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Sarà perché da sempre è il materiale naturale dalle calde sensazioni per eccellenza, sarà perché, ora più che mai, è l'emblema stesso della sostenibilità, fatto sta che il legno è sempre più protagonista nel mondo delle costruzioni e dell'arredamento, in tutte le sue declinazioni.
Spicca ancora di più il suo ampio utilizzo se paragonato alla massiccia, continua, inevitabile invasione dei tanti materiali innovativi, ipertecnologici e performanti, che riguarda ormai ogni settore produttivo dell'arredamento.
Allora diventa ancora più interessante scoprire quanto questo materiale sia tenuto in considerazione nel pur selettivo mondo del design, se ci sono aziende che non solo lo utilizzano, ma addirittura lo ri-utilizzano, recuperandolo da vecchie produzioni e manufatti, ridandogli nuova vita.
È quello che fa Re-Wood, recuperando il legno, soprattutto di abete, proveniente da vecchi manufatti e selezionato in modo da poterlo poi lavorare e farne nascere nuovi prodotti in base a progetti originali di designers che lavorano a stretto contatto con artigiani del legno dalla lunga esperienza.
Questo lungo, scrupoloso e preziosissimo lavoro si concretizza in prodotti perfettamente in linea con il design più attuale e, è il caso di sottolineare, soprattutto con i dettami più intransigenti della filosofia delle produzioni sostenibili.
Vi segnalo soltanto qualche articolo, la produzione è davvero ricca e i pezzi, proprio per la natura del progetto, hanno caratteristiche uniche, diversi uno dall'altro, come diverse sono le origini dei legni utilizzati. L'aspetto caratteristico è proprio questo.
Sono ovviamente pezzi singoli, soprattutto tavoli, librerie modulari, credenze, armadi. Tutti rigorosamente in legno massiccio, in finitura naturale o laccata con vernici ecologiche, i colori sono tenui e privilegiano finiture superficiali che lascino a vista le venature naturali del legno.
Gli inserimenti di elementi in metallo non disturbano, anzi accrescono l'impatto visivo che sottolinea sia le lavorazioni artigianali che le origini vissute dei materiali scelti.
L'abilità degli artigiani del legno viene esaltata dalla ricerca di nuove sperimentazioni stilistiche anche nel nuovo progetto aziendale di Icons Furniture, che per la sua prima collezione si affida a studi di giovani designers per la progettazione di sette prodotti in legno massello.
Non un legno qualsiasi, tra l'altro, bensì il legno di rovere recuperato dalle briccole, i caratteristici pali della laguna di Venezia. I segni lasciati su questo legno dall'azione dell'acqua nel tempo, invece di rappresentare un difetto del materiale da correggere, diventa piuttosto un valore aggiunto da esaltare, con la sua ricchezza intrinseca che è lo specchio stesso della storia di questa città, di cui le briccole sono segno distintivo.
Ogni prodotto diventa dunque anche qui, inevitabilmente, un pezzo unico, come unico e diverso da tutti gli altri è il pezzo di legno recuperato che è servito a realizzarlo. Servono dunque competenza nella lavorazione della materia e proiezione nel futuro in quanto a impronta stilistica.
Originale è anche la scelta dei nomi per questi prodotti: Botero è un tavolo che ben descrive il connubio tra arte e tecnica, a partire dalle gambe, apparentemente sproporzionate, come i soggetti dell'artista colombiano, che trovano equilibrio nella soluzione di incastro con il piano.
Carroponte basa il suo concept sull'unione degli elementi aria e terra: la solida struttura in ferro ricorda quella del carroponte, mentre il piano in legno si rifà alle linee delle ali di un aereo.
Non poteva che chiamarsi Fibonacci la libreria concepita a moduli tali da ricordare in maniera scrupolosa la sequenza del noto matematico, in modo tale da dare vita qui ad un pezzo d'arredo che dell'intuizione matematica riprende e traduce a livello spaziale equilibrio e proporzionalità, per un effetto ottico insuperabile.
Paradigma è la collezione che sfrutta tutte le piccole irregolarità della briccola per creare piccoli incastri e dare un design unico, naturale e realistico al tavolo e alla libreria in legno con inserti strutturali in metallo non verniciato. I moduli rettangolari della libreria sono di diverse dimensioni, con fori quadrati che permettono diverse combinazioni di assemblaggio, per potersi adattare a diversi tipi di ambiente.
Rebirth, rinascita, chiaramente l'emblema di questa prima produzione di Icons: è un tavolo che si ispira alle linee tradizionali italiane per riproporle in chiave moderna. Triangola deve la sua particolarità al concept delle gambe, legate al piano mediante dei supporti in ferro che ricordano le briccole dei canali di Venezia.
Ancora di briccole si tratta, in maniera ancora più dichiarata, a cominciare dal nome del concorso per coinvolgere designers di fama internazionale in questo progetto di Riva 1920: Collezione Briccole, appunto.
Tantissimi i nomi che hanno aderito, 34 per la precisione, tra cui Philippe Starck, Paola Navone, Alessandro Mendini, Matteo Thun, Mario Botta, solo per citarne alcuni.
Tutti hanno aderito e lavorato con entusiasmo, uniti nell'intento comune di reinterpretare, pur lasciandone intatto il valore ecologico, questa tipica presenza del paesaggio lagunare, la briccola, trasformata ora in oggetto d'arte.
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