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Eseguire lavori di ristrutturazione all'interno di una abitazione, comporta spesso la necessità di impiegare prodotti diversi per poter eseguire tutte le opere previste: malte, collanti, pitture, diluenti sono i prodotti più di frequente impiegati.
Il rischio che tali prodotti possano venire a contatto con la pavimentazione, nuova o vecchia che sia, è abbastanza alto e anche se l'impresa esecutrice delle opere cerca con scrupolo di proteggere le pavimentazioni sottostanti, basta una lacerazione del rivestimento protettivo per permettere ai materiali citati di sporcare pavimenti e rivestimenti.
Di fronte ad un pavimento che risulta difficile da pulire a causa di un tale incidente, la maggior parte delle domestiche, impiega l'acido muriatico più o meno diluito con lo scopo di eliminare qualsiasi traccia di sporco.
L'acido muriatico, nella sua azione detergente, porta via non solo lo sporco ma a secondo del tipo di supporto sul quale è applicato, provoca danni anche irreparabili.
Quindi per prima cosa prima di utilizzare un prodotto del genere per la pulizia del supporto, è necessario capire che tipo di pavimentazione abbiamo di fronte, quale è il suo stato di conservazione e dopo scegliere il prodotto più adatto per la sua pulizia.
Quando non si conosce bene la natura del materiale di cui è fatta la pavimentazione da trattare è bene esaminare la stessa con attenzione, al fine di stabilire come intervenire.
A tal proposito, ritengo di dover dare alcuni consigli utili al fine di evitare di commettere errori nel trattamento di pulizia della pavimentazione, riferendomi a quei materiali che più comunemente sono presenti nelle nostre case.
Tra i materiali di più largo impiego anche negli anni passati, troviamo nei bagni mattonelle smaltate come le note maioliche ossia mattonelle composte da una massa di pasta bianca o rossa sulle quali ai fini decorativi viene posato lo smalto.
Lo smalto in questione se di buona qualità e se in buono stato di conservazione, è simile ad una sottile lastra di vetro, in questo caso un lavaggio effettuato con acido muriatico senza eccedere, normalmente non provoca danni.
Su tali rivestimenti è bene comunque usare prodotti simili a quelli impiegati per la pulizia dei vetri al fine di esaltarne la lucentezza senza danneggiare lo smalto.
Altro materiale di frequente presente nelle pavimentazioni è il clinker, caratterizzato da un impasto molto denso e pesante con una struttura fortemente vetrificata ottenuta delle alte temperature a cui è sottoposto l'impasto durante la cottura.
Un materiale del genere, non teme normalmente l'aggressione dell'acido, ovviamente sempre che non si infierisca per lungo tempo con concentrazioni ripetute ed elevate.
Le cose cambiano radicalmente, quando ci troviamo di fronte a pavimentazioni piuttosto porose come le pietre naturali o il cotto che assorbono in maniera diversa il prodotto impiegato.
Il cotto per la sua natura è poroso e proprio per questo motivo occorre fare molta attenzione nella scelta del prodotto detergente, se purtroppo è stato commesso l'errore di impiegare una concentrazione di acido muriatico eccessiva, che ha provocato opacizzazione della superficie, è molto probabile che sia stata danneggiata la parte cerata della superficie, per cui occorre intervenire con una certa attenzione.
Quando si nota che il pavimento in cotto presenta una immagine alterata con zone più o meno opache rispetto ad altre, è facile capire che là dove è stato più volte passato lo straccio imbevuto della sostanza acida, più radicale è stata l'azione di deterioramento della superficie.
Per rimediare a ciò occorre per prima cosa eliminare dai pori del cotto qualsiasi traccia di acido, effettuando lavaggi completi con acqua calda, cosa che conviene effettuare ad intervalli di due, tre giorni anche più volte in funzione del grado di gravità del danno.
Dopo il lavaggio è necessario attendere la completa asciugatura del pavimento chiarendo che per asciugatura, non si intende quella superficiale che avviene in poche ore, ma ci si riferisce ad una asciugatura più radicale del supporto poroso che richiede almeno una quindicina di giorni.
Quando l'asciugatura del pavimento è completa, è bene impregnare la pavimentazione con dell'olio protettivo come quello di lino cotto, usando un panno morbido ripassato su ogni singola mattonella, più volte.
L'impiego dell'olio di lino cotto, risulta valido in quanto esso ha la caratteristica di seccare tendendo a trasformarsi in una massa solida nel tempo, ciò grazie alla cottura dell'olio di lino crudo che polimerizza ed ossida, diventando così più viscoso con conseguente riduzione dei tempi di essiccazione.
Con l'impiego dell'olio di lino, si riesce quindi a riempire tutte le porosità del pavimento in cotto, contribuendo a ravvivarne l'aspetto.
Dopo aver impregnato la pavimentazione con l'olio di lino cotto, è necessario attendere almeno una giornata, per poter procedere al trattamento finale consistente nella stesura della cera protettiva.
A tal proposito, occorre dire che se la superficie da trattare è grande è consigliabile utilizzare delle cere date con l'impiego di una macchina lucidatrice, allo scopo di uniformare al meglio l'immagine della pavimentazione trattata.
In ogni caso indipendentemente dal tipo e dalle condizioni del pavimento da trattare, conviene sempre effettuare una prova su di una parte meno a vista della pavimentazione, includendo anche le fughe che essendo realizzate con materiali diversi dal supporto del pavimento, potrebbero danneggiarsi ulteriormente.
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