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L'Erica è una pianta invernale sempreverde appartenente alla famiglia delle Ericaceae, caratterizzata da piccole foglie acuminate e delicate fioriture di colore bianco, giallo, rosa, viola, rosso e verde.
Questo arbusto perenne viene utilizzato per abbellire gli spazi verdi creando bordure e aiuole, e non richiede alcun tipo di manutenzione, soprattutto se è coltivata in piena terra.
Esistono oltre 600 specie di Eriche, ma le più note sono senza dubbio l'Erica calluna e l'Erica carnea. La principale differenza tra le due varietà è la cadenza della fioritura: la prima, sviluppa i fiori da agosto a novembre, mentre l'ultima, fiorisce dalla seconda parte dell'inverno fino a inizio estate.
Erica perenne invernale - Foto: Pixabay
L'Erica calluna (Calluna vulgaris) è una pianta spontanea, le cui peculiarità sono la crescita lenta e le dimensioni ridotte.
Tra le varietà di Calluna vulgaris più apprezzate e facilmente reperibili presso i vivai, vi sono le seguenti: Sunset, Golden Feather, Silver Knight, Alba Plena, August Beauty e la bellissima Golden Angie, con fiori di colore giallo e fucsia.
Vi sono infine, anche altre specie molto conosciute, tra cui l'Erica gracilis, l'Erica cinerea, l'Erica darleyensis e l'Erica arborea, un arbusto tipico della macchia mediterranea che può raggiungere altezze fino a 6 metri.
Le piante di Erica hanno bisogno di un terriccio acido, morbido e ben drenato (va benissimo anche quello usato per le azalee), in quanto non tollerano i ristagni idrici.
Pianta di Erica con fiore rosa chiaro - Foto: Pixabay
Tuttavia, è consigliabile mantenere una certa umidità nel terreno, e non lasciare che si asciughi completamente.
I luoghi ideali per posizionare le Eriche sono freschi, ventilati e bene esposti al sole. Se ci si trova in zone climatiche caratterizzate da temperature molto elevate, è meglio sistemare gli esemplari a mezz'ombra, specialmente in estate, durante le ore più calde.
La temperatura più adatta per coltivare l'Erica è tra 7°C e 15°C. Questa pianta non sopporta i climi caldi e afosi, e la siccità.
Uno dei metodi migliori per coltivare le piante di Erica consiste nel collocarle in piena terra. In questo modo infatti, gli esemplari richiedono meno interventi di manutenzione e riescono a svilupparsi più rapidamente e abbondantemente.
Calluna vulgaris in vaso - Foto: Pixabay
L'Erica può essere coltivata anche in vaso, tuttavia, in tal caso, occorre prestare maggiore attenzione alle innaffiature, al nutrimento e all'esposizione.
Come già accennato in precedenza, l'Erica è una pianta acidofila, pertanto necessita di un terreno con pH acido. Per ottenere un buon risultato, è possibile preparare un terriccio composto da torba e sabbia, dotato anche di elementi drenanti, come ad esempio, la perlite, la pietra pomice o l'argilla espansa.
Non bisogna dimenticare che, se si coltivano le piante di Erica in vaso, è bene effettuare il rinvaso almeno una volta all'anno, all'inizio del periodo primaverile.
Le Eriche sono piante invernali rustiche, che non hanno bisogno di particolari cure.
In ogni modo, svolgere piccoli interventi di manutenzione, come il taglio delle parti secche e le innaffiature regolari, è un'ottima soluzione per prolungare la vita di questi splendidi arbusti.
Fioritura Erica - Foto: Pixabay
Quando i fiori sono ormai appassiti è necessario provvedere a eliminarli, effettuando anche una potatura per consentire ai cespugli di mantenere una forma compatta e di svilupparsi al meglio.
Le innaffiature delle piante di Erica devono essere costanti nel tempo, ma non bisogna esagerare con la quantità di acqua, per evitare i ristagni idrici.
Durante i mesi estivi è opportuno innaffiare gli esemplari una volta al giorno.
La concimazione dell'Erica si può eseguire da inizio primavera fino ai mesi di settembre/ottobre (circa ogni 20 giorni) utilizzando un fertilizzante liquido ricco di potassio, da diluire in una determinata quantità di acqua.
L'Erica è una pianta resistente e durevole nel tempo, non soggetta a malattie specifiche e attacchi di insetti.
Eriche invernali bianche e viola - Foto: Pixabay
Come per tante altre specie però, occorre verificare periodicamente la presenza di eventuali parassiti, tra cui il ragnetto rosso (Tetranychus urticae), il quale, nutrendosi della linfa delle piante, può causarne la morte.
Per riconoscere i danni provocati da questo insetto è possibile osservare attentamente le foglie delle piante di Erica: se la superficie del fogliame presenta puntini di colore giallo, significa che l'attacco è nella fase iniziale, pertanto, si può procedere con una disinfestazione mirata, possibilmente, impiegando solo prodotti naturali.
L'Erica si può riprodurre per talea o piantare a partire dai semi.
Al contrario di quanto si pensi, il primo metodo risulta più semplice, soprattutto per i meno esperti.
Aiuole con Erica - Foto: Pixabay
Per avere maggiori possibilità di successo nel riprodurre l'Erica per talea, è consigliabile raccogliere soltanto i germogli giovani con dimensioni di 5 cm, privarli di una buona parte delle foglie e inserirli in un contenitore di medie dimensioni, riempito con un terriccio acido formato da sabbia grossolana e torba.
Naturalmente, il procedimento deve essere svolto all'inizio della primavera o sul finire dell'estate.
Per quanto riguarda invece la semina, è possibile utilizzare un semenzaio o in alternativa una fioriera, purché sia dotata di appositi fori per il drenaggio dell'acqua.
In questo caso, è importante non usare i sottovasi, in quanto favoriscono il ristagno idrico.
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