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Indoor generation: cos'è e come limitare gli effetti negativi sulla salute

Il trascorrere la maggior parte delle ore di una giornata in casa ci ha trasformati nella indoor generation, con conseguenze importanti per la nostra salute.
Pubblicato il / Aggiornato il

Che cos'è l'indoor generation?


La vita frenetica, la possibilità di vedere, acquistare, parlare, lavorare, studiare e relazionarsi comodamente seduti sul divano di casa, ci ha resi una indoor generation, ossia una società che trascorre il 90% del tempo in spazi chiusi, con scarsi momenti di contatto con l'esterno.

In questi ultimi mesi questo fenomeno si è accentuato causa emergenza COVID-19, che ha trasformato lo smart working, ovvero il lavoro da casa, noto anche come telelavoro, che prima era una cosa che solo poche aziende adottavano, in quotidianità.

Oggi infatti il 70% della popolazione lavora in smart working, si esce solo per necessità, ma tutto quello che riguarda la sfera lavorativa si svolge all'interno delle mura domestiche. Proprio questo ha riportato quindi alla rivalutazione e alla riqualificazione degli spazi domestici, dando molta importanza all'aspetto che riguarda l'illuminazione naturale.

Smart working - Indoor GenerationSmart working - Indoor Generation

Vivere maggiormente lo spazio domestico, cosa che prima molti non erano abituati a fare, ha reso per molti individui più soli e vulnerabili, sia dal punto di vista psicologico che fisico: psicologico perché abbiamo smarrito la capacità di relazionarci, di confrontarci con gli altri; fisico perché, pur non sapendolo, la qualità delle nostre abitazioni non è affatto buona, provocando così effetti dannosi per la nostra salute. E tutto ciò senza che noi ce ne rendiamo effettivamente conto.

YouGov, una delle principali società di ricerche di mercato globali con 36 uffici presenti in più di 23 Paesi e più di 2.500 clienti in tutto il mondo, ha lanciato un nuovo sondaggio, mediante 16.000 interviste effettuate tra marzo e aprile 2018 in 14 paesi in Europa (tra cui l'Italia) e Nord America.

Questo rapporto, ambisce da sempre a migliorare le condizioni abitative e lavorative delle persone, mette in luce il fenomeno dell'indoor living ed esamina il divario tra il modo in cui pensiamo di vivere e il modo in cui effettivamente lo facciamo.
Siamo una generazione indoor, che trascorre circa 22 ore al giorno in spazi chiusi, e lo facciamo in modo inconsapevole, perché la nostra percezione è ben diversa. In primo luogo, crediamo di spendere meno tempo al chiuso rispetto a quanto effettivamente facciamo: l'82% delle persone ritiene di vivere indoor meno di 21 ore al giorno, il 62% meno di 18 ore.

Il dato reale è che la gente trascorre il 90% del tempo dentro case, scuole, uffici, palestre, supermercati, etc.
Inoltre, 8 intervistati su 10 non sanno che l'aria interna può essere fino a 5 volte più inquinata di quella esterna, e che proprio le camere dei bambini rappresentano spesso la stanza più inquinata della casa.

Le cause sono da ricercare in diversi fattori: innanzitutto l'inquinamento esterno permea e contamina anche gli interni.

A ciò si aggiungono le sostanze tossiche presenti dentro gli appartamenti, che derivano da materiali da costruzione, prodotti per la pulizia, materie plastiche e giocattoli. Anche le attività che svolgiamo abitualmente contribuiscono, come ad esempio cucinare, accendere candele, asciugare i vestiti in casa. Tutto questo, unitamente alla mancanza di aerazione e di luce naturale può influire negativamente sul ritmo circadiano e quindi sull'umore, il sonno, le prestazioni lavorative e concorrere al Seasonal affective disorder (SAD), o depressione stagionale.

Tutti sappiamo che passare così tante ore in luoghi soffocanti non fa bene: secondo la ricerca, vivere in case umide e ammuffite aumenta del 40% il rischio di contrarre asma e ci rende vulnerabili a sviluppare altri disturbi: irritazione degli occhi, del naso e della gola, mal di testa, vertigini e stanchezza. Questi sono effetti a breve termine, ma esiste la concreta possibilità di sviluppare patologie più gravi, comprese le malattie respiratorie, la broncopneumopatia cronica ostruttiva e le malattie cardiache.


Indoor generation: cosa fare per migliorare la qualità della vita?


È giunto, quindi, il momento di ripensare il modo in cui viviamo in casa e fare tutto il possibile per garantire che le abitazioni siano luoghi sani e piacevoli da vivere.

Sono tanti i piccoli accorgimenti che possono essere adottati per migliorare la qualità e il comfort abitativi:

  • aprire più finestre contemporaneamente tre o quattro volte al giorno per far entrare aria fresca per almeno 10 minuti;

  • cambiare l'aria della stanza da letto prima di andare a dormire e quando ci si alza la mattina;

  • spostare il tavolo o la scrivania più vicino alla finestra, in maniera tale da sfruttare la luce diurna il più possibile in quanto funge da antidepressivo naturale, nonché da limitatore di stanchezza;

  • accendere la cappa quando si cucina o ventilare la stanza;

  • limitare l'uso delle candele e, soprattutto, non fumare in casa;

  • asciugare il bucato fuori quando è possibile (o aprire una finestra quando si stende dentro) per evitare la formazione di umidità e, quindi, di muffe;

  • ridurre l'uso di prodotti detergenti a base chimica e tenere le porte del bagno chiuse quando ci si lava accendendo la ventola o aprendo una finestra durante la doccia;

  • pulire di frequente togliendo polvere da pavimenti, mobili e tappezzeria, luogo ideale per proliferazione di acari e batteri;

  • spegnere gli elettrodomestici se non in uso, in quando fonte di sostanze chimiche che contribuiscono ad abbassare la qualità dell'aria negli ambienti domestici;

  • controllare l'uso di giocattoli in plastica dei propri bimbi: la plastica, se riscaldata, può rilasciare fumi tossici, quindi è importante assicurarsi che non stiano a lungo sotto la luce diretta del sole o non lasciarli per terra se si dispone di un impianto di riscaldamento a pavimento. In base alle normative europee, dovrebbero poi essere eliminati tutti i giocattoli in plastica prodotti prima del 2007, poiché contengono alcune sostanze chimiche vietate.Se possibile, inoltre, far giocare i bimbi in spazi diversi dalla loro cameretta: ciò contribuirà a ridurre la quantità di inquinanti potenzialmente pericolosi presenti nell'aria.

  • infine, ma di fondamentale importanza, uscire all'aria aperta per una passeggiata, toccasana per il nostro benessere psicofisico.


Indoor generationIndoor generation


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Indoor generation consigli su come migliorare la qualità della vita

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Iprogettisti VELUX offrono gratuitamente il loro supporto per la fase di progettazione e di successiva posa, basterà richiedere un semplice preventivo, al fine di ricevere un supporto nello studio della luce naturale, con soluzioni personalizzate, dettagli costruttivi per l'installazione delle finestre giuste, per rendere l'ambiente mansarda e sottotetto vivibile al meglio.

La sua mission è da sempre incentrata sulla qualità dei prodotti e, quindi, sul comfort abitativo da garantire al cliente.

Proprio per questo da alcuni anni, unitamente ad altre aziende specializzate nel settore delle costruzioni, si pone l'obiettivo di realizzare prodotti che migliorino la qualità indoor degli spazi grazie all'ingresso di luce e aria naturali, assolutamente necessari per contenere i disagi della nuova indoor generation.

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Indoor generation: sfruttare la luce naturale
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VELUX è un marchio leader nel settore dei materiali per l'edilizia. La gamma prodotti VELUX comprende finestre per tetti, soluzioni per tetti piani, tunnel solari, tende decorative e parasole, tapparelle e comandi a distanza.

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  • Rossella
    Rossella
    Venerdì 26 Aprile 2024, alle ore 15:07
    Io direi di aggiungere per il chi vive molte ore in ambienti chiusi di assumere la vitamina D e la vitamina K.
    rispondi al commento
    • Pasquale
      Pasquale Rossella
      Venerdì 26 Aprile 2024, alle ore 17:09
      Giusta e pertinente la Sua osservazione.
      Cordiali saluti.
      rispondi al commento
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