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I primi a introdurre su larga scala i mattoni di laterizio per la costruzione dei muri furono gli antichi Romani, a cui si deve anche l'invenzione di alcuni apparecchi murari altamente decorativi. Tra questi uno dei più interessanti è sicuramente l'opus spicatum, cioè la tessitura a spina di pesce, riservata quasi esclusivamente all'esecuzione di pavimentazioni da esterni o rivestimenti di vasche e fontane.
Si deve infatti aspettare l'architettura bizantina e soprattutto l'alto Medioevo per vedere le prime pareti costruite con questa tecnica. Un bellissimo esempio databile VIII sec. d.C.si trova nella Basilica di Santo Stefano a Bologna, dove alcuni filari di mattoni con tessitura a spina di pesce, lastrine di recupero in porfido e marmo, elementi circolari di cotto giallo o rosso e piccoli cubetti formano una composizione di esecuzione abbastanza rozza ma di notevole impatto decorativo.
Nei secoli successivi la tecnica dell'opus spicatum trovò larga applicazione sia negli edifici di pregio come chiese o castelli sia nelle piccole case dei ceti inferiori: l'esecuzione era spesso piuttosto grossolana e caratterizzata dall'uso combinato di ciottoli, scaglie di pietra e mattoni di recupero. I filari tendono a essere imprecisi, con frequenti ondulazioni e linee spezzate; spesso alcune file con mattoni o pietre a spina pesce vengono regolarmente alternati ad altre orizzontali o a zone con tessitura disordinata di pietre appena sbozzate.
In questi casi la muratura era ovviamente intonacata e si adottava la tessitura a spina di pesce per i suoi numerosi vantaggi.
Una muratura di questo tipo è visibile in una casa probabilmente medievale nel centro storico di Monteveglio vicino a Bologna.
Molto curiosa è anche una casa a graticcio francese dove il tamponamento delle maglie del telaio ligneo è stato realizzato in opus spicatum, probabilmente a scopo soprattutto decorativo.
Dal punto di vista costruttivo, la tessitura spina pesce risulta molto vantaggiosa soprattutto nelle zone con grande disponibilità di pietre naturalmente stratificate come l'ardesia: la posa a 45° consente infatti una grande rapidità di esecuzione e non richiede l'uso di livelle e fili a piombo. Il suo comportamento strutturale e in particolare la risposta alle sollecitazioni sismiche è inoltre migliore di quello di una muratura disordinata in pietrame grazie alle forze di attrito molto elevate che si sviluppano tra ciascun elemento.
Questa tecnica richiede tuttavia alcuni particolari accorgimenti come la costruzione a perfetta regola d'arte degli spigoli dell'edificio in conci di pietra ben squadrati o mattoni disposti regolarmente e la regolarizzazione della tessitura con alcuni corsi orizzontali di mattoni a intervalli prefissati: le pareti esterne del Castello di Bazzano in provincia di Bologna sono state costruite proprio in questo modo.
Ma la tessitura a spina pesce è attestata anche nella costruzione delle cosiddette volte volterrane, cioè costruite con l'uso di mattoni di piatto, normalmente chiamati in foglio: le tipologie più diffuse sono le volte a botte, a vela o a crociera.
Sono attestate due varianti costruttive: con la tessitura a spina di pesce estesa all'intera superficie della volta, in cui ciascun filare di mattoni appare ruotato di 90° rispetto a quello precedente, oppure limitata alle imposte.
Anche in questo caso il motivo è prettamente strutturale, perché queste volte, ai nostri occhi così perfette e decorative, venivano quasi sempre intonacate.
Non mancano infine pregevoli esempi di pavimentazioni eseguite con mattoni disposti per coltello, cioè di taglio: particolarmente famosa è quella di piazza del Campo a Siena, risalente a metà del XIV secolo e formata da un ammattonato in opus spicatum diviso in nove spicchi da larghe fasce di pietra grigia locale.
Qual è oggi il ruolo dell'opus spicatum nell'architettura contemporanea?
Notevole: la tessitura a spina di pesce è infatti tuttora molto apprezzata soprattutto per la posa di pavimenti in parquet, listelli di gres o tavelle di cotto.
Non mancano però alcuni esempi di interi edifici costruiti con questa straordinaria muratura: gli architetti inglesiChan+Eayrs ne hanno fatto un loro segno distintivo.
A loro si devono due interessantissimi progetti londinesi.
Il primo, New Cross Lofts, è un edificio per appartamenti che si presenta come un sobrio cubo con ampie finestre vetrate e le pareti di mattoni faccia a vista; il tutto è arricchito dalla texture a spina di pesce disposta in fasce orizzontali e verticali regolarmente alternate.
Il contrastro tra le forme rigidamente squadrate e il dinamismo della muratura genera un effetto estetico decisamente inconsueto probabilmente ispirato dai tradizionali tessuti di tweed.
Lo stesso effetto si nota anche nella Herringbone House, la rilettura in chiave garbatamente contemporanea del classico cottage urbano inglese completamente di mattoni: qui l'opus spicatum viene utilizzato sia nella muratura di cinta che nella facciata vera e propria.
Le tessiture murarie sono più ricche e variegate, perché oltre alla spina di pesce in senso orizzontale e verticale troviamo anche la tessitura di fascia, le cimase dei muretti in mattoni di coltello, le cornici delle finestre e fasce ornamentali molto simili a vere e proprie trecce.
Del resto, anche il volume architettonico si presenta maggiormente articolato, grazie al timpano triangolare della facciata laterale al muro di cinta a sviluppo prevalentemente orizzontale.
La costruzione di una muratura faccia a vista con tessitura a spina di pesce richiede tuttavia una grande cura e una notevole esperienza.
Per aiutare gli artigiani e i propri iscritti, l' Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi (Andil) ha quindi pubblicato un opuscolo di preziosi consigli.
Occorre inoltre considerare che esistono vari modelli di tessiture a spina pesce:
- spina di pesce singola orizzontale;
- spina di pesce singola diagonale;
- spina di pesce singola verticale;
- spina di pesce doppia verticale;
- spina di pesce doppia orizzontale;
- intreccio.
Per la costruzione si procede invece nel modo seguente:
1) Per prima cosa costruire le spallette tra cui realizzare la muratura a spina di pesce, stabilendo in anticipo la tessitura e il passo dei filari e controllando attentamente l'altezza, l'orizzontalità e la messa a piombo.
2) Predisporre una dima in compensato del pannello in opus spicatum, togliendo lo spessore del giunto di malta perimetrale dalle dimensioni precedentemente rilevate.
3) Segnare sulla dima alcune linee di riferimento fondamentali per ottenere la posizione esatta dei primi due mattoni: la mediana verticale e orizzontale e due linee a 45° passanti per il centro del pannello.
4) Iniziando dai primi due mattoni individuati in questo modo, disporre a secco tutti i mattoni sulla dima per verificare la correttezza della posa.5) Segnare sui mattoni laterali il perimetro della dima e quindi tagliarli con precisione.
6) Dopo aver tagliato i mattoni sistemare una staggia lunga come il pannello alla base della muratura di prova di cui al punto 4 e segnare la posizione dei mattoni tagliati.
7) Usare questa staggia come riferimento per sistemare la prima fila di mattoni, fissandoli accuratamente con la malta.
8) Controllare la regolarità della posa a 45° con una squadra, una livella e un filo a piombo, tirando un filo di livello per verificare la cima di ogni corso.
9) Usare una malta di consistenza adeguata per non macchiare i mattoni.
10) Sistemare i mattoni con delicatezza evitando di colpirli con la cazzuola per non rovinare la muratura già eseguita.
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