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Nucleare sostenibile in Italia: cosa dice la legge delega

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl sul nucleare che prevede: ricerca e sviluppo, smantellamento delle vecchie centrali, gestione dei rifiuti.
Pubblicato il

Nucleare sostenibile: cosa prevede il ddl


Il Consiglio dei Ministri ha approvato una legge delega al Governo sul nuovo nucleare sostenibile.

Gli obiettivi sono i seguenti:

  • disciplinare la produzione di energia allo scopo di ridurre le emissioni ed ottenere prezzi più competitivi;
  • smantellare le vecchie centrali;
  • ricerca e sviluppo su energia da fusione;
  • regolarizzare e monitorare attentamente la gestione dei rifiuti e combustibile esaurito.


Questa legge delega vuole mettere il focus, oltre che sulla decarbonizzazione, su due aspetti:

  • contenimento dei costi energetici a beneficio di famiglie e imprese;
  • rafforzamento della competitività italiana in questo settore anche per attrarre nuovi investimenti.


Il ddl fornisce le linee guida in materia di procedure per l'autorizzazione delle nuove centrali.

Obiettivo zero emissioni e riduzione costo energia per famiglie e impreseObiettivo zero emissioni e riduzione costo energia per famiglie e imprese - Getty Images



Infatti, è prevista l’istituzione di un’agenzia di controllo sul nucleare che si occuperà di vigilare sulla gestione degli impianti e sullo smaltimento delle scorie.

Inoltre, provvederà a disciplinare e a monitorare le misure per incentivare la ricerca e la formazione, oltre che effettuare un'adeguata campagna informativa rivolta ai cittadini.

Dopo l’approvazione della delega in Parlamento, ci sarà un gap di 12 mesi per i provvedimenti attuativi, pertanto, come dichiarato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, si stima che i primi reattori del nuovo nucleare saranno pronti per il 2030.

Nel frattempo, si procederà anche con la valutazione della convenienza economica degli small reactor, ovvero i piccoli reattori modulari su cui si basa il nucleare di ultima generazione.

Il governo punta ad attivare, anziché grandi centrali di terza generazione (quelle chiuse nel 1987), piccoli reattori modulari di terza generazione avanzata e advanced modular reactor (reattori di quarta generazione), raffreddati a piombo liquido e alimentati dalle scorie delle vecchie centrali.

All'inizio di febbraio è stata raggiunta l'intesa tra Enel, Ansaldo Energia e Leonardo, per la creazione di una società pubblica congiunta dedicata alla progettazione e alla costruzione dei nuovi reattori modulari.

Secondo il Ministro Gilberto Pichetto Fratin, grazie al nucleare, la deadline 2050 per l’obiettivo zero emissioni, non è più un’utopia.

Consapevole che per molti di noi è sempre presente lo spettro di Chernobyl e Fukushima, il Ministro ha voluto sottolineare che in queste nuove centrali si realizzerà fusione e fissione attraverso una tecnologia che è completamente diversa da quella impiegata finora con gli strumenti di cui sono dotate le grandi centrali.


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Nucleare in Italia, primi reattori nel 2030
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  • Marco Rullo
    Marco Rullo
    Mercoledì 5 Marzo 2025, alle ore 11:53
    Bene il nucleare in Italia, ma quale regione, provincia o comune autorizzerà a realizzare un'impianto nucleare nel proprio territorio?
    Il Governo centrale ha piena facoltà sulle decisioni, oppure sono le regioni o province a decidere?
    rispondi al commento
    • Elisabetta Beretta
      Elisabetta Beretta Marco Rullo
      Domenica 9 Marzo 2025, alle ore 17:19
      Salve Marco, al momento non sono state rese note queste informazioni, nonché i criteri di selezione dei siti. 
      rispondi al commento
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