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Da quasi trent'anni il problema dell'abbattimento delle barriere architettoniche fa parte del sentire comune e viene tenuto costantemente in considerazione da architetti, legislatori e aziende del settore.
Si tratta di un'esigenza molto comune, che riguarda sia i disabili di ogni età sia gli anziani, in costante aumento in seguito al progressivo invecchiamento della popolazione.
Con l'avanzare dell'età alcuni movimenti diventano infatti sempre più difficili e se per camminare in piano può bastare l'aiuto di un bastone o di un deambulatore, una rampa di scale può diventare un problema a volte insormontabile.
Uno degli ostacoli principali nella corretta fruizione dell'edificio e una delle barriere architettoniche più ricorrenti sono quindi proprio le scale e i gradini: ma come fare, se la costruzione di una rampa o l'installazione di un ascensore risultano impossibili per motivi tecnici, di carenza di spazio o perché l'edificio è di pregio storico-artistico?
Basta installare un montascale, di cui oggi esiste una vasta gamma per qualsiasi esigenza.
Montascale e servoscala sono due sinonimi e perciò si riferiscono entrambi ai medesimi dispositivi. Esistono invece diverse catogorie di montascale.
Esistono due tipologie fondamentali di servoscala: le pedane portacarrozzine e i montascale a poltroncina. Le prime sono rivolte principalmente ai disabili e sono costituite da un impianto in grado di portare una persona su sedia a rotelle da un piano all'altro di un edificio.
Tuttavia, per essere comodi e non ostacolare la normale fruizione dell'edificio, richiedono una scala con larghezza utile di almeno 120 cm; il minimo richiesto è invece di 100 cm. Si usano quindi soprattutto negli edifici pubblici in cui l'installazione di un ascensore risulta impossibile o molto difficoltosa, nei condomini e nelle case di riposo per anziani.
Si compongono essenzialmente di quattro parti:
- la struttura fissa, formata da un binario o una cremagliera ancorata direttamente alle pareti del vano scala o più spesso sostenuta da appositi montanti infissi nella pavimentazione;
- una pedana ribaltabile che quando non viene utilizzata resta chiusa per non ostacolare la normale fruizione della scale;
- il motore;
- il quadro comandi.
I comandi, a pulsanti o con un joystick, sono normalmente tre: avvio del montascale, arresto e fermata di emergenza.
La pedana è inoltre dotata di fermi, maniglioni e cinture di sicurezza per consentire il bloccaggio della carrozzella e il sostegno del passeggero durante il movimento.
Alcuni modelli particolarmente versatili sono invece dotati contemporaneamente di pedana e poltroncina.
Fondamentali sono inoltre i dispositivi di sicurezza come il sensore antiurto, installato sulla pedana per arrestarla automaticamente in caso di ostacoli lungo il percorso, e il sensore anti cesoiamento, necessario per impedire l'intrappolamento di oggetti o persone tra il binario e la seduta durante il funzionamento del montascale.
Per evitare intralci o pericoli a chi sale la scala, l'avvio e l'arresto della pedana vengono invece segnalati da un segnale acustico e talvolta anche da una luce lampeggiante.
Dispositivi di sicurezza molto utili sono poi il meccanismo di ricarica automatica, che grazie a una batteria consente il funzionamento dell'apparecchio anche durante un black out elettrico, e il sistema di discesa in caso di emergenza, in grado di garantire la discesa manuale del servoscala in caso malfunzionamento durante l'uso.
Il mercato offre soluzioni per qualsiasi esigenza: il modello V64 di Vimec Srl è ad esempio particolarmente indicato per rampe dritte interne o esterne, mentre V65 e CPC Omega di Centaurus Rete Italia sono indicati anche per percorsi curvilinei.
I montascale a poltroncina sono invece ideati appositamente per le persone che pur riuscendo a camminare trovano molto faticoso salire una rampa di scale, magari ripida e stretta: sono dunque la soluzione ideale per gli anziani o le persone a ridotta capacità motoria che abitano in un appartamento o una villetta su più piani.
Dal punto di vista funzionale sono molto simili ai servoscala con pedana, ma la pedana è sostituita da una poltroncina con braccioli e poggiapiedidall'ingombro tendenzialmente più ridotto.
Anche l'uso risulta più rapido e agevole, perché la persona trasportata può sedersi autonomamente, avviare il dispositivo e una volta arrivata premere il pulsante di arresto e alzarsi immediatamente.
Anche in questo caso sono molte le soluzioni disponibili sul mercato: CSC 125 Freecurve di Centaurus è specificamente progettato per ambienti interni, ha una portata di 125 Kg e può essere installato anche in una scala a chiocciola; mentre CSR 190 Elite per scale rettilinee grazie alla sua portata di ben 190 kg è la soluzione ottimale per le taglie forti ed extra-forti.
Ma l'ultima frontiera dei montascale sono però i dispositivi mobili, che per funzionare correttamente non richiedono alcuna installazione fissa.
T10 e T09 Roby di Vimec sono due modelli rispettivamente a ruote o cingoli che consentono a un accompagnatore di trainare una persona in sedia a rotelle senza alcuno sforzo fisico: sono quindi un aiuto prezioso per gli anziani o i disabili che possono contare sull'aiuto di una persona di fiducia.
In generale, l'installazione di un montascale non richiede alcuna pratica edilizia, perché ricade nell'attività edilizia libera ai sensi dell'articolo 6 del D.P.R. 380/2001.
Se però l'edificio risulta vincolato come bene culturale è necessario il nullaosta della Soprintendenza, che viene rilasciato entro un tempo massimo di 120 giorni dalla richiesta.
In questi casi occorre quindi rivolgersi a un tecnico abilitato e iscritto all'albo.
Per installare un servoscala nel proprio condominio occorre anche una delibera dell'assemblea: alcune sentenze hanno però giustamente stabilito che il permesso non può essere rifiutato, purché l'installazione e l'acquisto del dispositivo avvengano a cura e spese del richiedente.
Analogamente, chi vive in un appartamento in affitto dovrà chiedere l'autorizzazione al proprietario.
Trattandosi di un dispositivo per il sollevamento di persone il montascale è inoltre soggetto a manutenzione obbligatoria annuale, che dev'essere eseguita unicamente da un tecnico appositamente abilitato.
L'installazione gode di importanti benefici:
- un contributo una tantum previsto dalla Legge 13/1989 sull'abbattimento delle barriere architettoniche e concesso a chiunque sia portatore di menomazioni o limitazioni funzionali permanenti che determinino obiettive difficoltà alla mobilità: questa condizione può essere provata facendo richiesta di invalidità presso la propria ASL di competenza;
- la detrazione fiscale del 50% dei costi per le opere finalizzate all'abbattimento delle barriere architettoniche.
Questa detrazione viene rateizzata in dieci anni e può essere goduta anche da un famigliare convivente con l'anziano o il disabile, purché possa dimostrare di aver effettivamente sostenuto la spesa.
Tuttavia, poiché non si tratta di un contributo a fondo perduto, possono goderne solo contribuenti soggetti al versamento dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF): gli incapienti, i possessori di partita IVA con regime forfettario e i percettori di redditi diversi come affitti o investimenti finanziari sono quindi esclusi.
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