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Gli interventi di ristrutturazione e ridistribuzione funzionale che ogni giorno si effettuano all'interno delle abitazioni, interessano quasi sempre la revisione completa dell'esistente impianto elettrico, al fine di renderlo più consono alle nuove esigenze del nucleo familiare.
Studiando per motivi professionali vari casi di ristrutturazioni, ho notato come spesso l'impianto elettrico risulti o sovradimensionato, con un inutile spreco di denaro o sottodimensionato al punto tale da rendere non solo non confortevole l'abitazione ma addirittura poco sicura.In seguito a quanto sopracitato, credo sia utile dare alcune indicazioni a chi si accinge ad effettuare tali lavori, al fine di realizzare un impianto che nel rispetto della sicurezza domestica, consenta lo svolgimento delle normali attività senza creare fastidiosi disservizi.
Le leggi in materia di impianti elettrici hanno subito una importante modifica grazie all'approvazione della variante alla norma CEI 64/8, che detta regole relative agli impianti elettrici con tensione nominale fino a 1000 V in corrente continua e 1500 in corrente alternata.
Tra le importanti novità che tale variante ha apportato alla normativa vigente, risalta il fatto che per la prima volta si è introdotto il criterio di standard qualitativo minimo dell'impianto elettrico.
Nell'allegato A della variante suddetta, sono elencati gli elementi capaci di garantire un livello qualitativo minimo di efficienza dell'impianto elettrico a cui non si può assolutamente derogare, a meno di una esplicita dichiarazione dell'utente da allegare alla dichiarazione di conformità 37/08.
I livelli previsti dalla norma sono definiti come: Livello1, Livello2, Livello3 e si riferiscono ad abitazioni di superficie e complessità funzionale diverse, per le quali vanno previste delle installazioni impiantistiche con caratteristiche più complesse e sofisticate.
Tralasciando le prescrizioni relative ai livelli 2 e 3, mi voglio soffermare sulle dotazioni minime che riguardano gli impianti relativi alle abitazioni più comuni, aventi superficie abitabile compresa tra i 75 e gli 85 metri quadrati.
Per queste abitazioni, l'impianto da realizzare deve essere predisposto ad accettare potenze elettriche comprese tra un minimo di 3 Kw ed un massimo di 6 Kw, avendo cura di realizzare la a montante di collegamento tra contatore e centralino, con una sezione uguale o maggiore a 6 millimetri quadrati.Nella realizzazione dell'impianto, occorre garantire la sfilabilità dei cavi adottando materiale idoneo certificato.
Gli elementi indispensabili di cui deve essere dotato un appartamento, sono un interruttore generale con annesse funzioni di interruttore di emergenza, i quadri elettrici predisposti ad ospitare almeno il 15% di modularità in più rispetto a quella progettata.
L'impianto elettrico deve essere protetto da almeno due interruttori differenziali, capaci di garantire la continuità di servizio, almeno su una delle due linee come nel caso di linea luce e linea forza motrice.
È inoltre necessario alimentare il gruppo prese con alimentazione indipendente, passando anche attraverso lo stesso interruttore di protezione, realizzando una linea aggiuntiva non derivata da altra alimentazione.
Le prescrizioni sopradescritte, rappresentano quelle che inderogabilmente vanno previste nella realizzazione dell'impianto elettrico, insieme ad esse la pratica corrente suggerisce inoltre l'installazione di apparecchiature che in previsione di alcune criticità a cui l'impianto dovesse essere sottoposto, possano garantire il funzionamento sicuro.
A tale scopo, è senz'altro da consigliare l'installazione di interruttori differenziali, adatti a sopportare disturbi elettromagnetici, stante la sempre più grande presenza di tali fenomeni di disturbo, come pure risultano utili differenziali di classe A, per la protezione di circuiti che energetizzano lavatrici, condizionatori, forni ecc.Le prese che vanno in cucina, devono comprenderne almeno una del tipo schuko cercando di evitare di disporle senza adeguata protezione, in prossimità di lavabi o simili.
Per la sicurezza domestica, è consigliabile installare un dispositivo per la rivelazione delle perdite di gas ed una idonea distribuzione di lampade di emergenza, disposte in maniera razionale.
A proposito delle lampade di emergenza, voglio richiamare l'attenzione su come evitare che le stesse non funzionino, nel momento dell'emergenza.
Le lampade di emergenza hanno al loro interno delle batterie che, per poter essere efficienti per lungo tempo, devono essere scaricate mediamente ogni sei mesi, per far sì che l'operazione di scarico batterie avvenga simultaneamente per tutte le lampade, è consigliabile che le stesse vengano collegate ad una sola linea di alimentazione, affinchè possano essere accese e spente contemporaneamente.
Rimandando al contenuto complessivo della tabella A, allegata alla normativa citata per tutte le indicazioni necessarie alla buona realizzazione di un impianto elettrico, voglio sottolineare come la norma dia anche delle indicazioni su dove e come distribuire gli elementi che costituiscono l'impianto elettrico.Tale puntualizzazione scaturisce dalla considerazione che spesso le prese e gli elementi accessori all'impianto, più che essere disposti in prossimità degli elementi da energetizzare, vengono disposti seguendo percorsi che oltre ad essere non a norma, arrecano vantaggio solo a chi così facendo risparmia sui tempi di realizzazione dell'impianto.
Per evitare una tale evenienza è consigliabile disporre, prima di definire l'impianto elettrico, della pianta completa di tutte le indicazioni relative all'arredamento e alle caratteristiche dimensionali di ogni suo componente, al fine di evitare errori di posizionamento.
Consiglio infine, una volta realizzato l'impianto, prima della chiusura delle tracce di eseguire alcune foto delle singole pareti impegnate dal tracciato, unitamente alla stesura di un semplice grafico completo di misure, dal quale sia possibile individuare i percorsi dei vari impianti.
Tale prassi si rivelerà utilissima, in occasione di future modifiche da apportare all'impianto, per motivi diversi, evitando danneggiamenti e perdite di tempo.
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