Il ritorno di inverno che si è reso protagonista da ieri in gran parte della Penisola, ha determinato la proroga nell'utilizzo degli impianti di riscaldamento
In Italia torna l'inverno: ecco le proroghe per il riscaldamento
Il brusco calo delle temperature annunciato settimana scorsa è arrivato.
La penisola è stata investita dal fronte freddo proveniente dalla Scandinavia e gli effetti si vedono e si sentono.
Piogge e persino nevicate anche a bassa quota, prevalentemente nel Nord Italia, si sono presentate già nella giornata di ieri.
Il tutto condito con uno sbalzo termico notevole, soprattutto se paragonato all'anticipo di estate che ci aveva regalato il week end precedente praticamente in tutta Italia.
Da ieri si sono registrati mediamente almeno 10 gradi in meno dovunque.
Concesse proroghe al riscaldamento in diversi comuni - Getty Images
Questa situazione ha reso indispensabile un ritorno all'accensione dei caloriferi e sono molti i Comuni che hanno emesso ordinanze per prorogare l'utilizzo degli impianti di riscaldamento.
Per quanto riguarda la provincia di Alessandria, il Comune ha emesso ieri 22 aprile l'ordinanza che consente ai cittadini di riattivare il riscaldamento nelle abitazioni, però specificando limitatamente a un massimo di 7 ore al giorno.
Rimanendo in Piemonte, il capoluogo e i comuni della provincia di Torino possono fare altrettanto a partire da oggi.
L'amministrazione comunale ha stabilito il tetto massimo di 7 ore al giorno, dalle 5 alle 23, “senza superare i 19 gradi di temperature negli edifici privati e i 18 gradi negli edifici industriali”.
Spostandoci in Lombardia, Sondrio e la sua provincia hanno deliberato la medesima proroga, per ora fino al 28 aprile, poi seguiranno aggiornamenti in base alle condizioni meteo naturalmente.
Qui è consentito l'uso del riscaldamento al massimo per sei ore e mezza al giorno nella fascia oraria compresa tra le 5 e le 23.
Un'ora fa ha emesso lo stesso provvedimento anche Pavia.
Proroghe analoghe sono state emesse per le località nelle province di Pordenone, Genova, Padova, Vicenza e, proseguendo verso il centro, in Emilia Romagna, nelle Marche, in Toscana, in Abruzzo e in Sardegna a Nuoro.
Il termine di questa proroga per ora oscilla tra il 24 aprile (stabilita ad Arezzo) e il 30 aprile (nella maggior parte delle località citate).