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Novità in materia edilizia: la nuova disciplina delle costruzioni

Dopo anni di moltiplicazione di titoli edilizi e di confusione in materia edilizia arriva finalmente un testo che riordinerà le norme e le leggi e farà chiarezza
Pubblicato il

La proposta di Legge per la nuova Disciplina delle Costruzioni


Sono trascorsi ormai venti lunghi anni da quando entrava in vigore il DPR 380/2001 più noto come Testo Unico dell'edilizia.

In tutti questi anni ci sono stati molti rimaneggiamenti, integrazioni, moltiplicazioni di regolamenti e norme che hanno snaturato pian piano quel Decreto.
Si è reso dunque necessario un nuovo strumento che facesse ordine e chiarezza nel marasma generale, al fine di consentire agli operatori del settore di capire qual è la direzione da seguire in ogni circostanza, senza lasciare spazio a dubbi e incertezze o a interpretazioni soggettive e particolari.

L'iter di redazione


L'iter che ha portato alla proposta di Legge è partito nel 2018, quando fu istituito un tavolo tecnico presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Nel novembre dello stesso anno fu fatto un primo resoconto all'assemblea nazionale dell'ANCI. Il lavoro del tavolo tecnico è stato completato solo di recente, rimettendo la bozza della nuova Disciplina delle costruzioni al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il fatto positivo è stata la partecipazione a tale tavolo da parte di varie associazioni di categoria, che, forti dell'esperienza maturata sul campo, hanno potuto portare un serio e valido contributo alla stesura del testo.


Abrogazioni


Il nuovo testo conterrà disposizioni relative non solo al DPR sopra citato, ma anche relativamente ad altre normative e leggi di settore.
Esso, infatti, abroga, tra le altre, le seguenti leggi:

  • DPR n.380/2001, Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia

  • Legge n.1086/1971, Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso e a struttura metallica

  • Legge n.64/1974, Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche.


Struttura del nuovo testo


Il testo della nuova Disciplina delle costruzioni è costituito da 140 articoli, divisi in 5 titoli, così strutturati:

  • Titolo I – Contenuti e disposizioni generali

  • Titolo II – Disciplina delle attività edilizie

  • Titolo III – Resistenza e stabilità delle costruzioni

  • Titolo IV – Sostenibilità delle costruzioni

  • Titolo V – Accessibilità delle costruzioni

Infine, ci sono le disposizioni finali e le abrogazioni di cui ho detto poc'anzi.
In particolare, vengono abrogate anche alcune disposizioni del Piano energetico nazionale relative all'uso di energia, al risparmio energetico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili.

La nuova Disciplina delle costruzioni riporterà ordine nella normativa di settore
Viene, infine, ritirata l'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3274 del 2003 rispetto alla classificazione sismica del territorio.


Contenuti della nuova disciplina delle costruzioni


All'interno dei singoli titoli vengono ripresi e riordinati i contenuti di alcune leggi passate, ma vengono anche introdotte delle novità.

Distanze tra i fabbricati


Viene fissata una distanza minima tra fabbricati pari a 10 metri per nuove costruzioni, calcolando questa distanza tra le pareti finestrate del nuovo edificio e le pareti anche non finestrate di quelli esistenti.

In caso di edifici esistenti se c'è una modifica di sagoma si può avere un incremento della distanza pregressa anche qualora fosse inferiore a quella minima.

Categorie di intervento


Viene introdotta una nuova definizione delle categorie di intervento edilizio e urbanistico.

Innanzitutto, ci sono gli interventi di trasformazione del territorio, sia urbanistico-edilizi che infrastrutturali.

Ci sono poi gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio esistente, ossia ristrutturazione urbanistica, sostituzione edilizia e addizione volumetrica.

Gli interventi di adeguamento funzionale del patrimonio edilizio esistente sono quelli che già conosciamo come ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, manutenzione straordinaria e manutenzione ordinaria.

Infine, ci sono le opere e gli interventi minori, che non incidono sulla trasformazione del territorio, come ad esempio la realizzazione di pertinenze di lieve entità, serre temporanee o manufatti rurali, che comunque possono essere oggetto di titoli abilitativi.

Edilizia libera


All'art.12 viene data una definizione e disciplina all'edilizia libera, ossia quegli interventi che possono essere realizzati senza titolo abilitativo.

Tra questi ne citiamo alcuni:

  • Manutenzione ordinaria

  • Realizzazione di manufatti completamente interrati

  • Interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche

  • Installazione di manufatti leggeri

  • Mutamenti di destinazione d'uso in assenza di opere edilizie

Titoli edilizi abilitativi


I tipi di lavori edili vengono classificati come:

  • Edilizia libera

  • Lavori privi di rilevanza edilizia

  • Interventi soggetti a Permesso di Costruire e SCIA

In sostanza, sono previsti solo questi due titoli edilizi.

In particolare, il Permesso di costruire è previsto per nuove costruzioni e trasformazioni permanenti di suolo inedificato e gli interventi di ristrutturazione urbanistica.

Con la nuova Disciplina delle costruzioni si avranno solo due titoli abilitativi
A questo poi si aggiunge il Permesso di costruire convenzionato, una modalità semplificata per particolari condizioni di urbanizzazione e trasformazione urbanistica.

Tutti gli interventi che non sono in edilizia libera e non sono soggetti a Permesso di Costruire ricadranno nella disciplina della SCIA.

Resistenza e stabilità delle costruzioni


Il Titolo III riporta le norme tecniche per le costruzioni, regolamentando tra le altre la zonizzazione sismica del territorio, dalla 1 alla 4 a bassissimo rischio, e la classe di rischio delle costruzioni.

Novità: l'anagrafe delle costruzioni


Il testo prevede l'istituzione dell'anagrafe delle costruzioni sia per le opere pubbliche che per quelle private, al fine di garantire una migliore gestione e un miglior controllo del territorio.

Novità del testo: il Fascicolo digitale delle costruzioni


Ulteriore novità è l'istituzione del fascicolo digitale delle costruzioni, che riguarderà in primo luogo le nuove costruzioni, sia pubbliche che private, e in seconda istanza le costruzioni esistenti, da redigere quando si interverrà su queste e da aggiornare per tutti i successivi interventi.

Il fascicolo conterrà tutte le informazioni relative alla costruzione del fabbricato, tutte le varie modifiche successive, le criticità strutturali, sismiche e geologiche e tutti i dati di natura catastale, urbanistica, edilizia e impiantistica. Il BIM in questo avrà un ruolo fondamentale.

Il Fascicolo digitale del fabbricato conterrà tutte le informazioni sul costruito
Il fascicolo sarà obbligatorio e le costruzioni che ne saranno prive non potranno essere oggetto di agevolazioni fiscali di alcun genere.

Sostenibilità delle costruzioni


Al Titolo IV viene trattata la sostenibilità delle costruzioni, argomento per fortuna sempre più attuale e già sfiorato da alcuni provvedimenti precedenti.

La sostenibilità riguarda l'intero ciclo di vita di una costruzione, dalla progettazione ed esecuzione, alla fase di esercizio, fino ad arrivare alla dismissione o riconversione.

Lo scopo da raggiungere è quello del basso impatto ambientale e del risparmio economico, oltre che del miglioramento del benessere e sicurezza garantiti ai fruitori, il risparmio delle risorse idriche e realizzazione di edifici energeticamente efficienti.


Anche la sostenibilità riguarderà sia le costruzioni esistenti, in caso di interventi, sia le nuove costruzioni. Essa verrà garantita da due nuovi strumenti:

  • La Valutazione di sostenibilità ambientale delle costruzioni, obbligatoria, i cui esiti verranno riportati nella relazione di sostenibilità ambientale. Questa verrà allegata sempre all'istanza per il titolo edilizio e riporterà le soluzioni tecnologiche previste per il rispetto dei requisiti minimi. A fine lavori, per ottenere l'agibilità, il Direttore dei lavori dovrà attestare il raggiungimento degli obiettivi individuati nella relazione iniziale.

  • La Dichiarazione di sostenibilità ambientale, che attesta la conformità degli elaborati e delle opere alle previsioni e lo schema di certificazione adottato.

Rispetto alla certificazione, i protocolli sono vari e consentono l'attribuzione di un giudizio sintetico o un punteggio che attesta il livello di sostenibilità del fabbricato.

Accessibilità delle costruzioni


Il Titolo V si occupa nello specifico dell'accessibilità degli edifici, con tutto quanto riguarda la progettazione che gira intorno all'eliminazione delle barriere architettoniche in edifici sia pubblici che privati, sia da ristrutturare che di nuova costruzione, dove si tende alla progettazione senza barriere architettoniche.


Competenze


La legge è nazionale, essendo il governo del territorio e la disciplina dell'attività edilizia competenza dello Stato, ma viene rimandata a leggi regionali e regolamenti locali la disciplina di tutto quanto è espressamente di competenza di questi Enti, come ad esempio sulle distanze, altezze e densità.

riproduzione riservata
Nuova disciplina delle costruzioni: la proposta di legge
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