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I motivi per forare un solaio possono essere vari, per esempio collegare due appartamenti e realizzare una scala interna, oppure aprire un lucernario in un tetto piano, sia terrazza o lastrico solare.
Ma che tipo di lavori comporta forare un solaio, quali i fattori da tenere in considerazione e quale documentazione è necessaria?
Le pratiche edilizie da presentare in comune quando ci si accinge a bucare un solaio dipendono dall'entità delle lavorazioni previste. Se sono previsti interventi sulla struttura dell'edificio, intesa come l'insieme dei suoi elementi portanti, bisognerà incaricare un tecnico strutturista, sia esso un architetto o un ingegnere, che dovrà realizzare una relazione tecnica e nel caso compilare l'apposita modulistica riguardante gli interventi in cemento armato.
Data la complessità dell'intervento sarà necessario incaricare un direttore lavori il cui nominativo sarà da esplicitare nella Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Se invece non sono previsti interventi sulla struttura la procedura è parecchio semplificata bastando una semplice relazione asseverata da parte di un tecnico (CIAL) per poter cominciare i lavori.
La discriminante tra la presentazione della SCIA o della CIAL è quindi proprio la struttura, ma è proprio necessario intervenire sulla struttura per aprire un buco in un solaio?
Nel caso di un solaio tradizionale in laterocemento, con il termine struttura si intendono i travetti in cemento armato che sostengono le pignatte in laterizio. Nella fotografia sopra riportata si può vedere come si sia potuto aprire un lucernario in un terrazzo senza dover intervenire sulla struttura ma semplicemente demolendo le pignatte tra i travetti.
In questo modo non è stata alterata in alcun modo la statica dell'edificio e si è potuto aprire un lucernario in un bagno cieco. Inoltre i travetti riquadrati hanno contribuito a creare un'ombreggiatura interna evitando un'illuminazione diretta che nel caso di un lucernario può risultare fastidiosa.
Nei casi accorpamento di alloggi su piani sovapposti può essere necessario forare il solaio per realizzare una scala interna. Considerare l'orditura del solaio è fondamentale per stabilire dove posizionare la scala interna e bucare il solaio. Per determinare la direzione dei travetti bisogna quindi individuare la presenza di travi e muri portanti. L'orditura dei travetti in genere è perpendicolare alla direzione di travi e muri portanti e copre la luce minore.
Con il termine luce si intende la distanza tra due elementi portanti.
Forare un solaio comporta in questo caso tagliare dei travetti e va da sé che meno travetti si tagliano più ci guadagna la statica generale dell'edificio.
Nel caso illustrato si era in presenza di un solaio tipico a Milano nell'edilizia comune degli anni '50-'60. Realizzato in laterocemento, si caratterizzava per uno spessore assai ridotto (circa 16 cm di soletta a cui sommavano 5 cm di sottofondo e 4 cm relativi a due pavimentazioni sovrapposte per un totale di 25 cm di spessore).
Composto da travetti in c.a. con interasse 25 cm e pignatte in laterizio, malgrado lo spessore esiguo della struttura il solaio si presentava molto rigido a causa dell'elevato numero di travetti e della presenza di un manto di marmette posate direttamente su sottofondo.
I travetti poggiavano da un lato nella parete perimetrale, dall'altro su una trave ribassata, anch'essa di 25 cm di altezza.Una volta chiarite le esigenze distributive del cliente, si è determinata la lunghezza della scala interna; che da regolamento di igiene doveva rispettare le dimensioni qui riportate:
Luce netta di passaggio : 80 cm.
Alzata max gradini: 18 cm.
Pedata min. gradini: 25 cm.
Tutte le indicazioni necessarie sono presenti di solito nel regolamento edilizio disponibile online in tutti i siti dei comuni dove si opera e nel regolamento di igiene.
Tuttavia è fondamentale tenere in considerazione chi andrà poi ad abitare gli spazi. Nel caso ad esempio fosse opportuno installare un montascale è consigliabile avere una luce netta di almeno 100 cm.
A causa del poco spazio a disposizione, si è optato per una scala con due fazzoletti, uno in cima e uno in basso, in maniera da contenerne al massimo la lunghezza.
Data poi la necessità di dividere lo spazio sottostante in zona studio e zona relax, si è previsto un muro portante da 18 cm. in corrispondenza di uno dei due lati maggiori della scala, in maniera tale da reggere i gradini a sbalzo e allo stesso tempo supportare la trave soprastante.
Una volta consegnata la Relazione Tecnica Strutturale al comune assieme alla pratica necessaria per iniziare i lavori, si è proceduto al taglio e alla demolizione della porzione di soletta interessata dalla scala.
Le travi poste in opera, rispettivamente di 25X16 e 20X16 (16 è lo spessore della soletta) hanno impiegato entrambe ferri longitudinali con diam. mm 4 e staffe diam. mm 8 ogni 20-25 cm, mentre il collegamento dei ferri nella parte perimetrale e nella trave in abbassamento è stato realizzato con ancoranti chimici.In questo caso i travetti tagliati sono stati solamente cinque e la statica dell'edificio non ha risentito molto dell'intervento, inoltre il muro portante che si è scelto di costruire ha contribuito molto a irrigidire la struttura, dando al tempo stesso l'opportunità di realizzare una scala priva di una struttura propria ma tassellando i gradini direttamente nel muro.
Nel caso invece si fosse optato per forare il solaio in direzione perpendicolare ai travetti, sarebbe stato necessario realizzare una trave dalle dimensioni ben più rilevanti dovendo farsi carico di sostenere una porzione di solaio ben più consistente.
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