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Grazie alle sue caratteristiche meccaniche, tecniche ed estetiche, il legno è utilizzato per la costruzione di infissi ormai da millenni: dagli scavi di Pompei ed Ercolano sono infatti riemerse porte e finestre completamente carbonizzate, ma perfettamente conservate e molto simili a quelle dei nostri edifici tradizionali.
Tuttavia, gli infissi esterni in legno, ovvero i telai a vetri delle finestre, gli scuri, le persiane e, nelle case più recenti, anche le tapparelle, richiedono una manutenzione attenta e costante, perché la loro continua esposizione alle intemperie nel lungo periodo produce un forte degrado.
Le patologie più ricorrenti negli infissi in legno sono:
- Attacchi di insetti xilofagi: i tarli, il capricorno delle case e le termiti (presenti soprattutto nel Meridione) producono fori e gallerie nella superficie o nella sezione del legno, che nei casi più gravi possono causare la completa distruzione degli elementi più minuti.
- Attacchi di uccelli: questo problema riguarda soprattutto le case in montagna utilizzate solo nei mesi estivi, perché il picchio durante l'inverno può crearsi il nido perforando gli scuri.
- Presenza di funghi: se il clima è molto umido un infisso può essere attaccato dai funghi, tra cui ad esempio la carie bruna, che produce gravi forme di marcescenza, difficilmente trattabili in elementi di piccole dimensioni come gli infissi.
- Stagionatura inadeguata: questo problema riguarda principalmente gli infissi moderni. Se infatti il legno non è ben stagionato (cosa che avviene usualmente nell'odierna lavorazione industriale) gli elementi sottili come scuri e persiane possono imbarcarsi, svergolare o subire vistose fenditure da ritiro, che sebbene irrilevanti in elementi massicci come travi e capriate, rendono del tutto irrecuperabile un infisso sottile.
- Difetti del legno come nodi, cipollature o fenditure da ritiro troppo evidenti, indizio evidente dell'uso di un legname troppo scandente.
- Ripetuti cicli stagionali di umidità e successivo essiccamento, causa di fenditure da ritiro, screpolature e perdita di contatto tra i diversi pezzi di un infisso.
- Cause meccaniche o accidentali, come incendi, scarsità di manutenzione, urti o uso eccessivamente prolungato nel tempo.
Se un infisso è antico e pregiato, è opportuno tentare ogni strategia per il suo completo recupero: questi elementi costruttivi tendono infatti a essere sostituiti anche senza un motivo reale e perciò quelli ancora esistenti assumono un notevole valore storico e testimoniale, relativo sia alle tecniche di lavorazione del legno con vari tipi di incastro, sia alla ferramenta forgiata a mano dall'artigiano.
Per prima cosa occorre valutare lo stato di conservazione generale e in caso di notevole degrado affidarsi a un falegname esperto.
I pezzi irrecuperabili, cioè con deformazioni molto evidenti, fenomeni di marcescenza diffusa, fenditure da ritiro molto profonde o addirittura passanti, vanno sostituiti con altri di forma, dimensioni ed essenza analoga. Se invece la parte ammalorata è più piccola, il pezzo può essere salvato sostituendo le porzioni degradate con tasselli su misura.
Se inoltre gli assi o tavoloni di cui sono costituiti gli scuri tendono a staccarsi mostrando lame di luce, si può risolvere il problema stuccando accuratamente le connessioni.
La manutenzione della ferramenta richiede invece la sua carteggiatura preliminare per eliminare ogni traccia di ruggine, la sostituzione o riparazione delle parti non più efficienti, infine la sua lubrificazione. Sono tuttavia da scartare la riparazione o sostituzione di parti con materiali incompatibili, come ad esempio maniglie in alluminio anodizzato o di produzione industriale.
Poiché per essere riparato o riverniciato un infisso viene generalmente smontato, è opportuno verificare anche lo stato di conservazione dei cardini e del vano della finestra, provvedendo se opportuno alle necessarie riprese dell'intonaco e alla rimessa in squadro del telaio fisso.
La manutenzione ordinaria di un infisso, sia moderno in legno massiccio o lamellare, che antico o di pregio, è invece decisamente più semplice e può essere eseguita anche da personale non specializzato.
Fondamentale è ad esempio la pulitura, che può avvenire contestualmente alla pulizia dei vetri: l'accumulo di polvere, smog o deiezioni di piccioni possono infatti corrodere in profondità anche il legno più resistente a causa del loro notevole contenuto di sostanze acide.
In questi casi, occorre procedere con spazzole morbide, uno straccio pulito e un detergente specifico per il legno come DSA Persiane e Infissi di Nuncas.
Da non trascurare anche la protezione da funghi e insetti xilofagi, attuabile con appositi prodotti da applicare a spruzzo o a pennello come Valstop Tarlo del colorificio ValPescara.
Contro l'esposizionealle intemperie, Veleca propone invece una gamma completa di prodotti per serramenti, tra cui Tornabello e Rinnova Serramenti, due impregnanti per legno verniciato che rendono la superficie brillante e idrorepellente, oppure Legnosan per elementi in ambienti particolari e aggressivi come il mare e la montagna.
Ma la funzione protettiva fondamentale è svolta dalla verniciatura superficiale, che negli edifici tradizionali è quasi sempre opaca e coprente: le finestre delle case del centro storico sono infatti quasi sempre colorate di bianco, grigio, verde o marrone.
Per gli infissi moderni si tende invece a preferire un prodotto trasparente, tale da non nascondere ma addirittura esaltare il colore naturale e le venature del legno.
Per una verniciatura a regola d'arte, da ripetere periodicamente con cadenza preferibilmente annuale o quando la superficie assume un aspetto squamoso e screpolato, occorre seguire le fasi seguenti:
- asportare completamente la verniciatura preesistente con una smerigliatrice meccanica o, negli infissi di pregio e nei punti più delicati, con lime da legno e una carteggiatura manuale non troppo energica;
- stuccare se necessario i giunti tra i vari pezzi o tavoloni che compongono il serramento, applicando lo stucco con una spatola sottile, procedendo dal basso verso l'alto e dall'interno verso l'esterno;
- dopo la completa asciugatura dello stucco, pulire accuratamente l'infisso con un panno bagnato o un pennello morbido per rimuovere qualsiasi traccia di polvere, vecchi prodotti e depositi pulverulenti che potrebbero compromettere l'adesione della vernice;
- preparare o diluire la vernice secondo le indicazioni del fabbricante, stando bene attenti a non inalarla o farla venire a contatto con occhi e bocca: se necessario, indossare indumenti protettivi;
- stendere a pennello una prima mano di imprimitura;
- dopo aver lasciato asciugare per un congruo periodo di tempo, procedere alla verniciatura vera e propria in due o tre mani date a pennello, proteggendo accuratamente con nastro da imbianchini i vetri, la ferramenta, la serratura e le opere da non verniciare.
Per una riuscita ottimale, è infine fondamentale scegliere i prodotti migliori: anticamente e tuttora decisamente valide sono ad esempio la coppale e l'olio di lino crudo.
Ottime ovviamente anche le vernici appositamente studiate, come ad esempio i prodotti Veleca come Sintibark, una vernice trasparente a finitura brillante, Sintival Lucida, Pinteco, dalla superficie liscia e satinata, l'Olio per teak, specifica per legni esotici, o infine Porte e Finestre, idrorepellente e morbida al tatto.
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