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La stagione autunnale è il momento ideale per organizzarsi a rendere efficiente il riscaldamento invernale nella propria abitazione, cercando di limitare la spesa energetica.
I costi per il riscaldamento, infatti, gravano in maniera consistente nel bilancio familiare e sempre più persone sono ormai consapevoli di quanto sia importante la scelta del combustibile che permetta il maggiore risparmio energetico con attenzione alla sostenibilità ambientale.
Quando si sceglie un impianto di riscaldamento per la propria casa, in particolare se situata in campagna o in montagna, spesso si integra con l'installazione di un camino o termocamino in grado di dare calore ma anche atmosfera nelle lunghe giornate fredde.
L'uso della legna per riscaldarsi risale ai tempi antichi e per secoli il suo potere calorifico è stato l'unico tipo di riscaldamento domestico, rappresentando la fonte energetica primaria, fino alla progressiva sostituzione con il carbone e altri combustibili più attuali a biomasse legnose quali il pellet, attualmente largamente diffuso.
La legna è tuttora il combustibile principale impiegato nei caminetti o camini domestici, siano essi ornamentali o di integrazione all'impianto di riscaldamento.
Per ottenere un buon riscaldamento degli ambienti occorre fare attenzione ad alcuni requisiti del combustibile naturale: per prima cosa non tutta la legna è adatta a produrre un buon calore.
Vi sono vari tipidi legna, essi si distinguono in base alla specie legnosa in due grandi categorie: il legno duro e il legno dolce. Il primo proviene sostanzialmente da alberi decidui quali le latifoglie come il noce, il faggio, il frassino, la quercia, il castagno e la betulla; il legno dolce proviene invece da alberi sempreverdi o conifere, come ad esempio l'abete, il pino, il larice, che ardono velocemente e sono di facile combustione.
Altra caratteristica importante è la stagionatura, infatti la legna dopo il taglio deve essere lasciata essiccare al sole e perdere il classico colore verde.
Se la stagionatura non è avvenuta correttamente, la legna può provocare fumo, scintille e scoppiettii per la presenza di tannino, un conservante naturale, che si disperde quando i ceppi vengono lasciati esposti agli agenti atmosferici per circa due anni. Successivamente occorre lasciare essiccare i ceppi in un luogo asciutto e protetto per eliminare l'umidità residua.
Soprattutto nelle zone di montagna, dove il freddo si prolunga per buona parte dell'anno, è consueto vedere delle legnaie in prossimità delle abitazioni. I nostri nonni sapevano che bisognava accatastare i ceppi di tronchi ordinatamente in base alle varie tipologie, a seconda dell'utilizzo.
Si vedono spesso legnaie suddivise per tipo di essenza e per dimensioni.
La legna migliore è quella dura, come quella di faggio, il cui tronco è generalmente compatto e quindi pesante che, una volta arso produce un elevato potere calorifico, grazie anche alla lenta combustione.
Oltre alla conservazione dei ceppi in luoghi riparati e aerati, per raggiungere il giusto grado di umidità (circa il 10-15%), anche le dimensioni del taglio hanno la loro importanza in base alle fasi di combustione, come anche al tipo di focolare (camino o stufa) oltre che al costo (i pezzi piccoli costano di più per maggiori costi di lavorazione).
Ma le varie essenze non sempre sono disponibili in tutte le zone.
Generalmente, per limitare i costi di trasporto, la legna viene acquistata da rivenditori locali e le essenze sono perlopiù quelle reperibili in loco.
A causa della difficoltà di reperimento della legna da ardere e anche per il suo costo si stanno diffondendo sul mercato delle soluzioni alternative valide.
Infatti, alcuni camini possono essere alimentati con combustibili solidi provenienti da fonti di energia rinnovabili.
Oggi un camino può essere alimentato a pellet o con biomasse legnose secche, quali ad esempio gusci di mandorle, pistacchi e nocciole. I vantaggi del pellet sono i costi relativamente bassi e la facilità di stoccaggio ma, essendo il tiraggio forzato, la combustione sembra quasi artificiale al contrario della legna che brucia lentamente.
Abbiamo visto che occorre fare una suddivisione della legna in base alla tipologia in legna dura e legna dolce. Infatti, a seconda delle loro caratteristiche cambia il loro potere calorico.
La legna dolce ha un peso di circa 300-350 Kg/m3, come quella di abete, pino, pioppo e ontano.
Si accende facilmente e quindi si consiglia di utilizzarla nella prima fase di combustione per avviare la fiamma, ma si consuma in fretta e sviluppa una fiamma lunga, più adatta nei forni o camini con un lungo giro di fiamma.
La legna dura ha un peso di circa 400 Kg/m3, come ad esempio quella di quercia, ippocastano, faggio, leccio e olmo.
Essendo più compatta e pesante, produce una fiamma corta che dura di più e quindi la combustione è lenta e più efficace a produrre calore per il riscaldamento domestico.
Il potere calorifico dipende anche dalla densità dell'essenza lignea e dal suo tasso di umidità.
I legnami classificati di ottima qualità risultano essere il faggio, l'acero, la quercia, il frassino e gli alberi da frutto, ad eccezione del ciliegio.
I legnami di discreta qualità sono invece l'ippocastano, la betulla e l'ontano.
Di qualità minore risultano il pioppo, il tiglio e il salice.
La scelta di un'adeguata legna da ardere dipende anche dal grado di umidità della stessa; infatti, la resa in Kcalorie di un Kg di legna con diversa percentuale di umidità è stata così stimata:
- Umidità del 15% rendimento 3490 Kcal/Kg
- Umidità del 20% rendimento 3250 Kcal/Kg
- Umidità del 25% rendimento 3010 Kcal/Kg
- Umidità del 30% rendimento 2780 Kcal/Kg
- Umidità del 35% rendimento 2450 Kcal/Kg
- Umidità del 40% rendimento 2300 Kcal/Kg
Per quanto riguarda il costo della legna da ardere, generalmente varia in base alla zona e alla distanza che influisce sul trasporto per la consegna. Solitamente la legna da ardere è quotata intorno ai 10-13 € al quintale, se i prezzi sono inferiori i legnami potrebbero provenire da scarti di lavorazione.
Il piacere di vedere i ciocchi che bruciano all'interno di un focolare costituisce sicuramente la bellezza estetica della legna, a cui si accompagna il profumo che l'essenza lignea sprigiona nell'ambiente, e lo scoppiettare e scintillare della fiamma creano un'atmosfera magica e protettiva.
La fiamma è bella, sana e il calore che emana, assorbel'umidità presente in casa.
Inoltre, la legna è un combustibile ecologico se proveniente da foreste opportunamente gestite e l'anidride carbonica emessa durante la combustione sarebbe uguale a quella prodotta naturalmente dal suo deterioramento nei boschi.
La convenienza economica è sicuramente un vantaggio dell'utilizzo della legna da ardere, anche se lo stoccaggio a volte può risultare un problema se non si ha un luogo adatto per conservare una giusta quantità di legna in grado di coprire tutto l'inverno, evitando così costosi frequenti trasporti.
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