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Il nuovo libretto che dall'estate 2014 è in vigore per gli impianti termici, riguarda anche gli impianti di climatizzazione e condizionamento. Essi vengono infatti equiparati a quelli di riscaldamento e per questo dovranno essere sottoposti a controlli con una periodicità di 4 anni, se hanno una potenza superiore a 10 kw per quelli invernali e 12 kw per quelli estivi. A introdurre tale obbligo era stato il DM 10/2/2014, che aveva fissato il termine al 1 giugno 2014, spostato poi al 15 ottobre, per consentire alle regioni di fare integrazioni e soprattutto di deliberare i propri indirizzi attuativi.
Insomma, non è più solo l'inizio dell'inverno il periodo in cui fare attenzione alle scadenze: ora anche in primavera, prima di accendere il condizionatore, si dovrà verificare che l'impianto sia in regola con i controlli.
Il nuovo libretto deve essere rilasciato da un Centro tecnico di assistenza autorizzato e riconosciuto: in caso contrario si rischiano sanzioni, anche pesanti. Il tecnico che effettua il controllo dovrà stilare il rapporto di controllo e trasmetterlo al catasto regionale degli impianti termici, con periodicità di 1, 2, 4 anni secondo quanto stabilito dalle singole regioni. È bene fare particolare attenzione a questo aspetto, in quanto non è ammessa l'ignoranza quale giustificazione alla non ottemperanza degli obblighi di legge. In poche parole, all'utente non è consentito rispondere non lo sapevo. Per questo è fondamentale tenersi aggiornati sulle nuove normative, ma soprattutto è essenziale chiedere al proprio tecnico la prova che la sua azienda sia autorizzata e riconosciuta.
La sostituzione del vecchio libretto va fatta in occasione dei controlli periodici di efficienza energetica o a seguito di interventi di riparazione di guasti. Il nuovo libretto va compilato dall'installatore se parliamo di nuovi impianti, mentre per quelli già installati sarà a cura del responsabile dell'impianto, che dovrà scaricare i moduli dal sito del Ministero dello Sviluppo e compilarli nella parte dedicata all'anagrafica, lasciando invece al tecnico preposto la compilazione del resto. Il libretto è formato da più fogli, ognuno dei quali destinato a rappresentare un particolare tipo di impianto.
Naturalmente solo i manutentori e installatori autorizzati possono compilare e rilasciare il libretto. Essi dovranno poi trasmettere il rapporto di efficienza energetica all'ente locale che si occupa di aggiornare il catasto.
L'efficienza dei singoli componenti dell'impianto andrà controllata dal responsabile dell'impianto, ossia colui che di fatto lo utilizza (quindi o il proprietario dell'immobile o l'affittuario).
La scadenza dell'obbligo di adeguamento degli impianti termici, riscaldamenti o climatizzatori che siano, slitta al 31 dicembre 2015. Seppure già in vigore, il nuovo libretto diventerà quindi obbligatorio dal 1 gennaio 2016. A dirlo è il decreto mille proroghe.
Questo significa che entro il 1 gennaio 2016, ogni impianto per la climatizzazione, per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda dovrà essere adeguato alla normativa e accompagnato dal nuovo libretto di impianto, che ne racconta la vita, dalla installazione fino allo smaltimento. Inoltre non vi sarà più un libretto distinto per i diversi tipi di impianti, ma un unico modello, denominato Libretto per la climatizzazione.
Nella categoria dei cosiddetti impianti termici rientrano tutti gli impianti che svolgono opera di climatizzazione, invernale o estiva che sia (dalle caldaie ai condizionatori d'aria) che comprendano o meno la produzione di acqua calda. Esclusi invece da questa categoria sono impianti analoghi, quali stufe a pellet, caminetti, apparecchi per riscaldamento localizzato a energia radiante (se non aventi caratteristiche che li assimilano agli impianti termici), i sistemi per la produzione esclusiva di acqua calda sanitaria per le singole unità immobiliari.
In diverse città d'Italia sono giunte segnalazioni in merito alla presenza di soggetti che hanno contattato numerosi cittadini privati, presentandosi come tecnici dell'Asl preposti al controllo degli impianti domestici. Si tratta naturalmente di malviventi che, spacciandosi per tecnici, cercano di entrare nelle abitazioni e di sottrarre con l'inganno soldi o altri beni. A volte cercano di distrarre l'inquilino, mentre un complice fa il giro della casa, rubando tutto quello che trova. In altri casi, improvvisandosi tecnici, fanno in modo di farsi pagare delle fantomatiche tariffe legate ai controlli, oppure finte multe per presunte irregolarità.
È quindi consigliabile, nel caso si presentino soggetti che si identificano come tecnici, fare una telefonata all'ente preposto, in questo caso l'Asl, per verificare se siano effettivamente in corso delle campagne per il controllo degli impianti, in modo da non cadere in tranelli truffaldini.
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