L'esigenza della sostituzione del combustibile di un impianto termico impone valutazioni attente sulle parti di impianto che andranno adattate di conseguenza.
Possono essere innumerevoli le motivazioni che possono indurre l'esigenza della sostituzione del combustibile dell'impianto termico, scelta che comporta, come conseguenza, la sostituzione del generatore termico, che è quasi sempre una caldaia.
Le motivazioni sono principalmente legate ai costi dei combustibili, alla loro reperibilità ed anche e soprattutto alla loro gestione, ma talvolta anche all'opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, fatta da diversi enti, sempre più intensa e continua circa la riduzione della spesa energetica degli edifici ed il contenimento dell'inquinamento ambientale, fatti inoltre regolamentati da precise norme e leggi.
Spesso si creano, inoltre, situazioni nuove che generano condizioni diverse da quelle precedentemente esistenti come, ad esempio, le installazioni di reti gas in zone che prima non erano servite (la cosiddetta metanizzazione) o l'acquisto di un nuovo generatore. In quest'ultimo caso, ad esempio, volendo sfruttare le moderne tecnologie finalizzate al risparmio energetico, si possono considerare generatori a combustibili gassosi come il metano ed il gpl (gas propano liquido).
Maggior ecosostenibilità dei combustibili gassosi
Altri fattori che possono indurre al cambio del combustibile possono essere le iniziative locali o Regionali per limitare le emissioni di inquinanti in atmosfera, iniziative che, spesso, si avvalgono di contributi per la sostituzione di caldaie funzionanti con combustibili solidi e liquidi (legno e gasolio principalmente) con quello gassosi. Analogamente possono esistere, in determinate zone, divieti di utilizzo di specifiche tipologie di combustibili per gli impianti di riscaldamento.
Con riferimento a quest'ultimo fatto si osserva che dal Settembre 2005 vige il disposto di cui all'art. 10 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2002, che ha vietato l'utilizzo, in impianti da 35 kW in poi e destinati al riscaldamento/climatizzazione di ambienti, nonché al riscaldamento di acqua calda sanitaria per utenze civili, dei combustibili solidi quali: lignite, carbone da vapore, coke metallurgico e da gas e tutti quelli a base di antracite e loro miscele.
La finalità principale del Decreto era quella di eliminare gradualmente i combustibili particolarmente gravosi dal punto di vista dell'inquinamento atmosferico. Il suddetto decreto non tocca, invece, gli impianti di potenza termica nominale complessiva inferiore a 35 kW e le stufe per singoli locali, pur definendo precise regole per l'utilizzo di combustibili diversi dal gas metano e dal gpl (gas propano liquido).
L'intervento di trasformazione di un impianto termico da combustibile solido o liquido a gas può inoltre comportare la giusta occasione per integrare lo stesso impianto con fonti alternative di energia: nel caso di caldaie, la produzione di acqua calda per il riscaldamento e per le esigenze sanitarie può essere supportata da pannelli solari termici.
Inoltre, cambiando il combustibile possono essere fatte azioni per il miglioramento o la sostituzione dell'impianto di distribuzione del combustibile, del bruciatore, del generatore di calore, l'adeguamento del locale della stessa centrale termica, l'adeguamento o il rifacimento del sistema di evacuazione dei prodotti della combustione, soprattutto se si sfruttano nuove tecnologie come la condensazione.
Nei casi più semplici gli interventi appena descritti non sono particolarmente gravosi da realizzare, come quando si passa da un combustibile gassoso come il gpl (gas metano liquido) ad un altro combustibile gassoso (il metano). Ma in altri casi, come quando si passa da combustibili liquidi (come il gasolio) a combustibili gassosi, il rifacimento completo della centrale termica è necessario anche per le sue differenti caratteristiche fisiche, tra cui l'altezza, la superficie, il volume, le aperture di aerazione e le aperture di ventilazione.
Anche i sistemi di rilevazione e contrasto degli incendi, naturalmente, sono basati su diversi principi e tecnologie e rapportati al combustibile impiegato, e spesso impongono l'adozione di particolari layout per le centrali. In tali casi le relative progettazioni devono essere soggette alle approvazioni degli Enti specifici deputati a tali controlli prima della realizzazione.