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Le statistiche sugli infortuni ci raccontano come la casa sia uno dei luoghi dove è maggiore il rischio di incidenti di notevole pericolosità, e tra gli ambienti di casa uno dei più pericolosi è sicuramente la cucina.
In cucina il rischio di infortunarsi non è legato solo all'uso degli attrezzi tipici delle attività legate alla preparazione di cibi ma anche alla presenza di diversi impianti tecnologici e di elettrodomestici.
Parlando di sicurezza in cucina e di elementi che possono metterla a rischio, le prime cose a cui si pensa in maniera immediata sono l'elettricità ed il gas ed i relativi apparecchi ed impianti che utilizzano tali risorse energetiche.
L'elemento che caratterizza in maniera univoca la cucina, rispetto agli altri ambienti, è la presenza del piano cottura: i più diffusi in commercio utilizzano gas metano, ce ne sono anche a gas GPL (Gas Propano Liquido) ma tra quelli più sicuri, e che cominciano a ritagliarsi una interessante fetta di mercato, ci sono i piani cottura ad induzione.
Questi ultimi si stanno diffondendo rapidamente in diretta conseguenza del diffondersi della cultura del risparmio energetico e dell'utilizzo delle fonti rinnovabili di energia, le quali hanno impatto ambientale contenuto rispetto alle altre forme di energia. Da tale punto di vista, si pensa sempre più spesso all'impiego di piani cottura ad induzione realizzando edifici serviti da impianti fotovoltaici.
Attualmente i piani cottura ad induzione permettono di cucinare con il raggiungimento di temperature di cottura paragonabili a quelle del fuoco a gas, grazie al funzionamento delle bobine (avvolgimenti di materiali conduttori), che generano un campo magnetico quando attraversate da corrente elettrica. Il contatto tra il metallo di una pentola ed il piano di cottura dà luogo ad una reazione con la quale si trasforma l'energia del campo magnetico in calore.
Tale procedimento è più efficace del processo di funzionamento sul quale si basano i piani cottura in vetroceramica, i quali funzionano grazie a resistenze che producono calore perché attraversate da corrente elettrica, ma parte del calore si disperde attraverso lo stesso piano in vetroceramica.
Dal punto di vista della sicurezza, la principale qualità dei piani cottura ad induzione è di essere caratterizzati da un rapido raffreddamento nel momento in cui viene rimossa la pentola con i cibi da cuocere. Inoltre un piano cottura ad induzione focalizza il calore solo nella parte dove è necessario, il fondo della pentola, e non è soggetto ad eventuali accensioni pericolose prodotte ad esempio dai bambini in casa.
Utilizzando dei piani cottura tradizionali a gas, la sicurezza nel loro utilizzo è garantita dalla presenza di elementi di diversa natura, legati all'ambiente ed alla tecnologia. Per i piani cottura standard (potenza gas di 4–5 kW), alimentati a gas metano, la cucina deve essere dotata di due fori di aerazione e ventilazione verso l'esterno con un superficie netta non inferiore ai 100 cm quadrati ciascuno.
Quello di aerazione (per eventuali fughe di gas) deve essere collocato in alto mentre quello di ventilazione (per il ricambio dell'aria combusta) in prossimità del pavimento. Dal punto di vista tecnologico i piani cottura devono essere dotati delle termocoppie in grado di impedire l'uscita del gas dai fornelli in assenza di fiamma.Occorre inoltre verificare la data di scadenza del collegamento flessibile, o laccio, che non deve essere soggetto a pressioni, schiacciamenti o forzature di qualsiasi tipo.
In cucina, rispetto ad altri ambienti di una casa, si trovano spesso diversi elettrodomestici che generano carichi elettrici importanti come, ad esempio, il forno. È bene verificare che per ognuno di essi ci sia sempre un interruttore del tipo 0/1 che permette l'accensione e lo spegnimento senza agire direttamente sulla presa elettrica.
Per le prese è bene verificare che siano sufficientemente lontane dal punto acqua più vicino, generalmente ad una distanza di un metro. Per quelle in prossimità del lavello, o altri piani di lavoro affini, rispetto ad essi le prese devono essere posizionate ad un'altezza non inferiore ai trenta centimetri ed è opportuno non avere in tali aree dispositivi di accensione delle luci.
Generalmente, le sezioni di alimentazione dei cavi elettrici in cucina devono essere di 2,5 mm quadrati, di 4 mmq di sezione, invece, nel caso del forno, così come accade per il montante tra il punto di consegna dell'energia ed il quadretto principale, o centralino.
Ai fini della sicurezza è, inoltre, opportuno verificare periodicamente, generalmente ogni due mesi, l'efficacia dei dispositivi differenziali sia per la cucina che per gli altri ambienti.
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