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Le ultime tendenze per quanto concerne i pavimenti e rivestimenti di casa sono dettate dal Cersaie, nota fiera bolognese che ogni anno richiama l'attenzione di appassionati del fashion home, addetti ai lavori e di chi sta per ristrutturare casa.
Il gres è un materiale ormai uscito da una fase pionieristica di curiosa innovazione per entrare stabilmente tra le finiture da interni più diffuse e apprezzate per i suoi innumerevoli vantaggi:
Finora le piastrelle di gres hanno perciò seguito due schemi chiaramente definiti: lastre quadrate o rettangolari di grande formato nei colori neutri e la simulazione di materiali nobili ma assai più delicati. Le varie aziende del settore propongono infatti intere collezioni di gres effetto marmo, gres effetto pietra o mattonelle ispirate al calcestruzzo.
Si tratta di soluzioni eleganti e raffinate ma anche inflazionate.
Le ultime tendenze vedono perciò la completa reinterpretazione di questo materiale attraverso la sperimentazione di texture ispirate a rivestimenti innovativi, il recupero dei colori a tinte forti, l'uso di linee e trame grafiche o la rilettura di motivi e decorazioni tradizionali.
Nel campo della simulazione di altri materiali l'ultima frontiera sono le lamiere ossidate e in particolare l'acciaio corten. Si tratta di materiali estremamente minimali, aggressivi e postmoderni: il complemento perfetto per un'abitazione alternativa in un seminterrato o un loft ricavato in un capannone abbandonato che abbia mantenuto le sue caratteristiche di spazio abbandonato, vissuto e post industriale.
Tuttavia, l'acciaio corten mal si presta per la realizzazione di un pavimento, presentando una superficie rugosa, irregolare e difficilmente pulibile con i comuni detersivi.
La soluzione è perciò costituita da piastrelle in gres che riprongono la tipica texture del metallo ossidato.
La collezione Rust di Ceramica Rondine s'ispira infatti alla superficie del metallo corrosa e macchiata dal tempo, declinata in quattro diverse tonalità: Coal dai cupi toni grigio antracite, Corten dalle sobrie sfumature ruggine, Dust di un bianco abbagliante e Musk dalla lucentezza iridescente.
Trace di Caesar prevede invece sei diversi materiali: vitra, alluminina (alluminio), bronze (bronzo), corten, iron (ferro) e l'incredibile mint (menta) dalla finitura opalescente con aloni blu e color terra di Siena che ricorda una bella copertura antica in rame naturalmente ossidato.
Tutte le superfici appaiono cangianti, metallizzate e iridescenti, con aloni e sfumature tono su tono o di colori contrastanti; in alcuni casi sono previste anche evanescenti decorazioni geometriche o floreali che si intravedono a malapena esaminando le piastrelle da vicino.
Sono disponibili numerosi formati: lastre quadrate o rettangolari di grande o grandissimo formato con lato di 60, 90 a 120 cm, doghe larghe, sottilissimi listelli e incredibili pannelli di circa 120 x 240 cm per simulare un pavimento monolitico.
Se invece si desiderano le tinte unite, i blog e le riviste di settore ci hanno abituato a rigorosi pavimenti interni bianchi, neri o grigi senza fughe.
Elements Design di Ceramiche Keope è esattamente questo: un'asettica superficie ispirata alla perfezione della resina appositamente progettata per gli spazi architettonici contemporanei.
Le piastrelle di gres smaltato K-Color sono invece differenti: un vero e proprio tripudio di colori vivi, caldi o freddi in ben ventuno sfumature. Anche il formato è decisamente vintage: classiche mattonelle quadrate con lato di venti centimetri, ideali per pavimenti e rivestimenti di bagni e cucine dal look tradizionale un po' rivisitato.
Si possono infatti creare numerose variazioni tra cui ad esempio un diverso colore su ciascuna parete, sfumature progressive, composizioni geometriche come scacchiere, linee alternate, diagonali, zig zag o spina pesce e infine un inedito motivo pactwork.
C+ di Cottovietri gioca invece col colore e la lucentezza proponendo un'innovativa collezione di gres porcellanato lucido in sei colori (bianco, nero, verde albero, blu marina e due sfumature di grigio) e tre diverse superfici: lucida, opaca e puntinata.
Sorprendente è la gamma dei formati:
Si possono dunque creare numerose combinazioni inusuali: cubi prospettici a scala molto grande, composizioni esagonali che assomigliano a enormi cementine o pose a spina pesce decisamente più comuni.
Molto innovativi sono anche i mosaici di piccolo formato, disponibili nelle due versioni con piccole tessere quadrate o minuscoli dischetti.
Esiste infine un'ampia gamma di pavimenti interni moderni caratterizzati da eleganti decorazioni ispirate alla grafica astratta.
Take Care di Ceramiche LEA rispecchia in pieno quest'ultima tendenza.
É infatti un dialogo tra superfici apparentemente contrastanti: Take dall'effetto continuo e spatolato a metà strada tra la resina e il cemento con piccole inclusioni di materiali differenti, e Care, simile a un tessuto grezzo più ruvido e materico.
Il risultato è un bellissimo connubio di ampie superfici in toni neutri, beige, grigio, nero e sabbia, solcate da sottili pattern punteggiati.
Slimtech Naive si ispira invece alla grafica op art proponendo una trama continua di sottili linee parallele con andamento diagonale, disposizione irregolare e tracciato un po' imperfetto.
La superficie è un'esperienza multisensoriale, stimolando vista e tatto: il fitto reticolo di segni grigi, neri, azzurri e ruggine invoglia infatti seguirlo con lo sguardo, mentre le incisioni incavate si fanno toccare con curiosità. Il grandissimo formato, quadrati con lato di un metro o pannelli di un metro per tre, trasforma invece la stanza in un gigantesco foglio bianco sul cui un'enorme mano invisibile sembra essersi divertita a disegnare.
Glance di Panaria Ceramica ammicca invece al fascino undergound della cultura metropolitana.
Il decoro Signs ricorda infatti le pareti delle strade buie dei quartieri malfamati, sporche di fuliggine e solcate di segni, firme e scritte spesso indecifrabili.
Queste suggestioni vengono rilette, edulcorate e trasportate su un'elegante formella rettangolare in un'elegante palette di toni grigi un'ottima soluzione per movimentare una parete in tinta unita altrimenti un po' banale.
Molto più elegante è infine l'atmosfera evocata da C+ Japanese Decor di Cottovietri: la cultura giapponese con le sue decorazioni, spesso utilizzate per abbellire la ceramica o i tessuti.
Cinque diversi schemi di sottili segni bianchi spiccano su un azzurro molto intenso, da soli o in combinazione:
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