Fotovoltaico e prevenzione incendi

Diramate dai Vigili del Fuoco le Linee Guida a chiarimento della Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici - Edizione 2012, pubblicata in febbraio.
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L'installazione di un impianto fotovoltaico su di un immobile, se da un lato rappresenta una scelta economicamente conveniente per l'utilizzo di una fonte rinnovabile e praticamente inesauribile come il sole e per il regime di incentivi vigente, d'altro canto espone l'edificio ad un aumento dei rischi di incendio, se non si seguono attentamente determinate prescrizioni.

incendioQuesto aggravio è dovuto alle caratteristiche elettrico – costruttive dell'impianto e alla sua modalità di posa in opera.
L'aggravio si può concretizzare in diversi modi, ad esempio:
- può esserci un'interferenza con la corretta ventilazione dei prodotti della combustione, attraverso la totale o parziale ostruzione dei condotti e di eventuali evacuatori di fumo e calore;
- si può creare interferenza con le operazioni di raffreddamento o estinzione di un tetto soggetto ad incendio;
- ci può essere il rischio di propagazione dell'incendio verso l'interno o verso l'esterno del fabbricato, per la presenza di condutture sulla copertura;
- può verificarsi un aumento della velocità di propagazione dell'incendio.

Quindi gli impianti fotovoltaici devono essere attentamente progettati in tutti gli edifici, ma in particolar modo in quelli a servizio di un'attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del D.P.R. n.151 del 1 agosto 2011.

È per questo che il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, ha ritenuto opportuna la pubblicazione, con nota del 4 maggio 2012, prot. 6334, di linee guida a chiarimento della Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici - Edizione 2012, pubblicata lo scorso 7 febbraio con nota prot. 1324, che ha sostituito la precedente versione del 2010.
La guida è stata redatta da un apposito gruppo di lavoro costituito da esperti del settore elettrico e approvata dal Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenzione incendi.


progettazione impianto fotovoltaicoCon la pubblicazione delle linee guida si è venuti incontro alle numerose richieste di chiarimento pervenute dalle stesse strutture periferiche dei VV. FF., dalle associazioni di categoria e dai professionisti.

Innanzitutto viene specificato che la nota esplicativa diramata non costituisce un obbligo normativo, ma rappresenta uno strumento di indirizzo e, pertanto, non incide sulle scelte progettuali relative all'impianto, ma ha semplicemente l'obiettivo di assicurare la rispondenza ai requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa vigente dettati all'Allegato I, punto 2 al Regolamento (UE) n.305/2011 del 9 marzo 2011.
È quindi confermato che è possibile utilizzare soluzioni alternative a quelle indicate, ma ugualmente utili a conseguire questi obiettivi di sicurezza e preventivamente individuate in sede di valutazione dei rischi.

Nel documento sono specificate sia indicazioni tecniche che relative alla documentazione necessaria, con chiarimenti puntuali relativi ai singoli punti della guida.

Viene data, ad esempio, una definizione di ciò che si intende per impianto incorporato, e cioè quell'impianto che ricade, anche solo parzialmente, all'interno del volume cilindrico generato dalla proiezione in pianta del fabbricato.
Tale definizione risulta importante, in quanto nella guida vengono specificate le modalità di installazione dell'impianto, al fine di evitare la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato.

installazione impianto fotovoltaicoUn altro importante chiarimento riguarda il caso in cui si sviluppi un incendio dal generatore fotovoltaico e le modalità di installazione per impedire che questo si propaghi sull'edificio in cui è installato. Per far questo, vengono individuate tre diverse circostanze:
- la prima soluzione è data dall'installazione dell'impianto fotovoltaico su strutture ed elementi di copertura e/o di facciata incombustibili;
- la seconda soluzione è quella di interporre uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno EI 30 e incombustibile tra l'impianto fotovoltaico e il tetto;
- la terza soluzione consiglia di eseguire una specifica valutazione della propagazione dell'incendio.


Altri chiarimenti sui requisiti tecnici riguardano le strutture portanti, gli impianti preesistenti, gli elementi di compartimentazione e i dispositivi di emergenza.

Per quanto riguarda, invece, la documentazione necessaria, le linee guida dettano prescrizioni per ciò che concerne quelle attività soggette a controllo per la prevenzione incendi.
In questo caso, per le attività classificate come di categoria A, sarà necessario presentare la SCIA a lavori ultimati; per quelle classificate come di categoria B o C, bisognerà preventivamente presentare un progetto soggetto ad approvazione e poi una SCIA a lavori ultimati.

Nello specifico, le attività di categoria A sono quelle contraddistinte da un limitato livello di complessità, legato alla consistenza dell'attività, all'affollamento ed ai quantitativi di materiale presente.
Quelle di categoria B sono attività presenti in categoria A, quanto a tipologia, ma caratterizzate da un maggiore livello di complessità, nonché le attività sprovviste di una specifica regolamentazione tecnica di riferimento.
Infine le attività di categoria C sono quelle con alto livello di complessità.

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