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Nelle comuni abitazioni la maggior parte delle utenze che utilizzano gas lo fanno servendosi del gas di città o metano, tuttavia, in molte zone non metanizzate lontane dai grandi centri abitati è diffuso l'utilizzo del gas propano liquido (gpl) raccolto in serbatoi.Come per gli impianti a metano, anche per quelli a gpl è necessario adottare una serie di misure per la sicurezza degli utilizzatori e dei loro vicini, sia in fase di installazione che in fase di utilizzo.
I serbatoi per il gpl possono essere in acciaio zincato come nella foto a lato o in polietilene, generalmente, i primi sono destinati a pose in opera a vista, mentre i secondi ad interro.
Il tipo di serbatoio e la relativa posa in opera definiscono la manutenzione ed i controlli a cui sono soggetti gli stessi serbatoi ed i relativi impianti ed accessori, generalmente, sono le ditte fornitrici di gas a proporre dei contratti di manutenzione agli utenti.
La pressione con la quale il gas è spinto nell'impianto dal serbatoio di gpl, a valle del gruppo di riduzione, è di circa 70 mbar, dove un bar è la pressione esercitata da un kg su di una superficie di 1 cm quadrato, naturalmente tale pressione non è quella che giunge ai terminali utilizzatori, come ad esempio i piani cottura e le caldaie, la caduta di pressione massima ammissibile dalle norme è di 2 mbar.
I metri cubi per ora addotti, la portata e la pressione con i quali il gas giunge agli utilizzatori, dipendono dal diametro delle tubazioni e dalla loro lunghezza, il cui dimensionamento può essere fatto dall'installatore per potenze inferiori o uguali a 50 kW e da un professionista abilitato per potenze superiori.
Tra le misure necessarie e più evidenti per la sicurezza degli impianti gas c'è la realizzazione dei fori di aerazione e ventilazione necessari, ad esempio, per le cucine dove sono installati i piani cottura. L'areazione e la ventilazione permettono rispettivamente lo smaltimento, nell'ambiente esterno, di eventuali fughe di gas ed il rinnovo dell'aria inquinata dalla combustione.
A differenza del metano, per il gpl il foro di aerazione e di ventilazione coincidono e tale foro deve essere sempre realizzato in prossimità del pavimento.
Infatti, a differenza del metano che è più leggero dell'aria e l'utilizzo ne prevede l'aerazione in alto, il gpl è più pesante dell'aria ed in caso di perdite scende verso il pavimento. Il foro deve quindi essere realizzato in prossimità del pavimento, precisante il filo inferiore del foro deve essere a 30 cm dal pavimento ed, in ogni caso, la superficie del foro non deve essere inferiore a 100 cm quadrati netti.
Nella pratica, si realizzano fori con una superficie di poco superiore ai 100 cm quadrati che vengono poi coperti con griglie aventi superfici nette di 100 cm quadrati.Negli ultimi anni il diffondersi della metanizzazione anche di piccoli centri urbani ha spesso indotto il passaggio dall'utilizzo del gpl al metano o gas di città, lasciando invariate le potenze degli utilizzatori, tali passaggi sono possibili, riutilizzando le tubazioni del gpl per il metano.
Qualora se ne verificasse l'esigenza non sarebbe possibile, invece, l'utilizzo di tubazioni per il gpl che inizialmente siano state utilizzate per il metano. Infatti, a parità di potenza delle apparecchiature, per utilizzare il metano c'è bisogno di tubazioni più grandi di quelle necessarie per il gpl.
Infine, circa i problemi di aerazione e ventilazione descritti sopra, passando dal gpl al metano si rende necessaria la realizzazione di un foro di aerazione in alto per la cucina, in tal modo eventuali perdite di gas dal piano cottura si disperderanno verso l'esterno.
Anche in questo caso la superficie netta minima non deve essere inferiore ai 100 cm quadrati ed è sempre obbligatorio anche il foro di ventilazione in prossimità del pavimento.
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