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Molte delle nostre abitazioni sono dotate di spazi esterni residuali difficilmente utilizzabili e a volte causa di problemi più che di valore aggiunto.
Spesso i nostri spazi esterni creano problemi di ristagno di acqua mal drenata, sporco, terra e difficoltà di mantenere un piano livellato per tenere auto o gazebi o qualsiasi arredo mobile da esterno per rendere utilizzabile in qualche modo quello spazio residuale.
A volte questi spazi residuali o resedi sono di proprietà, quindi di uso esclusivo oppure sono di uso comune ma di fatto nessuno ne usufruisce perché non adeguatamente utilizzabili a qualche scopo. Il motivo principale, sia in un caso che nell'altro, sarebbe comunque di pavimentarli o sistemarli a giardino, così da renderli utilizzabili.
Ma andiamo a vedere quali sono le caratteristiche che deve avere una pavimentazione esterna per essere adeguata all'uso, che sottofondo prevedere e quale titolo edilizio si renderà necessario alla sua realizzazione.
Esistono diversi tipi di pavimentazioni da esterno e ovviamente in genere si scelgono in base a diversi fattori:
La prima domanda che ci dobbiamo fare è quindi l'uso futuro del nostro spazio esterno e di conseguenza stabilire che requisiti la nostra pavimentazione dovrà avere.
Nella foto sopra vediamo la lavorazione prevista per garantire la permeabilità del suolo e la corretta posa dei masselli drenanti:
Ma che tipo di sottofondo abbiamo oggi nel nostro spazio esterno? Ghiaia, terra battuta, prato o gettata di cemento grezzo?
Dobbiamo capire che risultato vogliamo ottenere per decidere il sottofondo.
Ci sono diversi tipi di sottofondo ma solo alcuni garantiscono la permeabilità del suolo e quindi la possibilità di eseguire i lavori di rifacimento della pavimentazione esterna senza dover presentare alcuna pratica edilizia.
Molti sottofondi non risultano drenanti, tipo l'asfalto bituminoso, e quindi andranno rimossi prima di effettuare qualsiasi altro lavoro.
La non permeabilità dei suoli ha comportato negli anni i noti cambiamenti climatici. Il suolo è prezioso e serve nelle sue caratteristiche originarie; deve assorbire e distribuire le acque meteoriche nel suo substrato e sottofondo, deve poter evaporare e garantire quindi il microclima superficiale e le temperature medie e non deve emettere particelle o microparticelle nocive alla salute dell'essere umano e quindi a danno della nostra salute.
Andiamo quindi a dettagliare i tipi di sottofondo principali:
Risulta semplice capire quali saranno drenanti e quali no e quindi trarre le dovute conseguenze in merito ai lavori da farsi.
Ma di quale titolo edilizio abbiamo bisogno per poter pavimentare il nostro spazio esterno?
In qualsiasi caso se vogliamo procedere a eseguire i lavori senza richiedere alcun titolo edilizio e procedere in attività edilizia libera con nostro operaio di fiducia e senza tecnico o pratica edilizia, c'è l'indice di permeabilità del suolo che deve essere rispettato e mantenuto.
È la permeabilità del suolo che va garantita e mantenuta per acquisire il diritto ad eseguire i lavori senza titolo edilizio e quindi in attività libera.
Possiamo definire superficie permeabile una superficie priva di costruzioni sia fuori terra che interrata e priva di pavimentazione impermeabile, sistemata a verde o con soluzioni filtranti e destinata principalmente a migliorare la qualità dell'intervento e del contesto urbano, in grado di lasciarsi attraversare dalle acque meteoriche.
E ancora possiamo definire superfici permeabili:
Si quindi a pavimentazioni esterne tramite massellidrenanti, tipo Betonella considerati in tutto o in parte permeabili.
La condizione per essere considerati tali in genere è la realizzazione su letti di sabbia.
Spesso queste pavimentazioni, se non bene compattate, possono subire cedimenti o avvallamenti e non garantiscono sempre la regolarità del piano. Questo porta spesso le persone a preferire sottofondi stabili e rigidi in cemento che però portano a rendere la pavimentazione un sistema di copertura permanente del suolo che sono stati considerati come trasformazione permanente del suolo, e pertanto soggetti a Permesso di Costruire.
Attenzione quindi a fidarsi dell'impresa che propone sistemi con sottofondo in cemento armato tradizionale perché solo quello conoscono, sanno fare e possono garantirvi il risultato perché state commettendo un abuso edilizio e state contribuendo ad amplificare il già grave danno ambientale generato dall'eccessiva impermeabilizzazione dei suoli.
Come studiano i nostri figli già dalla scuola primaria: la funzione del suolo è principalmente quella di regolare il ciclo naturale dell'acqua, dell'aria e delle sostanze organiche e minerali.
Il suolo filtra e depura l'acqua, memorizza le sostanze e le converte. È un anello fondamentale del ciclo energetico e dei nutrienti che contraddistinguono il nostro ecosistema
È noto che abbiamo già oltrepassato i limiti con l'eccessiva impermeabilizzazione dei suoli compromettendo il suo regolare funzionamento.
Non permettere al suolo di fare il suo lavoro comporta un rischio accresciuto di inondazioni e di scarsità idrica contribuisce al riscaldamento globale, minaccia la biodiversità e suscita particolare preoccupazione allorché vengono a essere ricoperti terreni agricoli fertili.
Continuare a impermeabilizzare i suoli consapevoli del danno ambientale arrecato non ha spiegazioni o motivazioni degne di senso. Qui vi aiutiamo a selezionare alcune tipologie di pavimentazioni drenanti per esterno perché è possibile garantire la permeabilità del suolo quindi non ha senso non farlo.
Tra le diverse pavimentazioni da esterno drenanti la più nota e storicamente riconosciuta anche per la sua qualità estetica e rispettosa verso la tradizione e il paesaggio, la numero uno è sicuramente quella in masselli autobloccanti in cls.
Vediamo di seguito alcuni esempi. Le esigenze possono essere la carrabilità, pedonabilità, perfetta planarità.
Oppure vogliamo lasciare intravedere del prato per percorsi puliti e solo parzialmente pavimentati per viottoli interni a giardini privati, o ancora cerchiamo una pavimentazione completamente pavimentata che lasci immaginare una pavimentazione in pietra o laterizio tradizionale delle ville storiche eleganti e raffinate, sempre che non amiamo la ghiaia bianca, attuale, drenante e forse nostalgica ma incredibilmente polverosa.
In molti casi ci vengono in aiuto le soluzioni in masselli autobloccanti di cls che possono essere di varie forme e dimensioni, compatti a creare una pavimentazione compatta simil pietra o laterizio o grigliati in parte a terra in parte a prato in parte a sabbia o pietrisco.
Per i masselli autobloccanti la lavorazione del sottofondo è sempre una perfetta esecuzione a regola d'arte di compattazione del terreno di sottofondo a creare uno strato di terreno battuto, ghiaia e pietrisco geotessuto, e a finire uno strato di sottofondo sabbioso ben compattato.
Possiamo sbizzarrirci tra i grigliati carrabili visti in tutti i parcheggi dei centri commerciali noti per le loro caratteristiche estetiche e altamente drenanti, ai grigliati in cls che saranno poi riempiti in sabbia o pietrisco piuttosto che prato o ancora blocchetti tip mattoncini di laterizio ad invocare le antiche piazze dei nostri centri storici.
Per questo primo gruppo di masselli in cls alleghiamo alcune immagini di diverse ditte note come la Ferrari BK nella sua linea drenanti.
Per gli asfalti ecologici non bituminosi abbiamo un'ampia gamma di scelte ormai, tra le aziende note citiamo Evizero che è una miscela poliolefinica sviluppata con tecnologie innovative che permette con la sua trasparenza di lasciare intatto il colore dell'inerte selezionato aggregato.
Tra i cls drenanti abbiamo Drenatech con le sue soluzioni continue altamente drenanti ed esteticamente molto gradevoli per inserimenti in contesti paesaggistici di pregio o ville storiche, come vediamo nell'immagine sottostante.
Altra possibilità sono le pavimentazioni di Capitoni cls drenante per strade sterrate o viottoli o strade carrabili anche con alto indice di affollamento e carichi pesanti.
Citiamo poi una nuova rivoluzionaria pavimentazione drenante non basata su idrocarburi. che si pone come alternativa agli asfalti bituminosi ed anche ai cosiddetti asfalti drenanti, messa a punto dall'incontro ideale tra una grande azienda toscana nelle costruzioni stradali come il Gruppo Granchi di Pomarance (PI) e la Saver di Massarosa (LU), dalle quali emerge DRENA-TCE.
Da prove di laboratorio il coefficiente di permeabilità del nuovo DRENA TCE è compreso tra 2 e 6 *10-3 quindi simile a terreno con ghiaia sciolta e molto più permeabile di un terreno naturale vegetale che presenta un coefficiente k compreso tra 10-4 e 10-6.
Il nuovo prodotto è costituito da un legante da miscelare ad inerti selezionati per la realizzazione di massetti in calcestruzzo drenante, permeabili all'acqua e con un contenuto di spazi vuoti superiori al 30%, con impiego di pozzolana come previsto da norma NS 670 125° per la prevenzione da danni da idrossido di calcio e maggior resistenza ai Sali, presenti nel periodo invernale per le attività antigelo. Il nuovo prodotto dispone di una serie rilevante di caratteristiche essendo:
La principale peculiarità di Drena è legata, in virtù della sua superficie aperta, al suo elevatissimo potere di captare e catturare le micidiali polveri fini e ultrafini (PM10, PM2,5, etc.), limitandone fortemente l'aerodispersione in atmosfera e conseguentemente gli impatti sulla salute umana per l'inalazione nell'apparato respiratori.
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