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Adeguare sismicamente un edificio esistente è senza dubbio più complesso che progettare un nuovo edificio di tipo antisismico e comporta dei costi tali da rendere spesso economicamente più conveniente la demolizione e ricostruzione del manufatto.
Uno dei modi per intervenire sul patrimonio esistente consiste nel mettere in atto dispositivi di isolamento sismico, che permettono agli edifici di resistere a terremoti anche distruttivi.
In questo caso, l'intervento si limita quasi esclusivamente al piano delle fondazioni e non è necessario realizzare particolari interventi per le strutture in elevazione.
Si tratta di una tecnologia di isolamento passivo dai terremoti relativamente recente ma molto diffusa in paesi come il Giappone, mentre in Italia sono ancora pochi gli edifici isolati, nonostante la classificazione sismica del territorio.
Un esempio significativo è rappresentato dalle costruzioni del progetto C.A.S.E., avviato a L'Aquila per la ricostruzione post terremoto.
Naturalmente la tecnologia è applicabile, e anzi ne è auspicabile l'uso, anche a edifici di nuova costruzione.
Ma come funziona l'isolamento sismico? La condizione ideale sarebbe quella di poter realizzare una sorta di cuscino d'aria in modo da isolare completamente l'edificio dal terreno e dai suoi movimenti durante il terremoto. Non essendo ciò possibile, la tecnologia prevede di isolare la struttura inserendo tra la costruzione e le sue fondazioni degli isolatori sismici, di cui sono un esempio le piattaforme utilizzate per il progetto C.A.S.E. applicabili anche a edifici storici.
Esistono tre tipologie base di isolatori sismici:
• isolatori elastomerici;
• isolatori a scorrimento;
• isolatori metallici a rotolamento.
Essi sono essenzialmente costituiti da una serie di piatti in acciaio immersi in una matrice elastica ad alto scorrimento, con o senza anima in piombo o a scorrimento.
Grazie alla loro presenza la struttura isolata si comporta, durante un sisma, quasi come un corpo rigido, rimanendo quindi indipendente dai movimenti del terreno circostante.
La cosa interessante è che, se le fasi di lavoro sono correttamente progettate, nel caso di edifici esistenti è possibile continuarne l'utilizzo durante l'intervento.
Per chi è interessato a intervenire strutturalmente sul proprio edificio per migliorarne la sicurezza è consigliabile a rivolgersi a progettisti e imprese di costruzione in grado di fornire un'assistenza completa per la scelta del sistema più adatto (esistono infatti altri sistemi di protezione dal sisma, come i dissipatori di energia e i dispositivi di vincolo dinamico).
De.La.Be.Ch. Costruzioni s.r.l., ad esempio, è in grado di seguire l'intervento dal calcolo della struttura sotto l'azione del sisma, alla progettazione del più idoneo sistema di protezione sismica, fino naturalmente alla progettazione esecutiva dei dispositivi antisismici scelti, alla loro fornitura e installazione.
La S.A.P. Studio Engineering s.r.l. è invece un'azienda specializzata nella progettazione strutturale, che fin dall'inizio si è dedicata a interventi di adeguamento antisismico di notevole complessità anche con l'applicazione di metodi innovativi come l'isolamento sismico.
Con l'isolamento sismico degli edifici si ottiene un duplice scopo: da un lato la costruzione non crolla, e quindi si salvano vite umane, dall'altro si preservano anche i componenti stessi dell'edifico (strutture, impianti, tamponamenti, ecc.).
Infatti, una comune struttura antisismica preserva l'edificio dal crollo, ma non lo lascia immune da danni anche notevoli. Invece, con un edificio isolato sismicamente, i danni sono notevolmente limitati, per cui esso conserva appieno la sua fruibilità. È per questo che la tecnologia risulta molto interessante per edifici di pubblica utilità.
Il costo dell'isolamento sismico di un edificio di nuova costruzione non incide particolarmente sui costi complessivi. Esso è pari a circa il 5% del costo totale (in pratica la stessa incidenza di prezzo di un impianto elettrico).
Nel caso di adeguamento sismico di un edificio esistente, invece, si può stimare un'incidenza dei costi compresa tra i 50 e i 150 euro a metro quadro di superficie calpestabile dell'edificio.
In ogni caso, i costi aggiuntivi rispetto a un edificio non isolato, che abbiamo visto avere comunque una minima incidenza percentuale, sono ampiamente compensati dall'ottenere una reale protezione dal rischio sismico.
Tra l'altro, in epoca recente, sono stati realizzati in Cina edifici isolati sismicamente, in cui il maggior costo speso per isolare le opere di fondazione, è stato compensato da quello più basso che è stato necessario spendere per quelle in elevazione.
Si va, dunque, verso un futuro di edifici isolati dal sisma e anche convenienti dal punto di vista economico.
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