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Per forare plexiglas e materie plastiche in genere non può essere utilizzata una normale punta da trapano per metalli, in quanto verrebbe praticato un foro di forma irregolare. Per ovviare a questo inconveniente molate la parte terminale di una vecchia punta da trapano per renderla meno aguzza e usatela per forare la plastica. Il foro così realizzato sarà perfettamente circolare.
Forando il vetro con il trapano può capitare che il materiale si spacchi a causa della notevole forza esercitata.
Per evitare questo rischio disponete sulla superficie del vetro un cordone di stucco a forma di cerchio e versate una certa quantità di trielina nella cavità così ottenuta.
Forate il vetro posizionando la punta a lancia apposita nello spazio delimitato dallo stucco: la presenza della trielina impedirà la rottura del vetro e vi consentirà di ottenere un perfetto risultato.
Quando dovete forare una lamiera sottile e non riuscite a ottenere fori realmente tondi, anche con il trapano a colonna, provate a preforare con una punta piccola (ø 3-4 mm), per poi passare quella grossa interponendo un panno di lana o cotone (largo e lungo circa 6-8 cm ed eventualmente ripiegato un paio di volte) lasciando che giri insieme alla punta forante.
Per ottenere un foro più largo sulla parte, rispetto alla punta di cui disponete, introducete un pezzetto di straccio o di carta di alluminio nel foro, in modo che si frapponga fra la punta e la parete del foro stesso.
In questo modo un tagliente della punta (quello opposto allo straccio) lavorerà come un alesatore, allargando il foro.
Volendo aumentare ulteriormente il diametro, potrete ricorrere a un pezzetto di tela più spessa o introdurne uno ripiegato su se stesso. La quantità di straccio da introdurre deve essere opportunamente dosata in modo che la scanalatura della punta sia ben riempita, per evitare vibrazioni e conseguenti deformazioni del foro. Ovviamente dovrete lavorare con il trapano a velocità molto ridotta.
Esiste in commercio un utensile per togliere le sbavature ai fori, costituito da un cono alettato di 90° di apertura. Si tratta di un attrezzo costoso, che può essere rimpiazzato da una punta per trapano di diametro piuttosto grosso (l'ideale è Ø mm 1012) a cui applicherete un manico da lima e a cui, inoltre, modificherete i taglienti a 90° alla mola.
La polvere può danneggiare seriamente il trapano, sino a renderlo inutilizzabile o addirittura pericoloso.
Qualsiasi meccanismo impolverato, infatti, funziona male a causa dell'aumento degli attriti, e perché i motori elettrici, al loro interno, devono sempre esser puliti, per evitare surriscaldamenti, guasti, scosse.
Per evitare tali problemi riponete sempre il trapano in un sacchetto di nylon che impedirà a segatura e polvere di molatura di insinuarsi all'interno.
Nella scelta di un trapano, occorre tenere in considerazione molte variabili e valutare se le caratteristiche del prodotto sono in grado di rispondere alle specifiche esigenze di utilizzo che si pensa si presenteranno con maggiore frequenza.
Oltre a scegliere tra le diverse tipologie di trapano (trapano elettrico o trapano a batteria, trapano semplice o trapano avvitatore...), a volte si può incontrare qualche difficoltà nell'interpretare le indicazioni relative alle caratteristiche tecniche che ci permettono di scegliere tra diversi strumenti della stessa tipologia.
Oppure, può capitare di non prestare abbastanza attenzione ad informazioni ritenute accessorie.
Una volta scelta la tipologia del trapano desiderata, uno dei primi fattori da prendere in considerazione è la potenza dello strumento. Un errore comune, infatti, è quello di considerare la potenza descritta sulla confezione come potenza realmente disponibile al mandrino. In realtà, i valori riportati fanno solitamente riferimento alla potenza di assorbimento del trapano in condizioni di normale utilizzo, mentre la potenza del motore corrisponde alla metà del valore riportato.
Vi sono alcune caratteristiche in grado di attribuire al trapano maggior valore e di renderlo pratico e versatile. Ormai molto diffuso è il meccanismo di percussione, che permette allo strumento di frantumare anche materiali molto compatti. Questo perché l'aggiunta del movimento percussivo a quello rotatorio facilita la frantumazione del materiale e la sua foratura.
Ulteriore valore aggiunto è dato dal cambio meccanico di velocità, riscontrabile negli strumenti di fascia medio - alta. Grazie a questa funzione, il trapano è in grado di esercitare, a velocità bassa, una maggiore potenza di trascinamento che facilita la foratura di materiali anche di difficile lavorazione.
Infine, il variatore di giri rende lo strumento più versatile agendo sul mandrino: riducendo la velocità, il trapano risulterà più efficace nella foratura dei metalli, mentre aumentando la velocità lo strumento verrà reso più idoneo alla lavorazione del legno. In questo modo, con un unico trapano si potranno eseguire in modo soddisfacente molti tipi di lavori.
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