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L'opus craticium, od opera a graticcio, è una tecnica costruttiva molto semplice per la costruzione di edifici con struttura portante completamente di legno.
Oltre che nei solai e nella copertura, questo materiale viene infatti impiegato anche nelle strutture di elevazione verticale (cioè le pareti portanti e i tramezzi) grazie alla creazione di un telaio (o graticcio, da cui il nome) formato da montanti verticali, traversi orizzontali ed elementi diagonali di controventamento collegati da incastri di vario tipo.
I veri e propri elementi portanti sono ovviamente i montanti verticali, che secondo le regole dell'arte poggiano su uno zoccolo basamentale in pietra o mattoni (corrispondente talvolta all'intero piano terra) con la funzione essenziale di proteggere il legno dall'umidità del terreno, garantendone una lunga durata nel tempo. In corrispondenza del solaio di ogni piano viene invece posta una lunga trave orizzontale necessaria per ripartire i carichi verticali e consentire l'uso di elementi verticali più corti: l'altezza dei montanti coincide infatti con quella di un piano, perché non era semplice trovare e trasportare alberi con tronchi molto alti e diritti, e inoltre la costruzione di un solo edificio richiedeva parecchio legname.
Gli elementi orizzontali e diagonali servono invece a irrigidire la struttura (rendendola indeformabile) e e distribuire i carichi in modo ottimale.Porte e finestre vengono ricavate durante la costruzione del telaio lasciando semplicemente libere le bucature corrispondenti.
Completata l'opera di carpenteria, il traliccio - quasi sempre lasciato in vista generando gli effetti compositivi tipici di questo sistema - veniva tamponato con varie tipologie di materiale: murature di pietrame, mattoni di cotto, tavole lignee, argilla mescolata con paglia o perfino (nelle costruzioni più povere e nei tramezzi interni) canniccio intonacato.
L'opus craticium è un sistema costruttivo antichissimo adottato e diffuso dai Romani per la costruzione in breve tempo (e con poca spesa) di edifici anche molto alti come ad esempio le insulae,caseggiati ad appartamenti simili ai condomini attuali.
Successivamente, a partire dall'Alto Medioevo questa tecnica venne largamente utilizzata in tutta Europa per la costruzione di interi edifici o singole parti di essi come i tramezzi e gli sporti: ne Gli effetti del malgoverno in città, affrescato da Ambrogio Lorenzetti a metà del XIV secolo al primo piano del Palazzo Pubblico di Siena, vediamo ad esempio uno sporto ormai fatiscente costruito proprio con il sistema a traliccio.
Nei centri storici delle città nord Europee (sopratutto in Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Belgio e Polonia) e - in misura molto minore - anche in Italia esistono ancora splendide case a graticcio (anche di grandissimo pregio estetico e architettonico), chiamate fachwerkhaüser nei paesi di lingua tedesca: nel nostro Paese ne troviamo alcune sopratutto nelle città settentrionali e nei paesi dell'arco alpino, tra cui ad esempio Como, Arquata Scrivia in provincia di Alessandria e Cividale del Fiuli.
É inoltre possibile notare questa tecnica costruttiva anche nelle costruzioni rurali più antiche delle zone più povere e isolate, come l'alta collina o gli Appennini: secondo alcune testimonianze, nell'appennino bolognese si trovano tuttora alcune case - spesso abbandonate da tempo e perciò ormai fatiscenti - in cui tutti i tramezzi interni sono costituiti da tralicci di legno tamponati con canniccio intonacato.
Riconoscere questa tecnica e capirne il funzionamento è perciò molto importante non solo per intervenire correttamente sugli antichi edifici tuttora abitati (è infatti evidente - ad esempio - che in edifici con struttura a traliccio bisogna porre molta attenzione nella creazione di impianti elettrici sottotraccia e scarichi a parete) ma sopratutto nel recupero degli edifici rurali dismessi, bisognosi di veri e propri restauri per il loro altissimo valore storico e testimoniale.
Ma è in Germania che l'opus craticium - localmente chiamato fachwerk - ha prodotto veri e propri capolavori: questa tecnica costruttiva, estremamente diffusa fino al XIX secolo (al punto da creare intere strade e quartieri di case a graticcio), in secoli di evoluzione ha infatti codificato numerosi stilemi decorativi e soluzioni compositive caratteristiche di ogni luogo o periodo, di grandissimo pregio estetico.
Gli elementi del telaio ligneo si sono infatti modificati e moltiplicati per creare veri e propri intrecci decorativi ottenuti dalla combinazione di precisi elementi formali, tra cui ad esempio:
- la croce di Sant'Andrea a forma di X, utilizzata per la composizione di specchiature e cornici ornamentali simili ai marcapiani;
- l'uomo selvatico, costituito da un insieme di travi oblique disposte a formare una specie di croce;
- rombi e losanghe, visibili sopratutto sotto ai bancali delle finestre;
- controventi obliqui in sequenze modulari.
La perfezione geometrica e la modularità del telaio ligneo vengono messe accuratamente in risalto grazie al colore chiaro dei tamponamenti, generalmente intonacati in tinta unita.
Nelle fachwerkhaüser più ricche non mancano infine elementi puramente ornamentali, come mensole riccamente intagliate per sostenere i tipici sporti dei piani alti, statue di santi, targhe con iscrizioni e cornici ornamentali, mentre perfino gli elementi della struttura portante ostentano ricche decorazioni scolpite oppure dipinte.
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