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Una delle ultime tendenze della progettazione d'interni dei bagni contemporanei prevede l'installazione delle docce walk in, cioè di spazi doccia con ampie dimensioni in cui è possibile muoversi agevolmente: il verbo inglese to walk in significa infatti entrare, camminare dentro o camminare attraverso.
In questo modo è possibile completare la zona doccia con accessori aggiuntivi per godersi di una lunga doccia rilassante a fine giornata, tra cui ad esempio panchette o sgabelli confortevoli, piccoli soffioni a parete per programmi idromassaggio o docce emozionali con emissioni di essenze profumate e pannelli per cromoterapia con luci a led regolabili.
Grande cura viene posta anche all'estetica delle docce walk in, sia in caso di soluzioni su misura progettate da architetti e arredatori, sia scegliendo elementi standardizzati dalle collezioni delle migliori aziende del settore.
Si tratta dunque di spazi doccia molto ampi, che trasfigurano completamente il classico box di 80x80, perché le dimensioni doccia walk in sono di almeno 120 centimetri di lunghezza per 80 di larghezza.
Doccia walk in di grandi dimensioni by Bernstein Badshop
Si tratta inoltre di una doccia aperta, cioè priva di porta o tenda almeno su di un lato.
Esistono inoltre due modelli fondamentali di docce walk in: passanti, cioè prive di porte su entrambi i lati corti, in cui si entra da una parte e si esce dalla parte opposta, e i veri e propri box doccia walk in, completamente chiusi tranne uno dei lati corti o una piccola porzione di uno dei lati lunghi.
Le cabine chiuse si prestano invece soprattutto ai bagni a forma di rettangolo allungato con larghezza compresa grosso modo tra i 120 e 170 cm, perché si può creare una doccia a parete trasparente e minimale con la sola installazione di un vetro doccia fisso a tutta altezza.
Doccia walk in di tipo passante, by Bernstein Badshop
La doccia walk in open o passante è infine particolarmente indicata per i bagni quadrati o comunque ampi, di cui è possibile rompere la monotonia con una doccia lunga accostata a una parete.
Dal punto di vista tecnologico e costruttivo, le docce moderne aperte possono essere create con diversi materiali, ciascuno dei quali attribuisce precise caratteristiche visive e spaziali a un bagno con doccia walk in.
Un primo tipo prevede la creazione di una doccia aperta senza porta in muratura, completamente separata dal resto della stanza da tramezzi in laterizio o cartongesso.
È un'idea obbligata per una doccia walk in nicchia ma sfruttabile anche quando si desidera un ambiente raccolto e riparato, visivamente e funzionalmente diviso dal resto del bagno.
Doccia walk in con due pareti in muratura, by Bernstein Badshop
Per ottenere particolari effetti di trasparenza e vedo non vedo, o per aumentare la luminosità di un bagno cieco, si possono anche prevedere alcune asole o un'intera parete di vetrocemento, bianco o colorato, liscio o con decorazioni.
Particolare cura va posta nella realizzazione dei tramezzi: il laterizio offre maggiori garanzie di resistenza meccanica e all'umidità, contro costi più alti e una lavorazione un po' più lenta.
Il cartongesso, che dev'essere di tipo specificamente progettato per resistere all'umidità, è invece di montaggio facile e veloce, più economico ma anche delicato in caso di un'infiltrazione d'acqua.
La soluzione più comune prevede però la creazione di docce moderne aperte grazie all'installazione di una grande parete walk in di plexiglas o vetro: una soluzione di grande effetto grazie al suo aspetto marcatamente contemporaneo e minimale, alla trasparenza e leggerezza visiva e alla grande pulizia formale.
Gli ancoraggi delle pareti docce walk in di Vanita Docce
Tuttavia, anche questi materiali devono rispettare requisiti prestazionali piuttosto rigorosi per offrire adeguate garanzie di sicurezza, resistenza, affidabilità e durata nel tempo.
Per prima cosa, un cristallo per doccia dev'essere infrangibile o almeno resistente agli urti accidentali, rispettare lo standard EN12150-1, non scheggiarsi facilmente e, in caso di rottura, non formare schegge taglienti o appuntite che potrebbero causare tagli o ferite.
Lo spessore più comune è perciò di almeno 6-8 mm; mentre i bordi delle lastre vengono adeguatamente smussati e arrotondati per non essere pericolosi per bambini e animali domestici.
Ancoraggio di pannello walk in al piatto doccia, by Vanita Docce
Anche i sistemi di ancoraggio devono assicurare adeguate garanzie, soprattutto in termini di resistenza alla spinta orizzontale, una sollecitazione molto probabile in caso di scivolata o caduta accidentale.
Esistono due principali categorie di pareti doccia in vetro: monolitiche, cioè in un solo pezzo e prive di giunture, con una cornice o un listello di raccordo almeno su due lati e formate da due o più pezzi assemblati in vari modi.
Le soluzioni più interessanti appartengono al primo modello.
Doccia Walk In Zen 80 di Iperceramica
Zen 80 e di Iperceramica sono i modelli base, due versioni di vetro doccia walk in economico, incolore e completamente trasparente, appositamente studiato per smaterializzare totalmente la parete doccia.
Un effetto simile ma assai più accattivante grazie al gioco di riflessioni che si crea con lo specchio sopra al lavandino, è la parete doccia a effetto specchio Mirror della serie Vogue di Vanita Docce, particolarmente utile anche per guardarsi a tutta altezza mentre ci si asciuga o durante la beauty routine.
Parete doccia walk in di vetro temprato grigio by Bernstein Badshop
Un vetro per doccia con effetto fumè oppure satinato, come altri due modelli proposti da Bernstein Badshop, trasforma invece il paraspruzzi piatto doccia in un vero e proprio filtro visivo, un elemento di arredo e separazione che diventa un segno architettonico decisamente interessante.
Lo stesso effetto si ottiene anche con un cristallo doccia con decorazioni serigrafate, mutando la doccia moderna aperta in un vero e proprio quadro.
Parete per doccia walk in EX101 di Bernstein Badshop
Sempre Bernstein Badshop propone alcuni modelli particolarmente accattivanti: Wave, disponibile nelle due varianti con vetro trasparente e disegni bianchi oppure con vetro fumè e serigrafie nere, ha una trama di linee organiche e ondulate che ricordano un tessuto di cellule viventi.
EX101 ostenta invece un pattern che, osservando il positivo (le parti bianche) o il negativo (le porzioni trasparenti), richiama rispettivamente un pavimento alla palladiana con scaglie di marmo irregolari o i rami di un albero privi delle foglie.
Parete doccia serigrafata Walk-in Silk di Vanita Docce
SIlk di Vanita Docce è invece assai più lineare e si caratterizza per la presenza di tre alte fasce orizzontali separate da sottili strisce trasparenti.
La seconda tipologia di doccia con vetro fisso prevede l'uso di lastre di vetro o cristallo con cornici di bordo su almeno uno o due lati.
Fantasy2 di Iperceramica è una doccia senza porta con vetro a tutta altezza e una piccola anta paraspuzzi in grado di ruotare di 90°, con le lastre raccordate da semplici profili piatti con finitura cromata.
Doccia walk in Fantasy2 di Iperceramica
Anche il modello Carbon di Vanita Docce ha un design piuttosto simile, ma con listelli angolari color grigio antracite.
Talvolta il vetro doccia walk in viene suddiviso in più porzioni giuntate da listelli, in modo da creare un pannello assai particolare.
Come dice anche lo stesso nome, il modello Industrial di Vanita Docce è un cristallo doccia fisso che ammicca fortemente a questo stile, grazie a un reticolo di sei ampie specchiature rettangolari separate da esili listelli neri.
Risulta così un complemento perfetto per un bagno minimalista e un po' retrò, giocato sui toni del bianco-nero-grigio.
Doccia Walk In Chakra 80 di Iperceramica
Anche la Chakra di Iperceramica segue la medesima filosofia, ma la fonte di ispirazione è assai particolare: i quadri del pittore astrattista Piet Mondian, caposcuola del De Stijl, di cui ripropone fedelmente l'elemento più caratteristico, cioè il reticolo di linee nere che compongono una trama di rettangoli con varie dimensioni.
Questo vetro walk in è disponibile in più versioni differenti: sotto forma di parete singola, di due pareti separate dallo spazio per entrare o infine di due schermi disposti a L, in modo da formare un vero e proprio box doccia senza porta.
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