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Il camino è tra i metodi più antichi per riscaldare le abitazioni. Oltre a donare tepore, riesce a creare un'atmosfera unica dentro casa.
Basti pensare a un'immagine di un camino acceso con le calze per la befana appese e un albero addobbato accanto. Fa subito Natale, vero?
Nell'immaginario collettivo accendere un camino può sembrare una cosa molto semplice, ma esiste più di un modo per farlo. Alcuni metodi aiuteranno a evitare di sprecare legna o addirittura a diminuire l'emissione di polveri sottili.
Ovviamente, la prima cosa da fare è procurarsi legna ben stagionata (la migliore ha 12 mesi di stagionatura) in modo che l'accensione risulti molto più semplice!
Se conservata in casa, bisognerà è importante che la legna stia in un luogo estremamente asciutto. Differentemente l'operazione diventerà molto difficoltosa in fase di accensione e soprattutto tenderà a produrre molto più fumo.
Gli altri materiali che serviranno per accendere il tutto sono tra i più disparati e molto dipenderà dal metodo che si deciderà di utilizzare. Indispensabili, ovviamente, sono gli accessori da camino quali pinze e attizzatoio.
Se si vuol essere ecofriendly basteranno solamente fiammiferi lunghi e carta o della lana di legno. In questo modo, tuttavia, per garantire una perfetta combustione e accensione ci vorrà un po' più di esperienza.
Con la diavolina invece sarà tutto molto più semplice, anche se inizialmente si potrebbero generale odori poco gradevoli. Oltre ai grossi ciocchi di legno, sarà essenziale munirsi anche di piccoli rametti secchi.
E poi c'è il metodo che non ti aspetti. Sto parlando di accendere il camino con il metodo a torcia (vedremo più avanti di cosa si tratta).
Sembra scontato a dirsi ma è importante ricordarsi sempre di controllare che la valvola di regolazione del tiraggio della canna sia completamente aperta!
Per assicurarsi un buon fuoco bisognerà preparare con molta attenzione il modulo di accensione. Inutile caricare troppi ciocchi tutti insieme: il rischio sarà quello di sprecare molto materiale oppure di soffocare la fiamma.
Appoggiare parallelamente due ciocchi separati di circa 10 centimetri, poi disporne altri tre sopra più piccoli perpendicolarmente, mantenendo sempre una distanza sufficiente tra uno e l'altro. Se il camino è molto grande, aumentare a sentimento il numero dei ciocchi.
Ora bisognerà far ricorso ai cosiddetti acceleratori, cioè i suddetti rametti o anche, molto utili, delle pigne. La resina, infatti, è una sostanza che aiuterà molto in quest'operazione, oltre a sprigionare una gradevolissima fragranza.
Sistemare quindi gli acceleratori nel mezzo della struttura assemblata e poi, con diavolina o carta, accendere il tutto.
Alcuni trucchi per velocizzare quest'operazione potrebbero essere quelli di usare anche dei tappi di sughero, perché bruciano molto lentamente. Questo consentirà ai ciocchi di prender fuoco nei tempi giusti.
Solamente quando la fiamma si sarà stabilizzata, aggiungere altra legna ma non tutta insieme, altrimenti il fuoco non verrà più alimentato a dovere dall'aria, e rischierà di estinguersi troppo presto.
Ci sono alcune norme di sicurezza da seguire alla lettera. La prima idea potrebbe essere quella di farsi ingolosire da sostanze quali alcool o benzina. Nulla di più sbagliato!
Queste sostanze in combustione sono molto pericolose perché difficilmente controllabili e il rischio sarà quello di subire gravi ustioni se non addirittura il dar fuoco a qualche cosa limitrofa al camino.
Evitare anche di posizionare tappeti o altri oggetti facilmente infiammabili davanti al fuoco che andrà comunque controllato con regolarità, perché le scintille potrebbero inavvertitamente incendiare qualche cosa. Per stare più tranquilli consiglia l'acquisto di un parascintille.
Esiste un metodo particolare per accendere il fuoco nel camino che permetterà di produrre molte meno polveri sottili.
Risulta un pochino più complesso a andrà a ribaltare l'immagine classica di come si accende un camino; quella che ci hanno insegnato i nostri nonni per intenderci.
Questo è il metodo di accensione a candela o a torcia.
Si dice metodo a torcia o a candela perché, se fatto nella maniera giusta, permetterà al legno di bruciare proprio come questi due oggetti, dall'alto verso il basso.
In questo modo il camino genererà molte meno polveri sottili e fumi, perché i gas fluiranno attraverso la fiamma, bruciandone quasi totalmente le parti volatili.
Per farlo, basterà caricare il camino inserendo prima i ciocchi più grandi poi, man mano, quelli più piccoli in strati perpendicolari.
Si andrà a formare una pira simile a quelle funerarie dei Vichinghi, per intenderci, ma ovviamente in miniatura. La novità di questo metodo è che il modulo di accensione verrà collocato in alto e non sul fondo.
Il modulo è formato da un accelerante (come ad esempio la diavolina o la lana di legno) messo in mezzo a un'altra mini pira formata da piccoli ciocchi di abete lunghi circa 20 centimetri, sopra alla struttura fatta in precedenza con i grandi ciocchi.
È come aver costruito una grande candela che brucia dall'alto che si consuma senza far fumo.
Durante la combustione il fuoco brucerà dall'alto verso il basso, in maniera molto più controllata producendo molto meno fumo. Presa d'aria e cappa devono rimanere aperte durante tutto il processo.
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