Si chiama MAI ma, al contrario di quanto dice il nome, è qualcosa di assolutamente possibile. Si tratta, infatti, dell'acronimo di Modulo Abitativo Ivalsa, un nuovo prototipo di abitazione modulare, prefabbricata e sostenibile realizzato dal CNR su progetto di Paolo Simeone e Andrea Briani.
Dopo gli ottimi risultati raggiunti con Casa Sofie, un‘abitazione in legno alta 7 piani e pensata per resistere a scosse telluriche di forte intensità, MAI rappresentata la naturale evoluzione nel segno della sostenibilità ambientale.
La struttura in legno, prevalentemente di conifere, è composta da cinque moduli prefabbricati di dimensioni 2,5x4 m per 3,5 m di altezza che, composti e assemblati tra loro, formano una costruzione di 33 mq. Ogni modulo è completo come un edificio finito, in tutte le parti impiantistiche, nonché di pavimenti e rivestimenti.
Alle cinque stanze, già arredate di tutto punto si aggiungono poi due ampie terrazze da 16 mq.
I moduli, una volta arrivati in cantiere devono solo essere avvitati e imbullonati tra loro, per montare l'edificio. Con questo sistema, variando il numero dei moduli, è possibile realizzare anche edifici più grandi.
Inoltre MAI è anche un valido prodotto dimostrativo perché, grazie alla sua facilità di smontaggio e trasporto può essere portato ed esposto in mostre e fiere.
L'involucro esterno è realizzato con pannelli dotati di un'ottima trasmittanza, così che l'edificio possieda tutti i requisiti di casa passiva e permetta un notevole risparmio nel riscaldamento.
All'interno è presente un rivestimento resistente al fuoco, mentre all'esterno ci sono una facciata ventilata in legno e una guaina traspirante impermeabile, una combinazione di materiali che protegge le fibre del legno dalla pioggia e dall'azione dei raggi ultravioletti.
Uno dei moduli ha in copertura un impianto solare termico integrato per la produzione di acqua calda, mentre altri due moduli hanno tetti verdi che controllano lo scarico a terra delle acque piovane.
MAI utilizza poi un sistema di controllo integrato dell'illuminazione che permette di risparmiare energia, anche grazie alle grandi aperture che favoriscono l'ingresso di luce naturale.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la sua ecologicità. Infatti per il modulo sono impiegati solo materiali riciclati e riciclabili, e legno proveniente da foreste certificate. Questi materiali, inoltre, provengono tutti da distanze contenute entro un raggio limitato, per evitare l'inquinamento dovuto ai trasporti.
I pannelli X-Lam utilizzati derivano tutti da quelli utilizzati nel corso dei quattro anni di studio del progetto Sofie e rappresentano quindi il primo caso pratico di riutilizzo di tali strutture.
Particolare cura è stata posta nello studio degli arredi, curati dal punto di vista stilistico, perché non è detto che l'obiettivo del riciclo debba portare verso una scarsa cura dell'estetica.
Gli arredi sono realizzati su misura con legno massiccio non trattato o placcato con materiali ottenuti dal riciclo di carta e privi di resine derivanti dal petrolio.
Coinvolti nell'impresa, insieme ai ricercatori dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Ivalsa-Cnr) di San Michele all'Adige (Tn), con il Centro europeo di impresa e innovazione, Habitech - Distretto tecnologico trentino per l'energia e l'ambiente, sono anche un gran numero di artigiani ed imprese trentine che stanno mettendo tutta la propria competenza per realizzare il modulo abitativo.
A dimostrazione che la bioedilizia e la prefabbricazione stanno diventando sistemi sempre più diffusi e alla portata di tutti, in grado di assecondare le scelte dei progettisti con soluzioni funzionali ed anche più economiche rispetto ai sistemi costruttivi tradizionali.
