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Un massetto ben realizzato deve essere dotato di caratteristiche elastico-meccaniche e di resistenza che possono variare a seconda della destinazione di uso del massetto stesso e dal tipo di rivestimento o pavimentazione che deve essere posato su di esso. La destinazione di uso di un massetto è sostanzialmente legata ai carichi agenti su di esso, sia per i massetti interni agli edifici che per quelli di copertura.
I massetti interni agli edifici possono essere integrati con gli impianti tecnologici, tra i quali sempre più diffusi quelli a pannelli radianti, per la climatizzazione estiva ed invernale, mentre una peculiarità dei massetti di copertura esterni è quella di fornire la necessaria pendenza per lo smaltimento delle acque piovane. Negli stessi massetti possono inoltre essere integrati materiali e prodotti destinati all'isolamento acustico e termico degli ambienti, ed anche i componenti dei sistemi di smaltimento delle acque piovane.
Le suddette caratteristiche di un massetto, determinate da specifiche scelte progettuali, influenzano e definiscono lo spessore del massetto, basti pensare al fatto che la posa di un massetto, su alcuni specifici tipi di sottofondo, richiede l'impiego di malte cementizie ed eventuali additivi.
Nelle applicazioni civili un massetto deve avere una resistenza meccanica che non dovrà essere inferiore a 20 MPa (un MPa equivale a circa 10 kg per centimetro quadrato).
Un problema tipico dei massetti è costituito dall'assenza di compattezza ed omogeneità per tutto il loro spessore, fatto, in genere, dovuto ad un cattiva lavorazione in fase di realizzazione o ad un uso improprio dei leganti cementizi. In ogni caso, l'assenza di compattezza ed omogeneità comporta scarsa consistenza, friabilità che si intensifica con le sollecitazioni di uso e caratteristiche meccaniche scadenti.
Tali condizioni possono a loro volta produrre rotture o distacchi della pavimentazione posata sul massetto; per massetti con tali difetti di realizzazione è possibile agire impiegando specifici prodotti che eliminano fessure e disuniformità prima della posa in opera dei pavimenti, che necessitano di una superficie di posa planare, asciutta e pulita.
La planarità può essere facilmente verificata con un asse o una staggia di lunghezza opportuna. Una pavimentazione posata su di un massetto può essere danneggiata anche se la sua posa in opera non è effettuata nei tempi giusti: ciò accade, ad esempio, se la posa del pavimento avviene prima del completo ritiro (tecnicamente definito ritiro igrometrico) del massetto o stagionatura.
Il tempo necessario per la stagionatura di un massetto mediamente realizzato con sabbia e cemento è dell'ordine di una decina di giorni per cm di spessore. L'aggiunta di additivi al massetto generalmente riduce tali tempi. La maggior parte dei massetti realizzati all'interno degli edifici sono massetti del tipo in aderenza con il supporto o solaio sul quale sono posati.
Nel caso di impianti tecnologici integrati nei massetti come i pannelli radianti o nel caso di utilizzo di pannelli semplicemente isolanti il massetto non è più in aderenza ma diventa galleggiante.
Al di sopra dei pannelli deve essere posata una rete, metallica oppure di materiali sintetici, che conferisce stabilità al massetto, mentre in prossimità degli elementi perimetrali degli ambienti e dei pilastri devono essere inseriti opportuni spessori di polistirolo atti a contenere le variazioni di volume di origine termica.
Lo spessore di tali massetti generalmente deve essere non inferiore ai 3 centimetri, nel caso di impianti integrati a panelli radianti uno spessore eccessivo può conferire una eccessiva inerzia termica del massetto, sia per la climatizzazione estiva che per quella invernale.
Un eccessiva inerzia comporta un maggiore tempo di entrata a regime dell'impianto di climatizzazione ed una corrispondente maggiore disponibilità di energia allo spegnimento dell'impianto, l'inerzia suddetta.
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