Per un corretto funzionamento dell'impianto, un buon rendimento dello stesso, con il conseguente contenimento della spesa energetica è importante la manutenzione.
Con l'arrivo dei primi freddi è necessario accendere il sistema di riscaldamento con il classico impianto a termosifoni o radiatori che è quello maggiormente diffuso nel nostro Paese.
Le norme definiscono in maniera precisa regione per regione il giorno di inizio di accensione dei sistemi di riscaldamento ed il numero di ore massimo nel quale tenere acceso l'impianto.
Ai fini di un corretto funzionamento dell'impianto e di un buon rendimento dello stesso, con il conseguente contenimento della spesa energetica è importante una semplice manutenzione dello stesso impianto a partire dal generatore.
Il rendimento del generatore contribuisce, infatti, in maniera notevole a definire il rendimento globale dell'impianto. Il generatore nella maggior parte dei casi è costituito da caldaie con potenza nominale inferiore ai 35 kW.
I controlli e la manutenzione del generatore dell'impianto devono essere sempre effettuati da ditte abilitate, è opportuno rivolgersi ai più vicini centri di assistenza autorizzati dalla casa produttrice della stessa caldaia.
A prescindere dagli obblighi imposti dalle norme circa i controlli periodici, è opportuno effettuare una manutenzione periodica su base annuale del generatore dell'impianto prima dell'accensione dello stesso impianto.
Ogni due anni è invece obbligatorio far effettuare delle prove di rendimento de generatore di calore. Il rendimento del generatore viene stimato attraverso due operazioni l'analisi dei fumi della combustione e l'ispezione del sistema di scarico dei fumi della combustione.
Quest'ultima operazione se è necessario può richiedere l'utilizzo di una telecamera di ispezione, nella maggior parte dei casi (caldaia con scarico singolo) si limita ad essere un semplice controllo visivo. Il dato circa il rendimento di emissione deve invece essere riportato fedelmente sul libretto di impianto cui appartiene la stessa caldaia.
Nei casi di generatori o caldaie di potenze superiori ai 35 kW l'eventuale presenza di un serbatoio di combustibile, richiede un controllo ed una pulizia dello stesso serbatoio in funzione della tipologia di combustibile.
Per il gasolio il periodo di riferimento per la pulizia è di 6 anni, per gli altri tipi di combustibili è di tre anni. Il controllo e la manutenzione del generatore devono essere effettuati da personale tecnico abilitato, mentre per l'impianto di riscaldamento a radiatori è possibile effettuare un minimo di manutenzione e controlli secondo i principi del fai da te.
Tra tali operazioni c'è quella classica della eliminazione dell'aria dall'impianto, tecnicamente detta spurgo.
L'esigenza dello spurgo dei radiatori si manifesta con dei segnali chiari come un fastidioso rumore o un riscaldamento non uniforme della superficie radiante con il conseguente calo di prestazioni dei terminali.
Anche il rendimento dei terminali come quello del generatore contribuisce a definire il rendimento globale dell'impianto su base annua.
Spurgo dell'impianto a radiatori
L'operazione di spurgo deve essere effettuata con la caldaia spenta, deve quindi essere aperto il rubinetto che collega l'impianto alla rete di adduzione per il suo riempimento.
Aperto il rubinetto deve essere riempito l'impianto fino a quando la pressione descritta dal manometro della caldaia non raggiunge un valore di circa 2,5 bar.
A questo punto è necessario agire sui radiatori o termosifoni presenti in casa, su ognuno di essi è possibile facilmente individuare tre dispositivi: la valvola, il detentore ed lo sfiato.
Dopo essersi muniti di un secchio e stracci è necessario aprire le valvole ed i detentori di tutti i radiatori, quindi partendo da radiatore più lontano rispetto al generatore deve essere aperta la valvola di sfiato.
Generalmente tale valvola è posta in alto e dal lato opposto del radiatore sul quale si trovano valvole detentori. L'operazione termina con la chiusura della valvola di sfiato quando il flusso di acqua emesso diventa uniforme.
A questo punto è possibile chiudere il rubinetto di adduzione acqua della caldaia aperto precedentemente, è inoltre necessario assicurarsi che la pressione letta sul manometro abbia un valore compreso tra 1 bar e 1,5 bar.
Se è necessario le operazioni descritte possono essere effettuate più volte, con particolare attenzione per la temperatura e la pressione dell'acqua in uscita dalla valvola di sfogo.
Le operazioni potranno essere concluse quando si rileva una temperatura uniforme sulle superfici dei radiatori e non sono presenti rumori nel circuito.