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Le indagini svolte da istituti di statistica e aziende del settore sul costruito in Italia mostrano con chiarezza come il livello di attenzione a tematiche legate al miglioramento ed all'efficienza energetica dei fabbricati si indirizzi verso le nuove costruzioni, lasciando pressocché inalterate le condizioni dei vecchi immobili che andrebbero adeguati, attraverso degli interventi mirati, per rispondere a precisi parametri imposti dall'attuale normativa in termini di efficienza e certificazione energetica.
Tali interventi, classificati come raccomandazioni nelle attestazioni di certificazione energetica, sono spesso trascurati dalla committenza perché considerati costosi o perché spesso si ignora la reale consistenza in termini di miglioramento del comfort abitativo che si è in grado di raggiungere.
Le caratteristiche costruttive del tetto in particolare o comunque dell'elemento di copertura di un fabbricato influiscono in modo significativo sui locali sottostanti in termini di isolamento termico ed acustico, di protezione dalle polveri, di consumo energetico.
Un pacchetto di copertura inadeguato, o degradato e danneggiato dagli anni, non svolge la sua funzione principale che oltre ad essere quella di proteggere dagli agenti atmosferici consiste nell'assicurare le condizioni ottimali di permanenza alle persone che abitano o vivono un determinato ambiente, che sia esso destinato a residenza, ad ufficio, ad uso pubblico...
Oltre a questo c'è poi l'aspetto estetico e la volontà, spesso, di utilizzare nel migliore dei modi, spazi altrimenti abbandonati o dimenticati.
Tra i sistemi volti a raggiungere tale scopo quello trattato nel presente articolo è riferito ai tetti verdi ed ai giardini pensili.
Le viste dai satelliti alla portata di tutti hanno portato alla luce, volgendo un occhio più attento a stralci ristretti di insediamenti abitativi ed industriali, problematiche già risapute riguardanti i centri densamente abitati delle grandi città.
Le superfici destinate a verde si riducono a porzioni minime, a volte localizzate solo nei parchi urbani o in aree più periferiche del tessuto urbano stesso.
Può risultare quindi interessante per i motivi sopra descritti oltre che consigliabile dal punto di vista tecnico, trasformare ad esempio una grande terrazza su un attico, un tetto piano di un edificio o una anonima copertura di catrame e ghiaia in uno splendido giardino o in un'armoniosa zona verde da sfruttare per la vita all'aperto.
Numerosi sono i vantaggi di tale sistema, individuabili sotto l'aspetto ambientale, economico ed energetico:
- risparmio energetico grazie al migliore isolamento termico: con giardino pensile si riduce la dispersione del calore o del fresco all'esterno;
- ciclo delle acque meteoriche: il verde pensile ha una elevata capacità di trattenere e accumulare l'acqua fino al 90%;
- miglioramento del macro e microclima: i tetti verdi umidificano l'aria e contribuiscono al raffreddamento del clima;
- protezione dalle polveri: le polveri atmosferiche vengono trattenute, e le sostanze nocive vengono filtrate e depurate dalla vegetazione;
- isolamento acustico: le coperture a verde sono in grado di assorbire le onde sonore riducendone la propagazione e attenuando l'inquinamento acustico;
- protezione da elettrosmog: i tetti verdi mitigano l'azione delle onde elettromagnetiche, impedendo che queste penetrino nell'edificio;
- mitigazione dell'impatto ambientale: la natura viene integrata alle costruzioni, contribuendo a riqualificare i contesti urbani e a ridurre l'impatto visivo;
- creazione di nuove superfici fruibili: gli spazi altrimenti inutilizzati acquistano un'altra vita e possono essere utilizzati in diversi modi, dal gioco al relax;
- maggior durata della copertura: la vita media dello strato impermeabile aumenta perché protetto dagli sbalzi termici, dai raggi ultravioletti, dalla grandine e dal gelo.
Molte sono le aziende in Italia che si rivolgono a questa particolare fetta di mercato, dalla produzione e fornitura fino alla posa in opera.
La DAKU Italia Srl ad esempio, illustra sul proprio sito le differenze tra i vari sistemi, in particolare del tetto verde e del giardino pensile:
Il verde pensile estensivo viene solitamente identificato come tetto verde e rappresenta un sistema tecnico per coperture verdi, caratterizzato da spessori ridotti, pesi contenuti e ridotta manutenzione.
È un sistema particolarmente adatto alle coperture di grandi dimensioni e a tutte quelle coperture che a causa della difficile accessibilità richiedono un sistema semplice, senza impianti di irrigazione e con vegetazione adattabile alle condizioni climatiche del luogo, con una elevata capacità di resistere a periodi di siccità, in grado di rigenerarsi ed auto propagarsi in maniera rapida e autosufficiente, tale da non richiedere interventi manutentivi frequenti.
Questo sistema è maggiormente utilizzato laddove è importante valutare la miglioria energetica apportata all'edificio grazie ai suoi elementi che creano uno strato di protezione ed isolamento termico all'edificio, con la certezza di una minor dispersione del calore durante la stagione invernale, ma soprattutto un elevato e naturale maggior raffrescamento nei periodi estivi.
Il verde pensile intensivo leggero viene comunemente identificato come giardino pensile. Rappresenta il tentativo di riprodurre in copertura una soluzione il più simile possibile ad un giardino tradizionale su terra.
Sono sistemi di inverdimento tetti che richiedono una manutenzione frequente, regolare oltre che apporti irrigui e nutritivi costanti ma che consentono elevate prestazioni di accessibilità, fruibilità con una valenza estetica determinante.
Con uno spessore minimo di circa 24 cm e un peso complessivo saturo d'acqua di circa 215 kg/mq si realizza la soluzione di base per una finitura calpestabile a prato.
Aumentando lo spessore del substrato, trovano impiego molte specie vegetali come arbusti ed alberature, che consentono la creazione di giardini pensili variegati e con aspetto paesaggistico il più naturale possibile che rendono quindi l'involucro edilizio perfettamente integrato con l'ambiente circostante.
Questo sistema permette di ridurre le temperature percepite nelle vicinanze grazie all'assorbimento del calore, impedendone la diffusione rapida.
La possibilità di sfruttare aree altrimenti inutilizzate, trasformando il tetto di casa o la terrazza in una copertura verde creando un nuovo spazio vitale o un luogo dove rilassarsi ed intrattenersi con amici e famigliari, è senza dubbio uno degli aspetti più interessanti legati alla realizzazione dei giardini pensili.
È un sistema di verde intensivo utilizzato solitamente sulle coperture dei garage interrati, tipologie spesso sottovalutate nella realizzazione dei giardini pensili, sia per le loro caratteristiche generali, sia per la progettazione dei dettagli tecnici e scelta dei materiali idonei.
È necessario che le portate a disposizione dalla struttura siano elevate (circa 500/600 kg/mq) e lo spessore minimo complessivo del pacchetto si aggiri attorno ai 45 cm.
Altra azienda italiana è la Optima Giardini Pensili srl, che attraverso cinque semplici fasi consegna il prodotto finito.
Fase 1: posa della guaina antiradice
La guaina antiradice protegge l'impermeabilizzazione del tetto degli apparati radicali della vegetazione, che possono presentare una forte aggressività nei confronti dei materiali utilizzati.
Trattatasi di manti in PVC/FPO, saldabili ad aria calda.
Nel caso di sovrapposizione di uno strato in PVC antiradice su una preesistente impermeabilizzazione di tipo bituminoso è assolutamente necessario interporre uno stato di separazione idoneo, in quanto i due materiali non sono compatibili.
Contemporaneamente si predispongono i pozzetti di controllo scarico e di reintegro collegati tra loro dai tubi di conduzione dell'acqua disposti a serpentina sul piano di posa.
Fase 2: posa dello strato drenante
Al di sopra della guaina antiradice si procede alla stesura dello strato drenante, costituito da materiale inerte sfuso del tipo Optilite: lapillo alveolare, particolarmente indicato per il drenaggio e l'accumulo idrico, capace di favorire un corretto equilibrio aria/acqua, condizione fondamentale per la vita della piante.
Finalità prioritarie dello strato drenante sono drenaggio delle acque piovane e di irrigazione in eccesso per evitare dannosi ristagni idrici, accumulo e riserva d'acqua per la vegetazione, areazione degli apparati radicali.
Fase 3: posa del tessuto filtrante
L'acqua accumulatasi nello strato drenante risale per capillarità in maniera continua e regolare verso gli apparati radicali della vegetazione, attraverso il tessuto filtrante che separa il materiale drenante dal substrato.
Compito dello strato filtrante è di impedire la discesa di particelle fini del substrato nello strato drenante, limitandone la funzionalità e di fornire ancoraggio agli apparati radicali. Trattasi di un geotessile in polipropilene resistente alla marcescenza.
Fase 4: posa del substrato
Al di sopra del tessuto filtrante si procede alla stesura del substrato. Il substrato è in grado di fornire peso ridotto anche in condizioni di saturazione idrica, elevata capacità drenante, buona capacità di ritenzione idrica, struttura chimica e fisica stabile, ridotto compattamento nel tempo; assenza di semi infestanti, ottima resistenza al gelo.
Fase 5: messa a dimora della vegetazione
Ultima fase è la stesura dell'elemento vegetale e attivazione del sistema irriguo per la manutenzione d'avviamento.
Per maggiori informazioni si possono consultare anche i seguenti siti di altre aziende che trattano il prodotto:
Impernovo - Sempergreen
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