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La Superficie Accessoria di un edificio, normalmente abbreviata in SA, è la superficie di pavimento (cioè calpestabile) di tutti gli spazi con caratteristiche di servizio rispetto alla destinazione d'uso principale.
Si calcola al netto di pilastri, tramezzi, murature perimetrali, sguinci, nicchie e vani di porte o finestre. La Superficie Accessoria di un edificio complesso si ottiene come somma della SA di tutte le unità immobiliari che lo compongono.
La tipologia di locali e il metodo di calcolo possono subire lievi variazioni in base alla destinazione d'uso dell'edificio e alle normative locali in materia edilizia: in Emilia Romagna ad esempio queste prescrizioni sono contenute nell'Allegato II (Definizioni tecniche uniformi) alla Delibera di Giunta Regionale 922 del 28 giugno 2017.
Da essa si apprende che ad esempio negli edifici residenziali, sia unifamiliari che plurifamiliari, la Superficie Accessoria comprende ad esempio:
Restano invece esclusi dal calcolo sia della Superficie Utile sia della Superficie Accessoria:
Nell'attività edilizia la Superficie Accessoria è molto importante soprattutto per due motivi.
Innanzitutto, le prescrizioni relative a molte zone dei piani regolatori stabiliscono che, per gli interventi di nuova costruzione, ampliamento e ristrutturazione edilizia gli edifici devono essere dotati di una quantità minima (o massima) di Superficie Accessoria.
Inoltre, l'importo degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e del costo di costruzione normalmente viene calcolato come prodotto tra un importo unitario (espresso in €/mq) e la somma tra la Superficie Utile e il 60% della Superficie Accessoria.
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