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In un mondo sempre più illuminato dalle nuove generazioni di lampade a Led, parlare delle vecchie lampade al neon può sembrare anacronistico, ma occorre tener presente come ancora oggi le lampade a scarica caratterizzate dal gas presente nella ampolla di cui sono provviste sono impiegate in molti ambienti domestici e di lavoro.
Il costo abbastanza modesto, il vantaggio derivante da una efficiente utilizzazione dell'energia elettrica, superiore rispetto a quella delle lampade a incandescenza, ne favoriscono ancora l'uso, in quelle situazioni in cui diventerebbe troppo oneroso modificare lo stato di fatto.
Le lampade in questione, genericamente denominate al neon, in realtà possono contenere gas diversi dal Neon, come Argon, Kripton ecc., di conseguenza anche il colore da esse prodotto può variare. Per questo motivo le lampade al neon sono state molto impiegate per realizzare insegne pubblicitarie, illuminazioni di ambienti di lavoro, acquari, ecc.
La luce emessa dalle lampade alimentate dai gas descritti, viene percepita dall'occhio umano con una diversa gradazione di colore, per cui se essa tende al rosso, si parlerà di luce calda, se tende al blu, si parlerà di luce fredda.Con le tradizionali lampadine a incandescenza o alogene, non si può scegliere il colore della luce prodotto dalla lampada, in particolare nelle vecchie lampadine tradizionali funzionanti con il passaggio di energia elettrica attraverso un filo incandescente, il colore di base è il rosso.
Questa incandescenza produce luce con una temperatura e un colore pressochè unico, la qual cosa non avviene con le lampade a Led, le quali usano una tecnologia completamente diversa e molto più avanzata, tale da rendere possibile la scelta della gradazione del colore desiderato.
La luce prodotta dalle lampade a neon è più fredda rispetto a quella prodotta dalle lampadine a incandescenza, pertanto il loro impiego è più adatto a illuminare scene in cui è necessario contrastare fortemente i colori delle parti illuminate. I neon a luce fredda non sono consigliabili per la lettura e lo studio, a causa dell'impercettibile sfarfallio dovuto alla presenza del gas all'interno dell'ampolla, responsabile dell'affaticamento visivo.
Le caratteristiche sopradescritte, unitamente alla lunga durata di tali lampade, ne hanno favorito la diffusione negli anni passati. Un esempio clamoroso è rappresentato da un piccolo locale di Los Angeles, per la precisione il ristorante Clifton's Cafeteria, in cui una lampada al neon occultata all'interno di una intercapedine, è rimasta accesa per circa 30 anni.
Tanto premesso, vediamo ora come procedere in presenza di una lampada al neon che manifesta sfarfallio eccessivo, difficoltà di accensione, alternanza luminosa.
Su due piedi non è possibile stabilire subito quale parte della lampada non va, in quanto l'intero corpo illuminante risulta costituito da diversi elementii come lo starter, il reattore, il supporto metallico portalampada e il tubo fluorescente.
Lo starter funge da interruttore temporizzato ed è costituito da due elettrodi contenuti in un'ampolla di vetro contenente gas inerte.
L'ampolla è a sua volta contenuta in un tubo di metallo, per cui al momento dell'accensione lo starter fa passare corrente per 1-2 secondi aprendo il circuito e facendo diventare incandescenti i filamenti di innesco della scarica di gas contenuta.
Il reattore invece regola l'intensità della corrente alla lampada, ne permette l'accensione e successivamente ne consente l'alimentazione.
Il supporto metallico costituisce il portalampada a cui sono ancorati i vari componenti elettrici precedentemente descritti.
Ogni operazione comportante verifica, smontaggio ecc. dei componenti sopracitati, richiede necessariamente l'interruzione dell'alimentazione elettrica.
Dopo aver acquistato la nuova lampada e avendo cura di farne verificare il corretto funzionamento dal negoziante venditore, si procederà alla sua installazione smontando la lampada vecchia e inserendo la nuova negli appositi alloggi fissati nel portalampada.
Qualora dopo aver cambiato la lampada, dovesse rendersi impossibile l'accensione della stessa, è necessario procedere con la sostituzione dello starter, ossia il componente di forma cilindrica disposto lateralmente al tubo illuminante.
Se purtroppo dopo aver anche sostituito lo starter, non si riesce ancora ad accendere la lampada, occorrerà controllare il reattore al fine di valutare se sostituirlo o ripararlo.
A questo punto consiglio di smontare il reattore dal portalampada. Tale operazione comporta una minima perizia, occorre infatti svitare poche viti e disconnettere alcuni cavetti.
Una volta rimosso il reattore se ne può acquistare uno identico in un negozio di materiale elettrico. Con uno smartphone è utile fotografare lo starter per illustrare al negoziante in maniera più precisa quanto ci occorre.
Il reattore in alcuni casi può anche essere riparato, ma tale operazione è preferibile venga eseguita da persone competenti e non in fai da te.
Tutte le operazioni sopradescritte presuppongono il corretto collegamento tra loro di tutti i componenti elencati; può capitare in alcuni casi, manipolando un vecchio portalampada o cambiando la disposizione dei punti luce, di scollegare accidentalmente alcuni componenti, per poi tentare di rimontare il tutto senza rispettare il corretto collegamento tra i componenti elettrici.
Al fine di evitare inutili e pericolosi tentativi di assemblaggio, indipendentemente dalla tipologia di lampada da assemblare, è bene tener presente lo schema di corretto montaggio dei componenti illustrato di seguito.
Per chi volesse impiegare lampade più moderne senza dover cambiare portalampada e localizzazione del punto luce, ricordo la possibilità di impiegare in luogo dei tubi al neon, dei tubi a Led.Con essi è possibile ottenere numerosi vantaggi, come un risparmio di energia fino all'80%, una maggiore durata, una assenza di costi di manutenzione, accensione immediata, stabilità del flusso luminoso e nessuna sostanza pericolosa da disperdere nell'ambiente.
Inoltre, non emettendo raggi dannosi per la vista, in caso di esposizione diretta sono consigliabili in tutti gli ambienti di lavoro e domestici.
La caratteristica di non emettere calore ne consiglia l'uso per l'illuminazione di vetrine espositive in cui sono disposti oggetti le cui superfici possono essere danneggiate dalla presenza di fonti di calore.
L'impiego dei moderni Neon a Led non comporta necessariamente la sostituzione dei portalampade, in quanto le nuove lampade si adattano facilmente negli alloggiamenti di quelle tradizionali.
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