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Le mutazioni climatiche degli ultimi anni, ci hanno abituato ad assistere ad eventi metereologici di grande intensità in cui vento, pioggia e scariche elettriche rappresentano le componenti principali di ogni evento.
Queste tre componenti, del fenomeno, arrecano danni di varia natura a tutti noti in relazione al rischio connesso alla particolarità geomorfologica e climatica dell'area interessata dal fenomeno.
I fulmini rappresentano uno dei fenomeni più frequenti presenti durante lo scatenarsi degli eventi, essi non sono altro che delle scariche elettriche improvvise e violente che si verificano tra due nubi oppure tra una nube e la superficie terrestre a causa di differenze di potenziale molto elevate nell'ambito dell'atmosfera.
Un fulmine, lo possiamo paragonare ad un treno ideale che trasporta nei suoi vagoni milioni di volt di elettricità, pronti a scaricarsi sulla superficie terrestre, attraverso la manifestazione in sequenza di effetti luminosi e sonori, percepiti in maniera diversa in virtù della loro diversa velocità di propagazione.
La caduta di un fulmine, su di un edificio, può provocare effetti di natura e valenza diversi, la fusione di alcune parti metalliche, o l'incendio di parti strutturali, confermano la presenza di una grande energia termica sviluppata dal fulmine.
Le temperature che si possono raggiungere in seguito alla caduta di un fulmine, possono addirittura arrivare a far fondere la sabbia.
Oltre alle manifestazioni di natura termica, la caduta di un fulmine provoca grandi correnti elettriche indotte in tutte le parti metalliche, può alterare la composizione chimica del suolo e può generare forti emissioni di onde elettromagnetiche.
Quest'ultimo fenomeno, è responsabile di una serie di malfunzionamenti e danneggiamenti a carico di impianti elettrici, impianti radio, ed in genere di tutte quelle apparecchiature che sono comunque influenzate dalla presenza di forti correnti elettromagnetiche.
Nel campo delle costruzioni edili, occorre fare subito una debita precisazione al fine di rasserenare, chi teme che la caduta di un fulmine, sia più o meno influenzata dal materiale di cui è costituita una costruzione.
Ebbene, le norme in materia, (CEI81-1-App.B) chiariscono che la possibilità di fulminazione di una struttura, non dipende dal fatto che essa sia metallica o meno ma dalle sue caratteristiche geometriche e dalla sua ubicazione.
La norma, precisa che la necessità di proteggere un edificio ed il grado di protezione da ottenere, sono funzione di un notevole numero di fattori, indipendenti dalle caratteristiche costruttive.
Lo stesso Comitato Elettrotecnico Italiano ha chiarito che non esiste alcun riscontro scientifico da cui emerga che una costruzione realizzata con un tetto in metallo o rivestita da lamine di zinco o rame, possa attirare in qualche modo più fulmini di un'altra costruzione realizzata con materiale diverso.
Ciò che invece risulta scientificamente provato è il fatto che ad attirare i fulmini sono elementi particolari per altezza e geometria, la cui presenza nell'area circostante a quella di una costruzione più bassa, può attirare maggiormente un fulmine.
La presenza di un campanile, un traliccio metallico, un albero isolato di particolari dimensioni, rappresentano elementi di maggior rischio ai fini della probabilità di fulminazione.
È utile inoltre precisare, che la presenza su di un tetto, dei moderni impianti fotovoltaici, di per sé non rappresenta, un elemento di maggior attrazione per le scariche atmosferiche.
Occorre però, fare in questo caso, una considerazione importante, quando viene installato un impianto fotovoltaico in un edificio, accade che inevitabilmente i condotti dell'impianto fotovoltaico vengano immessi all'interno di canaline o passerelle esistenti.
Questa situazione, in caso di fulminazione in un'area circostante l'edificio, in seguito al generarsi di forti sovratensioni, aumenta la possibilità che tali sovratensioni, siano trasmesse attraverso l'impianto fotovoltaico, ai restanti impianti dell'edificio.
Preso atto del fenomeno, a questo punto occorre stabilire come comportarsi al fine di proteggere contenitore e contenuto dal rischio di fulminazione.
Ebbene, se la zona in cui è situata la costruzione, risulta particolarmente a rischio cosa che un tecnico specializzato può facilmente verificare nel rispetto delle normative vigenti, dovranno essere adottati i provvedimenti previsti per legge.
Se invece non esistono particolari rischi, rispetto alle normali condizioni di altre zone limitrofe, allora il consiglio è quello di adottare alcune utilissime misure, a protezione di qualche episodio di sovratensione che si dovesse generare, in seguito alla caduta di un fulmine nelle vicinanze.
Per quanto riguarda l'impianto elettrico, che rappresenta l'origine della energetizzazione di quasi tutti gli impianti domestici, consiglio di far inserire all'interno del centralino di distribuzione dell'impianto elettrico, uno scaricatore di sovratensioni, al quale affidare il compito di intervenire nel momento in cui una forte sovratensione viene diffusa sull'intero impianto.
Tutto ciò che è stato consigliato, dà per scontato comunque che l'abitazione in questione sia dotata di idoneo impianto di messa a terra eseguito e certificato secondo la normativa vigente.
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