|
I principali parametri di un impianto gas, come quelli che alimentano semplicemente il piano cottura delle nostre cucine e le caldaie per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, sono: la potenza termica dell'impianto, la lunghezza delle tubazioni, la caduta di pressione, la portata gas, la velocità del gas ed il numero di REYNOLDS.
La potenza termica dell'impianto gas, somma dei vari carichi gas presenti in gas, può essere espressa in kW o in Kcal/h, e generalmente in un caso standard di un appartamento di un centinaio di metri quadrati si ha una potenza complessiva dell'ordine di una trentina di kW corrispondenti a 25.800 kcal/h.
La lunghezza, la tipologia ed il diametro delle tubazioni, per l'adduzione del gas metano o gas di città dal punto di consegna dell'ente distributore alle apparecchiature utilizzatrici o anche per l'adduzione del GPL (Gas Propano Liquido) generalmente dal serbatoio, dipendono dalla lunghezza tra i carichi ed il punto di consegna e dai vari tipi di percorso che bisogna seguire.
Questi ultimi possono essere interrati, a vista o sottotraccia, nella maggior parte dei casi i percorsi sono misti e richiedono specifiche e diverse precauzioni di caso in caso.
I parametri fondamentali per il dimensionamento delle tubazioni, che sotto i 35 kW può essere effettuato dal tecnico installatore, sono la portata gas e la perdita di carico, e tali parametri, adeguatamente dimensionati, permettono il corretto funzionamento delle apparecchiature.
La portata è desumibile dai libretti di istruzione delle apparecchiature, mentre per le perdite di carico le norme impongono per il gas di città o metano una caduta di pressione inferiore ad un millibar rispetto al punto di consegna.
Il numero di REYNOLDS descrive il tipo di scorrimento o flusso di un fluido, in particolare si ha un regime laminare (in corrispondenza di valori più bassi del numero di Reynolds) o un regime turbolento (in corrispondenza di valori più elevati del numero).
Con una tubazione in acciaio zincato di 3/4 di pollice, utilizzata ad esempio per un impianto a gas metano o gas di città, all'esterno di un edificio ed ubicata a vista, per l'alimentazione di un carico gas di 30 kW si ha una portata gas di 3,15 metri cubi per ora, una velocità di circa 2,30 metri al secondo un numero di REYNOLDS pari a 3.339 indicativo di un flusso laminare (caratterizzato da valori di REYNOLDS inferiori all'ordine di 100.000) ed una caduta di pressione al limite di quella prevista dalla norma ossia 1 millibar.
Nelle stesse condizioni di impianto descritto sopra, volendo utilizzare il gas GPL (gas propano liquido) si può scegliere una tubazione del diametro di 1/2 pollice, in essa la velocità del gas ed il numero di REYNOLDS, diventano rispettivamente di 1,13 metri al secondo e 6194 ed una caduta di pressione che assume un valore circa il doppio di quello sopra descritto, il tutto con un valore di portata che è di 1,17 metri cubi ora.
Naturalmente l'utilizzo del gas metano o gas di città o del GPL (gas propano liquido) è legato a diversi fattori quali i costi dei combustibili, la reperibilità, la gestione, il basso impatto ambientale e la possibilità di utilizzare tecnologie finalizzate alla riduzione della spesa energetica, come le caldaie a condensazione, che in generale hanno rendimenti più elevati nel caso di utilizzo del metano rispetto al GPL.
Significativa la differenza tra metano e GPL anche del potere calorifico che indica la quantità massima di energia che si può ricavare bruciando completamente la quantità unitaria di riferimento, del combustibile in condizioni standard.
Il potere calorifico nel caso del metano è pari a 500 kcal per metro cubo, mentre nel caso del GPL è pari a 6070 kcal per metro cubo.
|
||