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Dopo quasi 10 anni le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018 contenute nel decreto 17 gennaio 2018 sono state finalmente pubblicate.
Il corpo normativo precedente delle Norme Tecniche Costruzioni, le NTC 2008, era stato approvato con il Dm 14 gennaio 2008, in vigore da luglio del 2009, ed essendo in questi anni rimasto pressoché fermo non era decisamente più in linea e adeguato all'attuale mondo delle costruzioni.
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a seguire e si spera in breve tempo, verranno pubblicati la circolare applicativa con le Istruzioni sulle NTC 2018 e le Appendici agli Eurocodici 2018, documenti tecnici indispensabili per mettere in pratica le nuove regole.
Il decreto delle nuove Norme tecniche per le costruzioni stabilisce:
• nell'articolo 1 l'approvazione del testo aggiornato delle Norme Tecniche per le Costruzioni che costituisce parte integrante del decreto;
• nell'articolo 2 la durata del periodo transitorio, successivo all'entrata in vigore delle norme tecniche revisionate, entro il quale si può continuare ad applicare la normativa precedente;
• nell'articolo 3 l'entrata in vigore 30 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ovvero il 22 marzo 2018.
Le NTC 2018 contengono le regole di riferimento per la realizzazione di strutture nuove e per l'adeguamento di quelle esistenti. Le NTC 2018 sono il risultato della collaborazione tra il Consiglio Superiore Lavori Pubblici, una commissione costituita da illustri cattedratici e i rappresentanti degli ordini professionali nazionali di ingegneri, architetti e geologi.
L'obiettivo principale è stato quello di colmare le carenze delle NTC 2008 riscontrate in fase di applicazione, mediando tra le svariate esigenze e caratteristiche del nostro territorio.
Diversamente da quanto accaduto in passato e proprio per rispondere in maniera adeguata e rimanere al passo con lo sviluppo scientifico sarebbe opportuno che le NTC fossero aggiornate almeno ogni due anni.
Tra le finalità principali c'è stata quello di chiarire e precisare alcuni aspetti che negli anni passati sono stati oggetto di interpretazioni diverse, quali i metodi di identificazione, qualificazione, controllo dei materiali e prodotti, mantenendo lo stesso impianto e la stessa facilità di lettura delle NTC 2008. L'intento è senza dubbio quello di garantire all'utente finale durabilità e sicurezza delle opere e il pieno rispetto delle regole in un mercato che ha dimostrato non poche criticità e generalizzazioni.
Le nuove norme portano rilevanti novità che come detto in precedenza, hanno il fine di rendere attuale e adeguato il corpo normativo alla realtà del nostro territorio profondamente mutata in questi ultimi anni a causa dei tragici eventi accaduti.
Le principali novità riguardano le norme antisismiche per gli edifici esistenti e i materiali per l'edilizia. Riportiamo di seguito alcuni dei punti più rilevanti:
• la semplificazione delle regole sulla messa in sicurezza degli edifici esistenti in virtù della quale i parametri previsti per l'adeguamento dei fabbricati vecchi non saranno, in alcune situazioni, gli stessi che la legge indica per il nuovo;
• per gli interventi di miglioramento che non riguardano nel complesso la struttura, ma sono localizzati, è previsto il rispetto di livelli minimi relativamente alla messa in sicurezza, che finora non esistevano. Gli standard saranno specifici per tipologia di edificio con maggior attenzione alle situazioni più delicate come l'edilizia scolastica;
• i coefficienti dei materiali utilizzati ad uso strutturale che permettono di determinare le caratteristiche degli elementi portanti di tutti gli edifici;
• un maggior rilievo alle verifiche di duttilità;
• maggiori specifiche per le opere di fondazione e le strutture non dissipative relativamente alle modalità di verifica in campo sostanzialmente elastico;
• revisione dei minimi di norma e dei dettagli costruttivi di pilastri, pareti in cemento armato e nodi trave-pilastro;
• maggior rilievo e dettaglio nelle indicazioni di calcolo per gli elementi secondari e per quelli non strutturali;
• introduzione di criteri di verifica più severi per le strutture prefabbricate;
• introduzione di coefficienti di sicurezza meno gravosi relativamente alle strutture in legno per materiali prodotti con linee di produzione di qualità;
• introduzione di criteri più severi per le prove di accettazione dei materiali in cantiere;
• sostituzione dei riferimenti alle zone sismiche con l'indicazione dei valori di accelerazione di sito;
• conferma del calcolo semplificato per zone a bassa sismicità.
Come spesso accade quando viene introdotta una nuova norma viene stabilito un periodo detto di transizione durante il quale si può dare seguito alle opere già in corso continuando a rispettare la norma previgente.
Nell'ambito di applicazione del nuovo Codice dei contratti, relativamente a opere pubbliche o di pubblica utilità in corso di esecuzione, per i contratti pubblici di lavori già affidati e per i progettidefinitivi o esecutivi che sono stati affidati prima della data di entrata in vigore delle nuove norme tecniche per le costruzioni, si possono quindi continuare ad applicare le previgenti norme tecniche per le costruzioni fino all'ultimazione dei lavori e al collaudo statico degli stessi.
Il decreto specifica però che quanto detto è esercitabile solo nel caso in cui la consegna dei lavori avvenga entro cinque anni dalla data di entrata in vigore delle aggiornate norme tecniche per le costruzioni e che i progetti siano stati redatti secondo le norme tecniche di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008.
Relativamente alle opere private, inoltre, i cui lavori strutturali siano in corso di esecuzione o per le quali ai sensi della disposizioni vigenti alla data di inizio lavori risulti depositato il progetto esecutivo si possono continuare ad applicare le previgenti Norme tecniche per le costruzioni fino all'ultimazione dei lavori e al collaudo statico degli stessi.
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