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Con la firma del presidente Napolitano, il decreto legge approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri riguardante in primo luogo alcune importanti novità relative all'Imu, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Queste le principali modifiche introdotte:
- conferma della cancellazione della prima rata per l'abitazione principale;
- ricerca di un accordo per la cancellazione definitiva per l'anno 2013;
- abolizione dell'Imu dal 2014 e sua sostituzione con la Service Tax.
Ma il decreto legge contiene anche altri provvedimenti relativi alla casa, tra cui l'introduzione di prestiti agevolati per le giovani coppie.
Ma andiamo per ordine.
Dopo le feroci polemiche dei giorni scorsi tra le parti politiche, sull'opportunità o meno di cancellare l'imposta sull'abitazione principale per tutti, o solo per i cittadini meno abbienti, il Consiglio dei Ministri, ha licenziato il testo di cui sopra.
In realtà la tanto sbandierata abolizione dell'Imu sarà un processo che avverrà per tappe successive, e delle quali per il momento è certa soltanto la prima.
Infatti, per l'abitazione principale non dovrà più essere pagata la prima rata dell'Imu, che era soltanto stata spostata da giugno al 16 settembre.
Non dovrà essere pagata nemmeno la seconda rata, quella di dicembre, anche se il CdM ha rimandato l'accordo per la copertura finanziaria necessaria a sopprimerla, alla prossima Legge di Stabilità. Infatti l'abolizione definitiva dovrà essere sancita con un decreto legge contestuale a tale legge finanziaria.
Oltre alla prima casa, quella utilizzata come residenza dal proprietario, altri immobili che saranno esonerati dal pagamento del tributo sono i fabbricati rurali e i terreni agricoli, nonché gli immobili costruiti dalle imprese per la vendita che risultino invenduti o non locati entro 3 anni dall'ultimazione, gli alloggi degli Istituti Autonomi Case Popolari e gli alloggi delle cooperative a proprietà indivisa, adibiti come abitazione principale dei soci assegnatari.
Continueranno invece a pagarlo per il 2013 le seconde abitazioni.
Per il 2014 è infine prevista la cancellazione definitiva dell'Imposta Municipale sugli Immobili che, naturalmente, sarà solo sostituita da un altro modello di tassazione, che dovrebbe chiamarsi Taser o Service Tax (Tassa sui Servizi), della quale conosceremo le caratteristiche definitive ancora nella Legge di Stabilità.
In base alle anticipazioni trapelate, essa sarà una tassa ispirata dai principi del federalismo fiscale e sarà gestita e riscossa direttamente dai comuni. Sarà però lo Stato a dettarne i parametri ed anche le aliquote massime applicabili.
La nuova tassa dovrebbe comunque avere caratteristiche differenti dall'Imu, secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio, e raggrupperà due distinti tributi:
- quello relativo alla gestione dei rifiuti, l'attuale Tares, che si chiamerà Tari, si pagherà in base ai metri quadri dell'immobile, e sarà dovuta da chiunque occupi l'immobile a qualunque titolo, producendo rifiuti, ad esempio il locatario, come avviene per l'attuale tassa sui rifiuti.
- quello commisurato ai servizi indivisibili usufruiti dagli occupanti dell'immobile, che si chiamerà Tasi, sarà a carico sia del proprietario, per il quale i servizi locali contribuiscono a determinare il valore commerciale dell'immobile, che dell'occupante, che usufruisce di tali servizi. Il Comune potrà scegliere come base imponibile la superficie o la rendita catastale.
Ricordiamo che per servizi indivisibili si intendono quelli come illuminazione pubblica, verde urbano, pulizia delle strade, sicurezza, ecc.
Tra le altre novità per il settore casa contenute nel testo di legge si deve registrare anche una riduzione dell'aliquota prevista per la cedolare secca sugli affitti, che passa dal 19% a l 15%, con lo scopo di correggere una forma di tassazione introdotta per favorire i cittadini e aiutare l'emersione del nero, ma che, nei fatti, si è rivelata un insuccesso.
Con il testo definitivo è stata cancellata la reintroduzione dell'Irpef per le case sfitte e per i redditi dominicali da terreni sfitti, che era stata cancellata con l'introduzione dell'Imu e che era citata nello schema di decreto.
È previsto infine un piano casa a favore delle cosiddette categorie disagiate, tenendo conto che alle tradizionali categorie di disoccupati, pensionati, immigrati, vanno oggi ad aggiungersi nuovi soggetti sociali quali lavoratori atipici, anziani, studenti, giovani coppie, famiglie monoreddito, genitori separati.
Per tali soggetti è previsto lo stanziamento di fondi per agevolare l'accesso ai mutui per l'acquisto della casa e per sostenere la locazione.
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