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Durante un intervento di restauro o di semplice manutenzione in un edificio storico (ad esempio la pulitura o il risarcimento di eventuali lacune), soprattutto in presenza di superfici di pregio e/o decorate è assolutamente fondamentale scegliere i materiali più adatti: infatti, un materiale non compatibile anzichè migliorare la situazione potrebbe compromettere l'efficacia dell'intervento, accelerare una situazione di potenziale degrado o addirittura crearne di nuovo.
Particolare attenzione va posta sopratutto nella scelta dei componenti con cui preparare le malte per la ristilatura dei giunti delle murature, la stuccatura di eventuali lesioni, la riadesione di parti cadute o pericolanti, la risarcitura di eventuali lacune e l'esecuzione di un nuovo strato di intonaco.
Infatti, in questi casi le malte di restauro devono possedere alcune caratteristiche ben precise:
- una resistenza meccanica simile a quella delle malte originali ancora presenti: infatti, resistenze meccaniche molto diverse potrebbero creare tensioni anomale, contribuendo alla disgregazione e/o polverizzazione degli intonaci, dei mattoni o dei conci di materiale lapideo;
- basse percentuali di sali solubili in acqua, che potrebbero provocare pericolose efflorescenze e sub-efflorescenze saline, le quali a loro volta hanno un ruolo determinante in varie forme di degrado (tra cui la scagliatura e l'esfoliazione della pietra);
- lo stesso colore del materiale originale, sopratutto nel caso delle risarciture di un intonaco pigmentato in pasta o della stuccatura di lesioni in un rivestimento di pietra o di marmo artificiale, ovviamente allo scopo di non compromettere l'aspetto della superficie trattata.
Va quindi esclusa tassativamente qualsiasi malta cementizia, perché molto ricca di sali solubili e con una resistenza meccanica troppo elevata, mentre sono ovviamente indicate le materie prime tradizionali, e cioè la calce aerea e la calce idraulica naturale.
Si possono inoltre utilizzare le ricette consigliate dai trattatisti, che prevedono generalmente l'uso di sabbia di fiume accuratamente lavata e la presenza di additivi per rendere idraulica anche una malta di calce aerea, tra cui ad esempio il caolino (cioè l'argilla bianca), le scorie di altoforno, il cocciopesto (mattoni e cocci di terracotta finemente macinati) e la pozzolana (lapilli vulcanici).
Particolarmente resistenti - e indicate per interventi in zone molto umide o addirittura sott'acqua - sono la malta di cocciopesto e di pozzolana, entrambe già ben conosciute dagli antichi Romani e descritte da Vitruvio.
Tuttavia, la confezione di una malta con i metodi tradizionali risulta oggi molto complessa per numerosi motivi:
- la calcinazione delle rocce carbonatiche e lo spegnimento della calce viva avvengono con metodi industriali, e perciò il prodotto finito ha caratteristiche diverse rispetto ai leganti tradizionali;
- il lungo periodo di stagionatura richiesto dalle antiche regole dell'arte rende anti-economica la preparazione del grassello direttamente in cantiere;
- il reperimento degli additivi tradizionali può essere difficoltoso, e perciò comportare un aumento dei costi;
- la confezione della malta direttamente in cantiere secondo le ricette dei trattatisti richiede manodopera esperta.
Per risolvere questo problema le aziende del settore hanno perciò commercializzato una vasta gamma di prodotti appositamente studiati per il recupero e la manutenzione degii edifici storici.
Il gruppo industriale Tradimalt s.p.a. propone ad esempio le linee Biostorical e Magistra, comprendenti tra gli altri:
- il grassello, venduto già pronto per l'uso in contenitori sigillati: formato da calce aerea e polvere di marmo, si presta molto bene per la finitura superficiale degli intonaci (cioè per l'esecuzione dell'ultimo strato chiamato velo, tonachino o colletta) e la confezione di stucchi;
- una malta specifica per la ristilatura dei giunti delle murature, a base di calce idraulica naturale e aggregati di natura calcarea in curva granulometrica 0,0-0,6 mm, di colore nocciola chiaro e aspetto simile alle malte tradizionali: già premiscelata nelle proporzioni ideali, necessita solo dell'aggiunta del corretto quantitativo di acqua e di una breve fase di preparazione;
- gli intonaci colorati in pasta, disponibili in una vasta gamma di tinte (azzurro, verde, grigio, nero, rosso, rosa, beige e arancione) e particolarmente indicati per il rivestimento delle facciate, dei lastrici solari e delle cupole tipiche dell'architettura del Sud Italia e della Sicilia.
L'Azienda Mapei - una vera e propria garanzia dati i molti decenni di esperienza nel settore - ha invece messo a punto Mape-Antique, un sistema per il risanamento di murature con umidità di risalita capillare, formato da vari prodotti a base di calce idraulica naturale ed eco-pozzolana, e resistenti ai sali solubili:
- malta di allettamento, ottima per il tamponanento di porte e finestre, la risarcitura delle lacune murarie o gli interventi di cuci-scuci;
- intonaco di fondo traspirante, ideale per asciugare le murature con evidenti danni da umidità di risalita capillare o realizzare zoccoli basamentali esteticamente apprezzabili;
- malta da rasatura traspirante a grana fine per l'esecuzione di intonaci a civile.
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