetto alla pietra perfettamente lucidata. I materiali sono le pietre naturali più comuni e apprezzate.
Il catalogo dell'azienda Mosaix comprende ad esempio:
I pavimenti di marmo anticato sono inconfondibili, essendo quasi sempre formati da piccole mattonelle di marmo di forma quadrata e lato compreso tra 10 e 30 cm.
Si possono riscontrare tre stili principali: i pavimenti in tinta unita, con decorazioni semplici e con tarsie più o meno complesse.
Ne troviamo una gamma completa tra le proposte dell'azienda Linea Rustica Marmi di Gianni Gaiti.
Le prime due tipologie riprendono fedelmente i modelli tradizionali.
Le tessiture più diffuse sono infatti:
Se la stanza è irregolare in campo centrale della pavimentazione è generalmente bordato da una o due file di lastre per consentire una disposizione armoniosa.
Alternando elementi di colori diversi si ottengono semplici decorazioni geometriche come scacchiere, diagonali o linee a zig zag; mentre l'accostamento casuale di mattonelle marmo 10x10 in molti colori produce un effetto mosaico extra large decisamente originale.
Le pavimentazioni intarsiate riprendono invece l'antichissima tecnica dell'opus sectile, un vero e proprio mosaico in marmo di grande pregio e bellezza.
Secondo questa lavorazione i tasselli di marmo, chiamati sectilia, vengono tagliati in forme geometriche rigorose con dimensioni variabili e assemblati a comporre decorazioni modulari, elementi vegetali o intere scene figurative.
Un tipico elemento decorativo di questo stile, attestato già nell'antica Pompei sono ad esempio i cubi prospettici, riproposti da Gianni Gaiti in diverse varianti: la più raffinata prevede l'accostamento di piccoli ciottoli di marmo romboidali di colore bianco, giallo, rosso, grigio e nero.
Si ispira invece alle pavimentazioni dell'architettura romana del periodo imperiale il modello Codice 132, formato da elementi tondeggianti di colore bianco alternati a piccoli quadratini e parallelogrammi gialli, con un effetto finale simile a una grande rete da pesca a maglie larghe.
Molto eleganti sono anche le decorazioni modulari, che prevedono quasi sempre una serie di specchiature rettangolari o quadrate bordate da sottili listelli di marmo burattato e spesso internamente suddivise in porzioni più piccole con elementi di colore contrastante.
Un'ulteriore variante di questi pattern è la pavimentazione a ottagoni rifilati, costituita da una serie di lastre più grandi di forma appunto ottagonale, regolarmente alternate a piccoli quadratini.
Il risultato compositivo è decisamente interessante grazie alla successione modulare delle lastre, dal contrasto tra elementi con diverse forme e dimensioni e infine dall'eventuale inserimento di piccole tessere in marmo o vetro vivacemente colorate.
Un altro classico dell'opus sectile sono i tappeti di pietra, che prevedono un campo centrale con pavimentazione a ottagoni rifilati, di piastrelle quadrate o rettangolari con posa a correre o a spina di pesce quasi sempre in tinta unita, una larga bordura decorativa intarsiata e talvolta l'emblema, un elemento ornamentale al centro della composizione.
Anche in questo caso i motivi più diffusi sono rigorosamente modulari: greche, trecce, linee a zig zag, stelle e sequenze di quadrati o triangoli sono infatti di esecuzione abbastanza veloce ma di sicuro impatto visivo.
Per le decorazioni al centro sono invece preferiti gli elementi circolari come ruote, grandi stelle, poligoni con molti lati, la rosa dei venti o il sole con i raggi.
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