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La realizzazione di edifici con bassa spesa energetica comporta la scelta di particolari materiali, tra i quali un ruolo fondamentale è costituito dai termoblocchi, elementi che nel corso degli anni, hanno sostituito i mattoni di laterizi e i cosiddetti mattoni forati.
Attualmente è facile reperire in commercio termoblocchi identificati con la dicitura D.L. 192/05, che è uno dei primi decreti emessi nel nostro Paese circa le direttive sul risparmio energetico per gli edifici, decreto che è stato poi seguito da altri decreti con i quali ha subito modifiche ed integrazioni.
Un generico termoblocco D.L. 192/05 può avere le seguenti dimensioni: 350 mm x 250 mm x 350 mm. Tale blocco è generalmente utilizzato in opere dette a tamponamento a fori orizzontali. La conduttività termica del singolo blocco è dell'ordine di 0,15 W/mK, con massa volumica pari a circa 600 kg per metro cubo e coefficiente di diffusione al vapore acqueo generalmente pari a 10.
Il coefficiente di diffusione del vapore descrive la resistenza del materiale al passaggio del vapore acqueo presente nell'atmosfera e/o nell'ambiente. Quanto minore è questo fattore tanto maggiore è la barriera al vapore del materiale isolante, considerando che l'aria calda presente all'interno delle abitazioni trasporta vapore verso la parete fredda esterna. Per limitare l'accumulo di vapore, bisogna fare in modo che i diversi strati di isolamento della parete abbiano un fattore di diffusione del vapore che tende a decrescere verso l'esterno.
Le caratteristiche principali della parete che si realizza utilizzando tale termoblocco sono la massa superficiale e la trasmittanza termica periodica. La massa superficiale esclusa di intonaci è generalmente superiore a 270 kg per metro quadrato mentre la trasmittanza termica periodica valuta la capacità di una parete opaca di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell'arco delle 24 ore, e generalmente calcolata comprendendo l'apporto dell'intonaco oscilla intorno al valore di 0,040 W/mqK.
La conducibilità o conduttività termica definisce l'attitudine di un materiale a trasmettere il calore, per cui maggiore è tale valore minore è la capacità di isolamento termico del materiale. La conducibilità dipende solo dalla natura del materiale e non dalla sua forma e la conduttività è un valore noto per ogni tipo di materiale.
La resistenza termica relativamente ad un corpo è espressa dal rapporto tra lo spessore del materiale e la conduttività termica dello stesso materiale. Con riferimento alle condizioni standard definite dalle norme, principalmente temperatura ed umidità, per una parete realizzata con termoblocchi, non intonacata ed in presenza di giunti di malta cementizia dello spessore di circa 1 centimetro i valori di riferimento per la conduttività e la resistenza termica sono rispettivamente di 0,18 W/mK e 1,88 W/mqK.
Considerando una parete finita con un intonaco sulla superficie interna dello spessore di circa 1,5 centimetri, una densità di 1400 kg per metro cubo ed una conduttività di circa 0,50 W/mK, un intonaco sulla superficie esterna dello spessore di 1,5 centimetri, una densità di circa 1800 Kg per metro cubo ed una conducibilità di circa 0,90 W/mK, tenendo conto della presenza di giunti orizzontali e verticali realizzati con malta cementizia, dello spessore inferiore ad un centimetro ed interrotti circa ogni venti centimetri, si ottengono valori di trasmittanza per il tamponamento perimetrale esterno dell'edificio inferiori a 0,5 W/mqK.
Relativamente ai divisori o tamponamenti interni si ottengono valori di trasmittanza compresi tra 0,3 e 0,5 W/mqK. Naturalmente le suddette valutazioni vengono effettuate con l'ausilio di complessi software che eseguono le metodologie descritte dalle norme, tra queste le principali di riferimento sono: UNI EN 1745, UNI EN ISO 6946, UNI EN ISO 10456, UNI EN 12524.
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