Realizzato da ricercatori italiani un prototipo di edificio in legno che resiste anche ai terremoti.
Di Casa Sofie abbiamo già parlato in un articolo dello scorso settembre. In questi giorni i media sono tornati a citarla perché il progetto di edificio completamente realizzato in legno è stato presentato come perfetta soluzione antisismica.
Il progetto Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme) è opera dell'Istituto Ivalsa (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree) del CNR, diretto da Ario Ceccotti, è stato finanziato dalla Provincia autonoma di Trento ed ha dimostrato come anche una costruzione in legno può andare bene in zona sismica.
Questo è andato contro le opinioni accreditate finora, tanto che le normative internazionali prevedono che in zona sismica non possano esserci edifici in legno alti più di 7,5 metri.
Il progetto dei ricercatori italiani ha portato alla realizzazione di un prototipo di casa alto sette piani (ca. 24 m), che è stato testato in Giappone sottoponendolo ad un'onda d'urto equivalente alla magnitudo 7,2 della scala Richter.
Il valore preso a riferimento corrisponde a quello di uno dei terremoti più disastrosi della storia, che colpì la cittadina giapponese di Kobe nel 1995 e provocò più di 6.000 vittime.
La tecnologia costruttiva di Casa Sofie si basa sul sistema X-Lam (Cross Laminated Timber) ideato in Germania, ma sviluppato poi dai ricercatori italiani.
Essa prevede l'utilizzo di pannelli in legno di spessore compreso tra 5 e 30 cm, da utilizzare per pareti e solai, che vengono poi incollati a strati incrociati su tavole in legno da 2 cm di spessore. I pannelli vengono preventivamente tagliati per realizzare porte, finestre e vani scala e successivamente montati in opera con l'ausilio di montanti angolari, chiodi e viti autoforanti che ne assicurano la necessaria elasticità.
In questo modo la leggerezza della struttura permette di resistere bene alle sollecitazioni del sisma e i giunti facilitano la dissipazione delle azioni dinamiche prima che l'edificio crolli.
Il legno impiegato è l'abete rosso delle foreste della Val di Fiemme, certificate per la gestione ecosostenibile, e quindi materiale naturale ed ecocompatibile, oltre che di grande pregio estetico.
La prima applicazione pratica del progetto Sofie si avrà con la realizzazione del Collegio Mayer, in corso di costruzione a Trento, il cui progetto architettonico è opera dello Studio bbs di Trento.
Si tratta di uno studentato per 130 persone che conterrà anche spazi pubblici, come la biblioteca, la palestra e sale Internet, e che non solo utilizzerà la teconologia X-Lam, ma sarà un edificio ad alta efficienza energetica e certificato LEED.
La scelta del legno strutturale, oltre ai vantaggi fin qui esposti, presenta anche una indubbia economicità. Quindi può rappresentare concretamente una soluzione costruttiva da adoperare in un paese come il nostro, a forte rischio sismico.
www.progettosofie.it