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La cronaca recente, ha evidenziato le problematiche ambientali legate alla presenza di uno dei più grandi stabilimenti siderurgici europei, l'ILVA di Taranto.
Leggendo le notizie che si succedono con continuità, si rileva come gli abitanti del rione Tamburi che rappresenta un'area urbana, più vicina allo stabilimento siderurgico, vivono costretti in casa, al fine di evitare quanto più possibile di respirare l'aria inquinata .
Questo atteggiamento, che umanamente si comprende e che provoca l'indignazione di chi scrive e spero pure di chi leggerà quest'articolo, non è certamente sufficiente a garantire che all'interno di una casa per quanto ermeticamente chiusa, si possa respirare un'aria pulita.
Illudersi di chiudere la porta per lasciare fuori il mondo, dal punto di vista ambientale, è un atteggiamento che non trova riscontro scientifico, anzi numerosi studi effettuati anche recentemente hanno dimostrato che la concentrazione di sostanze inquinanti risulta essere più elevata all'interno dei fabbricati rispetto all'esterno.
Questa conclusione, rapportata al fatto che trascorriamo circa l'80% del nostro tempo tra le mura domestiche e dei luoghi di lavoro, fa comprendere come i rischi per la nostra salute sono sottovalutati, nella falsa convinzione che essi al chiuso possano svanire per miracolo.
Se fuori il traffico veicolare, le immissioni nocive di fumi e gas nell'ambiente, creano situazioni di pericolo per la nostra salute, in casa altri fattori contribuiscono a rendere l'ambiente poco salubre.
Le fonti d'inquinamento interne alle nostre abitazioni, per il fatto di essere invisibili a occhio nudo, non suscitano subito la preoccupazione di chi distratto dal ritmo frenetico della vita, non ha il tempo di soffermarsi a considerare la pericolosità di ogni singolo avvenimento.
Le principali minacce per la nostra salute, all'interno delle abitazioni e dei luoghi di lavoro, provengono principalmente da apparecchi a combustione come riscaldamento, cucina a gas, componenti e impianti di condizionamento, sostanze volatili come formaldeide, proveniente da elementi di arredo, da vernici, prodotti detergenti ecc., oltre alle sostanze descritte, tabagismo ed attività di pulizia domestiche, contribuiscono a peggiorare la situazione.
La situazione descritta, sembrerebbe portarci alla conclusione che altro non si può fare che rassegnarsi a tale stato di cose, in quanto non è possibile, rimuovere di colpo, tutte le attività responsabili di tali immissioni nocive.
Ciò non è affatto vero, la soluzione al problema, va ricercata attraverso l'abolizione di molte sostanze nocive che possono essere sostituite, con altre non nocive, capaci di svolgere un'azione benefica ai fini ambientali, evitare di fumare dove si soggiorna, rappresenta una semplice ma importante inversione di tendenza.
Oltre a modificare le cattive abitudini, occorre costruire gli ambienti chiusi, con prodotti e partizioni capaci di ridurre il grado di inquinamento ambientale, la lista dei prodotti oggi presenti sul mercato è lunga e comprende, vetri autopulenti, mobili privi di formaldeide, lavabi e piani cottura igienizzanti, ma essi pur essendo utili, non possono contribuire in maniera decisiva alla soluzione del problema.
Per cui l'ideale sarebbe, avere un ambiente costruito, in cui proprio i singoli muri possano svolgere un'azione di contrasto all'inquinamento ambientale domestico e lavorativo.
Uno dei materiali che meglio si presta, alla realizzazione di elementi edilizi, caratterizzati da ottimi requisiti di leggerezza, termicità, assenza di tossicità, è rappresentato dal cartongesso prodotto da diverse aziende come Knauf, Gyproc del gruppo Saint-Gobain.
Particolarmente interessante, si rivela l'innovativo sistema a secco, della Gyproc, società del Gruppo Saint Gobain, che nel pubblicizzare il suo prodotto dichiara che, da oggi anche le pareti sono capaci di respirare.
L'innovazione si chiama, Habito activ'air, ed è un sistema costruttivo a secco in grado di ridurre del 70% i principali agenti inquinanti presenti nell'aria degli ambienti chiusi.
Questa tecnologia, è in grado di innescare una reazione chimica, che trasforma la formaldeide e gli aldeidi presenti nelle nostre case, in composti inerti e non più volatili e pericolosi.
Il sistema, utilizza un particolare cartongesso, materiale che ha assunto una valenza importantissima nell'edilizia, soprattutto dopo l'ingresso delle nuove normative Europee in fatto di coibentazione termica ed acustica.
Grazie alle sua versatilità, alle numerosissime applicazioni ed innovazioni, oggi non si parla più di cartongesso, ma di sistemi a secco, dotati di caratteristiche superiori di isolamento e sicurezza, ideali per una facile installazione degli impianti, leggeri e resistenti, facilmente conformabili, l'impiego di tale sistema, permette di realizzare nel minor tempo e con maggior pulizia qualsiasi soluzione funzionale o estetica.
Realizzare nuove partizioni, controsoffitti, rivestimenti di murature esistenti, trasformare l'arredamento di un ambiente, mediante la costruzione di complementi d'arredo, come librerie, piani di appoggio o altro, con tale materiale, reca all'ambiente un beneficio che non è solamente estetico-funzionale, ma va tutto a vantaggio del bene più grande che è la salute.
I tempi ed i costi di costruzione delle opere impiegando tali prodotti, incoraggiano ancor di più la scelta di essi, basta assistere alla realizzazione di una parete interna necessaria a dividere ad esempio un ambiente più grande, per rendersi conto dell'assenza di tutti quei problemi che la stessa realizzazione avrebbe comportato impiegando i metodi tradizionali.
Pulizia, leggerezza, tenuta al fuoco, regolazione dell'umidità e garanzia di un'ottimale termicità: tutto questo è garantito a chi impiega Habito activ'air nella costruzione del proprio spazio abitativo.
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