Approvato in Consiglio dei Ministri un pacchetto di provvedimenti che prevede anche misure per l'edilizia colpita dal sisma.
Nel Consiglio dei Ministri riunitosi a L'Aquila il 23 aprile, che ha portato all'approvazione del Decreto Legge per le popolazioni colpite dagli eventi sismici in Abruzzo, sono stati introdotti una serie di provvedimenti per la ricostruzione nelle zone terremotate in favore dei proprietari di edifici colpiti dal sisma.
Ecco i principali interventi previsti, così come riportato nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine della riunione.
Innanzitutto è stato presentato il progetto Piano C.A.S.E., dove l'acronimo sta per Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili.
Si tratta della progettazione e realizzazione di moduli abitativi, completi di tutto, che risponderanno a requisiti di innovazione tecnologica, risparmio energetico e protezione dagli eventi sismici, per il quale saranno investiti circa 700 milioni di euro.
A tale scopo sono già state individuate quindici aree su cui saranno realizzate delle piastre antisismiche di cemento armato, che formeranno la base per i condomini, intorno ad un centro destinato ai servizi ed agli spazi verdi.
Le abitazioni serviranno per accogliere momentaneamente le persone che hanno perso la casa e, successivamente, saranno destinate a giovani coppie e studenti universitari.
Per la ricostruzione delle prime case distrutte o danneggiate o per l'acquisto di nuovi alloggi per sostituirle, sono previsti contributi fino a 150.000 euro con il sistema del credito d'imposta e con finanziamenti agevolati garantiti dallo stato.
Altri finanziamenti e bonus fiscali sono previsti per edifici che non presentano il requisito di prima casa.
Con l'Ordinanza 3757 del 21 aprile si è anche stabilito che gli edifici distrutti o resi comunque inagibili non saranno soggetti al pagamento di imposte ICI, IRPEF ed IRPEG, fino alla loro ricostruzione o dichiarazione di agibilità.
È prevista la sospensione del pagamento dei canoni di locazione degli immobili distrutti o resi inagibili, nonché del pagamento delle rate dei mutui e il differimento dell'esecuzione di sfratti.
Per quanto riguarda i mutui, in particolare, le famiglie potranno scegliere di liberarsi dal mutuo o continuare a pagarlo con i finanziamenti erogati dallo stato. Nel primo caso, alle famiglie si sostituirà lo stato nel rapporto con la banca, tramite Fintecna spa che si accollerà il mutuo.
Le operazioni di rinegoziazione dei muti per le famiglie colpite, invece, non saranno soggette all'applicazione di costi da parte degli intermediari, né di imposte e tasse, mentre gli onorari notarili saranno ridotti del 50%.
Per i clienti domestici e le imprese con meno di 50 dipendenti titolari di contratti di fornitura di energia elettrica, gas naturale o Gpl, è prevista un'agevolazione temporanea.
Per gli immobili distrutti o resi non agibili dal terremoto destinati allo svolgimenti di attività produttive sono previsti ulteriori indennizzi.
Ci sarà poi un piano di interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici danneggiati ed è stato stilato un elenco di 44 immobili di interesse storico-culturale il cui restauro sarà sottoposto ai paesi che si sono offerti per l'intervento.
Altri interventi e finanziamenti particolari sono previsti, ancora, per l'edilizia scolastica, le residenze per anziani e le caserme.
Il testo di legge contiene anche una norma che prevede verifiche e interventi per la riduzione del rischio sismico.
Tra l'altro, la protezione civile provvederà a breve ad effettuare una serie di verifiche su edifici ed infrastrutture situati in zone contigue a quelle recentemente colpite.
Se verranno trovate situazioni di rischio, il proprietario dell'immobile avrà sei mesi di tempo per metterlo in sicurezza, scaduti i quali dovrà essere chiuso.
Inoltre il bonus fiscale del 55% attualmente previsto per interventi di riqualificazione energetica, sarà esteso a lavori di ristrutturazione di immobili situati in zona sismica, fino ad un importo di 48.000 euro.