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Con il trascorrere del tempo, ogni costruzione comincia a manifestare i segni del tempo attraverso una serie di segnali che vanno attentamente analizzati ed interpretati, al fine di evitare danni consequenziali maggiori di quelli prodotti dall'usura quotidiana.
Screpolature di intonaco, rigonfiamenti, macchie di umido di cui non si capisce la provenienza, devono essere presi in considerazione con molta attenzione al fine di individuare la vera causa del danno apparente.
Gli ambienti domestici più soggetti ai fenomeni descritti, sono quelli in cui sono installati gli impianti idraulici in genere in cui la presenza dell'acqua è rilevante rispetto al resto della casa.
Al fine di far comprendere al meglio quanto sopraesposto, illustrerò di seguito quali sono stati i segnali di malfunzionamento apparsi in prossimità di un bagno, trascurati in un primo tempo e che in seguito analizzati più attentamente, hanno messo in evidenza problematiche ben più importanti al punto tale da dover essere risolte mediante la ricostruzione dell'intero bagno.
Il bagno in questione, era costituito da una pianta a forma quadrangolare con un appendice rettangolare in cui era situato il vano doccia, all'interno di tale vano doccia, era stato costruito un sedile in muratura, alto 50 cm rivestito in sommità con una lastra di marmo e rifinito lateralmente con le ceramiche di rivestimento del resto del locale.
Al fine di evitare di rompere il solaio sottostante, il pavimento del bagno era disposto su due livelli a quote differenti di circa 12 cm e ciò per consentire alle tubazioni di scarico delle acque nere di essere disposte con una pendenza sufficiente a svolgere il loro compito.
Pertanto sul livello più alto erano disposti il bidet la tazza e la doccia, mentre sul livello disposto alla stessa quota del pavimento della restante abitazione, erano posizionati lavabo, lavatoio e lavatrice.
La parete del bagno adiacente ai sanitari disposti al livello più alto, confinante con la retrostante cucina, conteneva al suo interno anche gli impianti idraulici della cucina.
Le prime manifestazioni di malfunzionamento, sono apparse sulla parete disposta alle spalle del sedile della doccia e comunicante con l'ingresso dell'abitazione, su tale parete era presente una screpolatura in un primo tempo della sola pittura, ed in seguito anche del sottostante strato di finitura dell'intonaco.
Il fatto che tali manifestazioni si propagassero per una altezza massima di cm.60 dal pavimento, ha fatto pensare in un primo tempo, ad una infiltrazione proveniente dal sedile della doccia a causa di microfessurazioni presenti nell'attacco della lastra di marmo con la parete adiacente.
A tal proposito si cercò di sigillare le fughe imputate, pensando così di risolvere il problema.
Purtroppo, anche in seguito a tale intervento, le macchie di umido sempre più evidenti, unitamente ad un diffuso odore di muffa, caratteristico degli ambienti umidi, rendevano l'ambiente non igienico.
Oltre a quanto esposto, venivano osservati frequenti intasamenti delle tubazioni di scarico in particolare dell'apparato di scarico della doccia, nel cui piatto comparivano spesso i residui dello scarico del lavello della cucina retrostante.
Tale ultimo fenomeno, veniva erroneamente addebitato alla presenza di calcare nell'acqua, per cui si cercava di ovviare impiegando prodotti più o meno biodegradabili per sturare le tubazioni interessate.
Tutte le manifestazioni descritte sono state trattate con interventi palliativi per diversi anni, fino a quando la presenza di macchie di umido alla base delle porte in legno adiacenti al bagno, non ha fatto pensare a qualcosa di più importante di una momentanea perdita di acqua.
Al fine di capire come intervenire in maniera risolutiva, il sottoscritto veniva interpellato ed in seguito ad un attento esame dello stato dei luoghi, effettuato con gli strumenti adatti, diagnosticava il deterioramento degli impianti di scarico con conseguenti infiltrazioni di acque bianche e nere all'interno del sottostante solaio.
Preso atto di quanto esposto, non potendosi intervenire in maniera non invasiva in modo localizzato, si decideva di rifare l'intero bagno.
Durante le opere di demolizione del bagno esistente, sono emerse alcune criticità significative che fanno comprendere in maniera chiara le cause che hanno provocato i danneggiamenti rilevati.
I punti di maggior rilievo responsabili dei danni evidenziati, sono da addebitarsi all'errata esecuzione del sedile in muratura all'interno della doccia, alla errata disposizione degli impianti di scarico a pavimento, ed alla cattiva sigillatura delle fughe dei rivestimenti e del pavimento eseguita con materiale non idoneo.
In particolare il sedile della doccia era stato realizzato interamente in muratura piena a ridosso della parete perimetrale senza effettuare la necessaria impermeabilizzazione della parte a contatto con la parete.
Di conseguenza durante l'uso della doccia, l'acqua infiltrandosi attraverso la fuga a confine con la parete adiacente, veniva assorbita dalla parte sottostante del sedile e trasmessa alla parete adiacente, si spiega così il fatto che l'umidità manifestatasi sulla parete opposta, non superava l'altezza di 60 cm.
Per quanto riguarda le tubazioni dell'impianto di scarico a pavimento, si è rilevato una errata impostazione progettuale unitamente ad una altrettanta imperizia nel curare gli attacchi delle diramazioni delle varie tubazioni.
Voglio infine mettere in risalto un aspetto che apparentemente sembrava insignificante ma che invece ha indotto il sottoscritto ad approfondire l'esame dello stato dei luoghi al fine di individuare le cause dei fenomeni descritti.
Mi riferisco in particolare alle macchie comparse alla base delle mostre e del telaio della porta adiacente al bagno in questione.
Le macchie evidenziatesi, venivano in un primo tempo addebitate dal committente al fatto che durante le operazioni di lavaggio del pavimento veniva usata abbondante acqua, ma tenendo conto che tale prassi era ugualmente impiegata per la pulizia dell'intero alloggio, senza che le altre porte fossero interessate dallo stesso problema, il sottoscritto decideva di procedere attraverso lo smontaggio della mostra ad un più accurato esame dello stato dei luoghi.
In seguito allo smontaggio delle mostre descritte, il controtelaio mostrava la parte della gamba più vicina agli impianti di scarico completamente intrisa di acqua fino ad una altezza di cm. 20 dal pavimento, mentre quella opposta non superava i 10 cm.
Tale fenomeno, non poteva essere addebitato ad un semplice lavaggio ma alla permanenza di acqua alla base della porta derivante da copiose perdite degli impianti a pavimento.
Questa breve descrizione circa i segnali di malfunzionamento che gli ambienti domestici manifestano, sono un esempio di come molte volte essi siano sottovalutati un po' per superficialità e qualche volta anche per presunzione con la conseguenza di aumentare l'entità del danno.
Per cui quando una manifestazione dannosa, non si risolve in poco tempo, è necessario far verificare da persone qualificate lo stato dei luoghi al fine di trovare la soluzione più adeguata al problema.
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