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Il legno lamellare incrociato è un materiale strutturale moderno che unisce la tradizione del legno massiccio alla precisione dell’ingegneria contemporanea.
Rendering casa in legno lamellare e acciaio - Foto Sora
Si presenta come un pannello formato da più strati di tavole incollate tra loro, ciascuno orientato ortogonalmente al precedente.
Questa disposizione incrociata è ciò che conferisce stabilità, resistenza e un comportamento meccanico omogeneo in tutte le direzioni.
Nasce come evoluzione del legno lamellare “classico”, ma a differenza di quest’ultimo non crea travi o archi bensì superfici portanti vere e proprie, utilizzabili come pareti, solai e coperture.
Il risultato è un elemento solido, rigido e adatto anche a edifici multipiano.
Il pregio principale sta nel suo equilibrio tra leggerezza, prestazioni strutturali elevate e sostenibilità, che lo rende una delle soluzioni più innovative dell’edilizia contemporanea.
La distinzione tra legno lamellare e legno lamellare incrociato riguarda sia la struttura sia il tipo di impiego, e conoscere questa differenza è fondamentale per scegliere il sistema più adatto al progetto.
In pratica, il primo sostituisce le travi tradizionali, mentre il secondo permette di costruire interi edifici con elementi a lastra.
Il legno lamellare incrociato viene utilizzato in edilizia come elemento strutturale portante, sfruttando la forma a pannello che permette di costruire con velocità e precisione.
Montaggio di una scala prefabbricata in legno lamellare - Foto Sora
Si usa principalmente per realizzare pareti verticali, solai, coperture e nuclei rigidi degli edifici.
La logica è quella della prefabbricazione: i pannelli vengono prodotti in stabilimento, tagliati con macchine CNC e consegnati in cantiere già pronti con aperture per porte, finestre e passaggi impiantistici.
Una volta arrivati, vengono montati con gru e fissaggi meccanici, creando strutture estremamente stabili.
In case unifamiliari, edifici multipiano, scuole e sopraelevazioni, il CLT offre leggerezza, ottima resistenza sismica e tempi di cantiere molto ridotti.
Inoltre permette una costruzione “a secco”, pulita e precisa, riducendo i ponti termici e migliorando l’efficienza energetica complessiva.
Il legno lamellare incrociato presenta prestazioni elevate grazie alla struttura a strati alternati.
Costruzione di una casa in legno - Foto Getty Images
La disposizione incrociata riduce deformazioni e movimenti del legno, migliorando la stabilità del pannello sia in verticale che in orizzontale.
Dal punto di vista meccanico, i valori dipendono dalla classe di legno utilizzata (di solito C24).
In media i pannelli offrono una buona resistenza a flessione e un modulo elastico intorno ai 10.000 MPa, sufficiente per solai e pareti portanti nelle costruzioni residenziali.
La densità si aggira sui 450-500 kg/m³, mentre la conducibilità termica è mediamente 0,12–0,13 W/m·K, un valore che permette di ottenere strutture energeticamente efficienti.
Lo spessore varia in base agli strati (di solito 3, 5 o 7), con pannelli che possono arrivare fino a 30–35 cm nelle configurazioni più robuste.
Anche il comportamento al fuoco è favorevole: la carbonizzazione superficiale procede lentamente e crea uno strato protettivo che mantiene la stabilità dell’elemento per tempi certificabili fino a R60–R90 a seconda dello spessore.
Il legno lamellare incrociato presenta diversi vantaggi nella pratica costruttiva.
Del comportamento al fuoco abbiamo già parlato, quindi vale la pena concentrarsi su altri aspetti.
Pannello in legno lamellate incrociato - Foto Sora
Il primo punto di forza è la leggerezza: consente sopraelevazioni e ampliamenti senza gravare eccessivamente sulle strutture esistenti.
La prefabbricazione permette montaggi rapidi e precisi, riducendo tempi e costi di cantiere.
Dal punto di vista termico, il materiale offre un buon isolamento naturale e contribuisce a migliorare il comfort abitativo.
Ci sono però anche alcuni limiti. La progettazione deve essere molto accurata sin dall’inizio.
Questo perché modificare aperture e impianti dopo la produzione dei pannelli è complesso.
Occorre inoltre proteggere il materiale da umidità e acqua durante le fasi di montaggio. Infine, i costi iniziali possono risultare superiori ai sistemi tradizionali.
Le normative e le certificazioni che regolano il legno lamellare incrociato sono fondamentali per garantirne qualità e sicurezza.
Ponte ciclopedonale in legno lamellare in provincia di Teramo - Foto Wiki Commons
In Europa il riferimento principale è l’Eurocodice 5 (EN 1995), che definisce criteri di calcolo, verifiche strutturali e requisiti prestazionali delle costruzioni in legno.
A questo si aggiunge la marcatura CE secondo la norma EN 16351, obbligatoria per i pannelli CLT immessi sul mercato: certifica resistenza meccanica, stabilità dimensionale, comportamento igrometrico e durabilità.
La produzione deve inoltre seguire controlli interni costanti e verifiche da parte di enti notificati, che attestano la corretta classificazione del legno (generalmente C24 o superiore) e la qualità degli adesivi impiegati.
Questi standard rendono il CLT un materiale affidabile anche in edifici complessi e multipiano.
Nelle applicazioni pratiche è importante considerare anche come questo materiale si integri con le altre tecnologie edilizie.
Rendering casa in legno lamellare incrociato - Foto Sora
La compatibilità è generalmente elevata: le connessioni con acciaio e calcestruzzo si realizzano tramite piastre, tirafondi e sistemi di ancoraggio certificati, permettendo solai misti, nuclei rigidi in c.a. o basamenti tradizionali senza difficoltà.
L’involucro può essere completato con cappotti termici in EPS, lana minerale o fibra di legno, mentre all’interno trovano spazio contropareti a secco utili per impianti e correzioni acustiche.
Anche nelle ristrutturazioni e sopraelevazioni il CLT si integra bene, perché i carichi contenuti consentono innesti su strutture esistenti senza interventi invasivi.
Questa flessibilità lo rende adatto a sistemi costruttivi ibridi e a progetti complessi.
La durabilità del materiale dipende in larga parte dalla corretta gestione dell’umidità, soprattutto nelle prime fasi di cantiere.
Diagramma trazione e compressione - Foto Sora
I pannelli, pur avendo una buona stabilità igrometrica, devono essere protetti da acqua stagnante, pioggia prolungata e contatti diretti con il terreno.
In fase di montaggio si utilizzano generalmente nastri sigillanti, membrane traspiranti, distanziatori e sistemi di drenaggio che impediscono infiltrazioni e favoriscono l’asciugatura naturale.
Una volta chiuso il pacchetto murario, il CLT non richiede interventi particolari: la manutenzione ordinaria riguarda soprattutto le superfici di finitura, che possono essere trattate con oli o vernici protettive a seconda dell’uso previsto.
È importante preservare le giunzioni e controllare periodicamente eventuali punti sensibili, come balconi, cordoli e attacchi a terra.
Con questi accorgimenti, la vita utile dei pannelli può essere molto lunga e comparabile a quella dei sistemi costruttivi tradizionali.
I costi del legno lamellare incrociato variano in base allo spessore dei pannelli, al numero di strati, alla complessità del progetto e al livello di prefabbricazione richiesto.
Legno lamellare (non incrociato) in faggio - Foto Shop Design
In linea generale, per pannelli CLT destinati a pareti portanti o solai si può considerare una fascia compresa tra 150 e 250 €/m² solo per la fornitura del materiale, con valori che salgono fino a 300–350 €/m² nei casi più complessi o per spessori elevati.
Se si guarda invece al costo completo del sistema strutturale montato in opera, il range si colloca solitamente tra 350 e 500 €/m², a seconda delle connessioni e delle finiture richieste.
I tempi di posa sono uno dei principali punti di forza: una casa unifamiliare di medie dimensioni può essere montata in 3–5 giorni, mentre edifici multipiano arrivano a poche settimane.
La precisione del taglio CNC e la prefabbricazione permettono un cantiere rapido, pulito e con pochissime varianti in corso d’opera.
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